domenica 29 maggio 2011

Le barchesse di Corte Grande, la Villa Serego a Veronella, un monumento che va strappato al degrado

Le barchesse di Corte Grande, la Villa Serego a Veronella, un monumento che va strappato al degrado
Domenica 22 Maggio 2011 CULTURA Pagina 63 l'arena

ARCHITETTURA. Un convegno organizzato da Adige Nostro e in collaborazione con A regola d'arte ha spiegato l'attribuzione del complesso all'artista padovano

Veronella, i conti Serego e il Palladio. Tre nomi e tre temi che affascinano e stimolano la curiosità, e che potranno aprire nell'immediato futuro nuovi percorsi di ricerca storica, architettonica ed artistica nel Colognese.
Grazie a recenti studi condotti da Giulio Zavatta, ricercatore dell'Università di Verona, è stato possibile attribuire senza tema di smentite ad Andrea Palladio il progetto e la realizzazione delle barchesse di Corte Grande, la maestosa villa dei conti Serego, situata in centro a Veronella. Non solo. Studiando documenti inediti e lettere cinquecentesche, lo stesso ricercatore ha scoperto che il celebre architetto padovano fu incaricato dai Serego di progettare anche il complesso della villa vera e propria, tuttavia il disegno non piacque ai committenti, e perciò non venne preso in considerazione. La dimora signorile, infatti, fu realizzata solo nel Settecento, senza seguire le indicazioni del Palladio.
Di questi ed altri argomenti legati al territorio e al patrimonio storico della Cucca (così si chiamava Veronella fino ai primi del Novecento) si è discusso ieri, proprio nel paese dei Serego, in una gremita sala civica. Il convegno organizzato dall'associazione culturale Adige Nostro, in collaborazione con A regola d'arte e con il patrocinio dell'amministrazione comunale, si intitolava «La Cucca dei Serego: architetture palladiane, paesaggio ed arte».
«L'attribuzione definitiva delle barchesse di Corte Grande al Palladio è una scoperta di notevole rilevanza», spiega il presidente di Adige Nostro Gianni Rigodanzo. «Abbiamo voluto inserire le ricerche di Zavatta in una tavola rotonda che comprendesse anche altri aspetti della formazione paesaggistica, storica ed artistica del Colognese. Al termine del convegno, tutti gli atti verranno pubblicati».
Lo studioso Beppino Dal Cero ha presentato le interessanti scoperte archeologiche della zona, in primis nella necropoli di Desmontà, ai confini tra Veronella ed Albaredo. Ha dimostrato inoltre come la dislocazione attuale delle vie del paese abbia rispecchiato pressoché in toto la suddivisione agraria romana. Lo storico Marco Pasa ha illustrato gli interventi eseguiti nei secoli dai Serego per valorizzare, «addomesticare» e gestire il territorio. I Serego, infatti, furono una famiglia di imprenditori agricoli che avviarono vaste opere idrauliche per la bonifica delle terre di Zerpa, tra cui la famosa botte Zerpana, opera attribuita al Palladio e ancor oggi in funzione.
Il presidente del Centro studi Cardo di Cologna Guerrino Maccagnan, servendosi di fotografie e documenti, ha fatto un excursus sulla dinastia dei ricchi latifondisti veronellesi, soffermandosi sui rappresentanti più illustri, come Alberto di Serego, che nel 1532 ospitò nella sua corte l'imperatore Carlo V. La giovane ricercatrice Jessica Soprana, invece, si è spostata con il suo intervento 15 chilometri più a sud, in un'altra villa dei conti Serego, a Beccacivetta di Coriano. Soprana ha analizzato in particolare il ciclo pittorico di Corte Ricca.
Alla fine c'è stato il piatto forte del convegno, inerente la paternità palladiana dei magazzini della villa. Riferendosi agli studi di Giuseppe Biadego (1886) e di Anna Rinaldi Gruber (1972-'73), oltre che al fondo Serego della Biblioteca civica di Verona, Zavatta ha scoperto che il grande architetto alloggiò a Veronella nel maggio del 1565. Si recò dai Serego per sovrintendere alla costruzione delle capriate lignee che coprivano le barchesse, ancora oggi esistenti. Sempre ai Serego Palladio aveva presentato prima la pianta dell'intera struttura e quindi il progetto della facciata. Se per il primo progetto non ci fu problema, l'ipotesi della facciata trovò la resistenza dei committenti, probabilmente per il carattere innovativo del disegno palladiano, che dovette sconcertare i proprietari. Un ulteriore carteggio consultato dallo studioso dimostra che Palladio si difese dalle obiezioni mosse dai Serego: nonostante i tentativi dei Serego di ricontattare l'artista, Palladio non venne meno al suo progetto iniziale e imputò «alla scarsa cultura delle maestranze, che non erano in grado di intenderlo, il giudizio negativo sul suo disegno», ha spiegato Zavatta.

La Vicenza romana e le mura medioevali sotto la Pinacoteca

La Vicenza romana e le mura medioevali sotto la Pinacoteca

Trovate anche le bricole. Pronti gli itinerari attraverso la storia del capoluogo

Un tracciato della vecchia città romana con anfore, sigilli e ceramiche alla base di una porzione di mura medioevale venuta alla luce in quella che, un tempo, era «piazza dell’Isola», la parte di Vicenza stretta tra il Bacchiglione e la Roggia del Colle. Qui, nel cortile di palazzo Chiericati, in quella che ora è nota come piazza Matteotti, è riaffiorata l’anima romana della città, le sue origini antiche e anche le sue affinità con la più vicina Venezia. A sostegno delle mura riscoperte nel cortile dell’edificio palladiano, infatti, sono state rinvenute le «bricole»: un sistema di pali in uso nel medioevo per sostenere le mura su terreni umidi «del tutto simile a quello in uso a Venezia» conferma la direttrice dei Musei civici, Maria Luisa Avagnina.

Ma è il nuovo tratto di cinta muraria la vera scoperta: «Non ne sospettavamo l’esistenza - dichiara la direttrice - in questa parte di città che confinava con il fiume». I lavori di restauro dello stabile palladiano hanno portato alla luce, nel cortile dell’edificio di piazza Matteotti, un tratto di cinta muraria risalente al medioevo: pareti di roccia dell’undicesimo secolo e sorrette da contrafforti, cioè speroni di muratura a sostegno della porzione principale e che a loro volta poggiano sul sistema di pali di legno conficcati nel terreno. Gli scavi nel cortile del palazzo erano iniziati alcuni mesi fa per la posa del sistema di climatizzazione dei locali del palazzo che ospita la Pinacoteca ma, al primo ritrovamento, hanno dovuto lasciar spazio alle indagini archeologiche della Soprintendenza dei beni architettonici.

Da quel terreno sono emerse infatti anche altre testimonianze, eredità lasciate di romani, che per drenare l’acqua presente in quel terreno troppo umido riempivano il suolo di anfore e oggetti di ceramica, venuti alla luce solo di recente. Ora i lavori di palazzo Chiericati continueranno per trovare una soluzione alternativa alle macchine di climatizzazione, ma intanto gli oggetti saranno esposti e i resti delle mura, visitabili, faranno parte dell’itinerario archeologico della «Vicenza romana ». Un progetto che il Comune ha ideato con il sostegno del club femminile Soroptimist e che entro l’estate vedrà l’installazione di alcune tabelle a indicare le testimonianze dell’epoca romana in città come il Criptoportico di piazza Duomo e la strada romana di San Lorenzo.
G.M.C.
http://corrieredelveneto.corriere.it/veneto/notizie/cultura_e_tempolibero/2011/25-maggio-2011/vicenza-romana-mura-medioevali-sotto-pinacoteca-190722778879_print.html

sabato 14 maggio 2011

Palazzo Ducale



Più prezioso di una reggia, più monumentale di un palazzo pubblico, più elegante di una dimora principesca, Palazzo Ducale ha tutto il fascino e la suggestione di uno dei più splendidi edifici mai costruiti: intorno ad esso sono fiorite leggende e si sono consolidati i miti che hanno fatto grande e celebre Venezia e il suo governo millenario. È il luogo-simbolo della città. Diverse epoche storiche vi sono rappresentate in una straordinaria stratificazione di elementi costruttivi e ornamentali: dalle antiche fondazioni originarie (IX secolo) al magnifico assetto gotico dellinsieme (XIII/XIV secolo) e poi le enormi sale della vita istituzionale, superbamente decorate (XVI secolo) da grandi maestri - tra cui Tiziano, Veronese, Tiepolo, Tintoretto -, lAppartamento privato del Doge; le inquietanti prigioni, le luminose logge sulla Piazza e sulla laguna. Perfettamente conservato, consente ampi percorsi di visita oltre a offrire proposte particolari e poco note, come il Museo dellOpera o gli Itinerari Segreti.
E inoltre parte del percorso integrato de I Musei di Piazza San Marco, che include, con un unico biglietto, anche la visita al Museo Correr, al Museo Archeologico Nazionale e alle Sale Monumentali della Biblioteca Nazionale Marciana.

More precious than a palace, more monumental than a public palace, more elegant than a princely residence, the Doges Palace has all the fascination and charm of one of the most splendid buildings ever created: legends have grown up around it and the myths that made Venice and its millenary government great and celebrated took root here. Various centuries are represented in an extraordinary stratification of constructive and ornamental features: from the ancient original foundations (9th century) to the magnificent gothic order of the whole building (13/14th centuries) and the enormous rooms of its institutional life, superbly decorated (16th century) by the great masters including Titian, Veronese, Tiepolo, Tintoretto -, the private Apartments of the Doge; the unsettling prisons, the luminous loggias overlooking the Piazza and the lagoon. Perfectly preserved, it offers a variety of tour-routes, including some little-known ones, like the Museo dellOpera or the Secret Itineraries.
The combined entrance ticket to The Museums of St Marks Square grants access to the Doges Palace, together with the Museo Correr, the National Archaelogical Museum and the Monumental Rooms of the Biblioteca Nazionale Marciana.

Presentazione libro Labirinto ducale guida al Palazzo Ducale di Venezia



Presentazione libro Labirinto ducale guida al Palazzo Ducale di Venezia.
Labirinto Ducale offre una visione di Palazzo Ducale "capovolta" per non fermarsi alle apparenze, sedotti e catturati dalla trappola dorata del Mito di sé costruito dalla Serenissima, ma per decifrare il vero significato del complesso alfabeto di simboli e messaggi che essa ha voluto trasmettere a chi si addentri nel "Tempio del Potere" veneziano.Varcarne la soglia, infatti, vuol dire oltrepassare una duplice linea di confine, storico-artistica da un lato, magico-misterica dall'altro, con il rischio di smarrirsi in un autentico "labirinto esoterico", riverbero di un'identità ancestrale nella quale storia e leggenda affondano le proprie radici, mescolandosi e materializzandosi nell'utopia di un miraggio divenuto realtà: un palazzo e una grande città saldamente edificati su fondamenta liquide. Un paradosso dunque, ai limiti della scienza e della logica... La follia della "pietra sull'acqua". Questa guida vuole aiutare a uscire indenni e più consapevoli da questo "labirinto"; e lo fa offrendo un percorso esplorativo che coincide con quello "ufficiale", ma proietta il lettore/visitatore in una dimensione magica misteriosa, esaltata a sua volta dalla forza evocativa delle immagini fotografiche. Muovendosi tra spazi oscuri e inquietanti o attraverso preziosi saloni, dove un'incombente ostentazione di gloria sembra inghiottire chi osserva ammirato, il libro mette a nudo la natura "alchemica" di Palazzo Ducale quale "pietra filosofale" dei veneziani e ricorda a ogni passo che l'amore per l'arte e lo stupore per la bellezza non devono mai offuscare la verità.

L'autore

FEDERICO MORO vive a Venezia a pochi passi da Piazza San Marco. Di formazione classica e storica, intervalla ricerca e scrittura narrativa saggistica e teatrale. Oltre a Labirinto Ducale e Venezia in Guerra, terza edizione in cinque anni, ha scritto i romanzi Donne all'Asta, La Voce della Dea, L'Oro e l'Argento , La Custode dei Segreti, Il Fulmine e il Ciclamoro, Flagellum Dei?; i racconti di Storie a pelo d'acqua ; il saggio Ercole e il Leone; materiale letterario per gli spettacoli teatrali Fra Terra e Acqua , Lo scudo di pietra, Giganti .

domenica 8 maggio 2011

Tre appuntamenti, due libri


1- Padova, martedì 10 maggio ore 18,00, la libreria Feltrinelli di via San Francesco 7 presenta Labirinto Ducale, un itinerario insolito nel palazzo dei Dogi alla scoperta di simboli e millenari segreti di Federico Moro, fotografia Mark Edward Smith., Elzeviro Editore di Alessandro Tusset( Tv) Intervengono autore, fotografo ed editore. Ingresso libero fino a esaurimento dei posti. Info: 049 8754 630, info@elzeviro.com

2- Mestre (Ve), mercoledì 11 maggio ore 18,00, la libreria Feltrinelli di piazza XXVII Ottobre 1, sesto piano del Centro Barche, presenta Labirinto Ducale, un itinerario insolito nel palazzo dei Dogi alla scoperta di simboli e millenari segreti di Federico Moro, fotografia Mark Edward Smith., Elzeviro Editore di Alessandro Tusset( Tv) Intervengono autore, fotografo ed editore. Ingresso libero fino a esaurimento dei posti. Info: 049 2381 3222, info@elzeviro.com

3- Santa Maria di Sala (Ve), venerdì 13 maggio ore 18,00, la libreria Mondandori di via GRandi 8, Centro Commerciale Prisma, presenta Venezia in Guerra, quattrodici secoli di storia, politica e battaglie di Federico Moro, Studio Lt2 Editore di Giovanni Pellizzato. Interviene l'autore. Ingresso libero fino a esaurimentod ei posti. Info: 041 5732 143, www.studiolt2.it


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I libri

Labirinto Ducale offre una visione di Palazzo Ducale “capovolta” per non fermarsi alle apparenze, sedotti e catturati dalla trappola dorata del Mito di sé costruito dalla Serenissima, ma per decifrare il vero significato del complesso alfabeto di simboli e messaggi che essa ha voluto trasmettere a chi si addentri nel “Tempio del Potere” veneziano.Varcarne la soglia, infatti, vuol dire oltrepassare una duplice linea di confine, storico-artistica da un lato, magico-misterica dall’altro, con il rischio di smarrirsi in un autentico “labirinto esoterico”, riverbero di un’identità ancestrale nella quale storia e leggenda affondano le proprie radici, mescolandosi e materializzandosi nell’utopia di un miraggio divenuto realtà: un palazzo e una grande città saldamente edificati su fondamenta liquide. Un paradosso dunque, ai limiti della scienza e della logica... La follia della “pietra sull’acqua”. Questa guida vuole aiutare a uscire indenni e più consapevoli da questo "labirinto"; e lo fa offrendo un percorso esplorativo che coincide con quello “ufficiale”, ma proietta il lettore/visitatore in una dimensione magica misteriosa, esaltata a sua volta dalla forza evocativa delle immagini fotografiche. Muovendosi tra spazi oscuri e inquietanti o attraverso preziosi saloni, dove un’incombente ostentazione di gloria sembra inghiottire chi osserva ammirato, il libro mette a nudo la natura “alchemica” di Palazzo Ducale quale “pietra filosofale” dei veneziani e ricorda a ogni passo che l’amore per l’arte e lo stupore per la bellezza non devono mai offuscare la verità.
Il volume Labirinto Ducale, ultimo della collana "Pietreparlanti" di guide tematiche e fotografiche ideata dall'editore Alessandro Tusset , riprende l’ispirazione e amplifica gli spunti dello spettacolo teatrale Giganti, viaggio in Utopia, scritto sempre da Federico Moro e nato per essere messo in scena proprio a Palazzo Ducale dalle compagnie Teatrocontinuo e Tarantàs. Di prossima pubblicazione in inglese, francese, tedesco e spagnolo.

Venezia in Guerra affronta il problema della nascita e fine dello stato d'Europa rimasto più a lungo indipendente, la Repubblica Serenissima, partendo dal V secolo d.C. , quindi dall'estrema difesa di Roma contro Goti e Unni, per giungere alla metà dell'Ottocento e alla lotta dell'ultima Venezia sovrana contro gli austriaci del feldmaresciallo Radetzky. Due i punti di partenza: "Tra coloro che aspirano agli stessi beni c'è sempre una guerra" (Seneca) e "Devi essere deciso a morire per sopravvivere" (Wei Liao Tzu). Da questo l'apertura provocatoria del volume, "Venezia, una repubblica fondata sulla guerra", vale a dire la tesi fondamentale del libro, una lettura controcorrente della storia marciana, in cui il rigore della ricerca si salda a una narrazione capace di avvincere il lettore quasi si trattasse di un romanzo. E le vicende della città lagunare spesso hanno assunto toni epici e presentato pesonaggi degni di figurare in una vicenda di pura invenzione, con la differenza, non da poco, d'essere stati tratteggiati con il sangue. Un saggio in cui non c'è spazio per il mito della Venezia gaia e libertina, dedita solo ai piaceri e votata alla pace, un libro per tutti che penetra senza alcuna paura negli angoli oscuri della Storia. In italiano e inglese.

L'autore

FEDERICO MORO vive a Venezia a pochi passi da Piazza San Marco. Di formazione classica e storica, intervalla ricerca e scrittura narrativa saggistica e teatrale. Oltre a Labirinto Ducale e Venezia in Guerra, terza edizione in cinque anni, ha scritto i romanzi Donne all’Asta, La Voce della Dea, L’Oro e l’Argento , La Custode dei Segreti, Il Fulmine e il Ciclamoro, Flagellum Dei?; i racconti di Storie a pelo d’acqua ; il saggio Ercole e il Leone; materiale letterario per gli spettacoli teatrali Fra Terra e Acqua , Lo scudo di pietra, Giganti .

www.federicomoro.it
federicomoro.venezia@gmail.com


Il fotografo

MARK EDWARD SMITH (autore delle immagini di Labirinto Ducale) nasce in Marocco nel 1942 da famiglia inglese. Da oltre trentacinque anni si dedica alla fotografia professionale specializzandosi in reportage di viaggio, arte, architettura e nudo. Ha assistito Helmut Newton, Elliot Erwitt e Marc Riboud in stages fotografici in Italia e in Francia. Ha pubblicato oltre 40 libri e collaborato con i principali periodici a livello internazionale. Il suo archivio consiste in oltre 100.000 immagini e attualmente insegna alla John Hall School di Londra.

www.marksmith.com
mark.smith@tin.it

Gli Editori

ALESSANDRO TUSSET editore da oltre vent’anni, nel 1997 fonda la casa editrice ELZEVIRO, specializzandosi in cataloghi d'arte e guide divulgative che trattano il tema del viaggio con l'obbiettivo di valorizzare luoghi meta di un turismo internazionale. Ideatore di numerosi progetti di marketing territoriale e culturale, ha realizzato oltre 40 produzioni editoriali e multimediali tradotte nelle principali lingue più volte premiate e utilizzate per trasmissioni televisive e radiofoniche, italiane ed estere.

www.elzeviro.com
info@elzeviro.com

STUDIO LT2 nasce a Venezia come sviluppo del gruppo La Toletta, attivo con la prima libreria sin dal 1933. Gestita oggi da Giovanni Pellizzato, la casa editrice offre un catalogo con più di cinquanta titoli pubblicati in appena tre anni. Dal 2004 anima anche lo SpazioEventi, giò presso la libreria Mondadori di San Marco e adesso ospitato nella sede veneziana del Casinò a Ca' Vendramin Calergi, uno dei principali punti d'incontro e scambio culturale in città.
www.studio.t2.it
studio_lt2@libreriatoletta.it


La compagnia teatrale

Teatrocontinuo è una compagnia di Teatro di Ricerca di Padova che opera nel territorio nazionale e internazionale. Nel 1994 avvia I Luoghi del Mito, un progetto di rinnovamento dello spazio teatrale che dalle Aree Monumentali entra nelle Aree Archeologiche con lo scopo anche di valorizzare, attraverso l’arte teatrale, il Patrimonio Archeologico Monumentale. Ogni spettacolo è creato per l’area in cui viene portato, al cantiere degli scavi si affianca un cantiere di ricerca teatrale, capace di dare una forma alle suggestioni che questi luoghi trasmettono.

www.teatrocontinuo.it
info@teatrocontinuo.it