Sotto il campanile spunta l'antica Venezia
IL GAZZETTINO – 9 febbraio 2012
I resti di una antica pavimentazione con mattoni a spina di pesce e parti di muri, forse dell'antico ospizio Orseolo costruito nel 975 per dare rifugio a pellegrini e viandanti, sono stati trovati nell'area del cantiere per il consolidamento delle fondazioni del campanile di San Marco, come anticipato in giugno in una conferenza stampa. L'intervento sul campanile, avviato alcuni anni fa dal Consorzio Venezia Nuova per conto del Magistrato alle Acque, in stretta collaborazione con la Procuratoria di San Marco e sotto la direzione scientifica della Soprintendenza per i Beni Archeologici del Veneto, ha confermato che la piazza era anticamente costutuita da quattro isole, collegate da quattro canali. La sponda del rio che nel XII secolo la attraversava tagliandola a metà, il rio Batario, è stata ritrovata proprio di recente. Quel canale fu interrato nel 1156, successivamente fu coperto il bacino davanti a Palazzo Ducale, dove fu realizzata la piazzetta. All'epoca del doge Sebastiano Ziani, nel 1172, si decise di ingrandire la piazza per far posto a nuovi edifici: la chiesa di San Gemi-niano e le colonne davanti al molo. Nel cantiere sono state trovate le tracce di tre antiche pavimentazioni che nel corso dei secoli hanno lastricato Piazza San Marco prima degli attuali 'masegni': due in laterizi e una in terra battuta. L'opera di consolidamento delle fondamenta del campanile, con un costo complessivo di circa 8 milioni di euro era iniziata a ottobre 2007 e dovrebbe concludersi in marzo, in tempo per celebrare il centenario della ricostruzione del "paron de casa", crollato il 14 luglio del 1902 e ricostruito in 10 anni, con la chiusura dei lavori i16 marzo e l'inaugurazione avvenuta il 25 aprile del 2012, nel giorno del patrono. Per rinforzare le fondamenta del campanile si è deciso di usare delle barre in titanio, una soluzione già adottata con successo a Roma per la facciata della basilica di San Pietro.
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