Ecco il Veneto vittima del degrado
Sergio Frigo
Gazzettino - quotidiano del Nordest 19/8/2011
L'Angelo di Antonio Rizzo, che da oltre 500 anni faceva compagnia ai veneziani in rio Terà Frutariol, sembra essere volato via. Purtroppo non è vero, si è invece disfatto poco a poco, ucciso dal tempo, dagli agenti atmosferici e dall'incuria dell'uomo, e di lui è rimasto, sul muro della casa ai SS. Apostoli che l'ha ospitato fin dalla seconda metà del Cinquecento, una sagoma come sul negativo di una foto. «Ed era un pezzo degno di stare al Victoria and Albert Museum di Londra - commenta sconsolato il professor Giuseppe Pavanello, direttore dell'Istituto di Storia dell'Arte della Fondazione Cini - Peccato che qualcuno non l'abbia staccato in passato per rubarlo... Pensi che lo storico dell'arte Adriano Mariuz negli anni prima di morire non passava più per quella calle per non deprimersi». Inutili si sono rivelati richiami e lettere alle Soprintendenze, o segnalazioni al Comune: da trent'anni a questa parte, come testimoniano le fotografie che riproduciamo, la situazione non ha fatto che deteriorare, fino all'esito letale. E Rizzo fu uno dei massimi scultori attivi a Venezia della seconda metà del secolo XV, non un qualsiasi scalpellino. Arrabbiatissima anche Anne Shulz, la maggior studiosa del Rizzo: «25 anni fa ho esortato Valcanover a salvare l'Angelo. Mi ha ascoltato cortesemente e poi non fece nulla. Poi negli anni successivi ho parlato con altri. Niente da fare. Secondo me, chi nella Soprintendenza lascia succedere cose del genere è un criminale». Ma quanti "angeli" in pericolo ci sono in giro per il Veneto? Per restare a Venezia ci sono i primi dati di un censimento realizzato dal Comune in collaborazione con la Soprintendenza, che riguarda tutta l'arte minore "visibile dalla pubblica via", come fregi, capitelli o tabernacoli. «Tra i sestieri Santa Croce e San Polo (ora si sta cominciando a Dorsoduro) abbiamo censito 1400 oggetti - racconta Fabio Osetta, che coordina l'operazione per il Comune - realizzando per ognuno una scheda scientifica e una sullo stato di degrado». E nel resto del Nordest? La situazione è positiva nel Friuli, ma nel Veneto i problemi non mancano, anche se molto si è fatto. A Padova, ad esempio, lo scorso anno è caduto un pezzo delle mura cinquecentesche, al Bastione Alicorno, e per poco non venivano travolti i bambini di una scuola vicina. Anche la situazione delle statue di Prato della Valle non è ottimale, mentre il problema più serio di salvaguardia riguarda in provincia probabilmente Villa Gradenigo e relativo parco, a Piove di Sacco. A Belluno il problema è il grave degrado di Palazzo Fulcis, di fronte al Comune. A Treviso il problema più annoso è quello della chiesa di Santa Margherita, chiusa dagli anni '80, e che un tempo custodiva il prezioso ciclo di affreschi di Tommaso da Modena; mentre a Rovigo a soffrire è soprattutto Villa Nani Mocenigo a Canda.
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