Venezia. Tutela del Paesaggio, Italia Nostra contro il Comune
a. v.
La Nuova Venezia 28/7/2012
Il Comune non vigila sulla tutela del Paesaggio. E rilascia le autorizzazioni paesaggistiche ai progetti edilizi su delega della Regione «senza averne i requisiti di legge». Un esposto firmato da Italia Nostra, Ecoistituto, Lipu e associazioni ambientaliste del Lido è stato presentato al presidente Zaia e alla giunta regionale. E' solo in apparenza una questione di ordinaria burocrazia. Perché dal parere sul Paesaggio può dipendere a volte il destino di grandi e piccole opere destinate a trasformare il territorio. Come ad esempio, scrivono le associazioni, i nuovi progetti del porto turistico a San Nicolò, le villette a Ca' Roman, i nuovi parcheggi con darsena previsti agli Alberoni. «C'è il rischio», scrivono nell'esposto, «che l'espansione edilizia avvenga senza adeguati controlli a scapito del patrimonio paesaggistico e naturalistico, malgrado i vincoli e le norme di tutela vigenti, tra cui la legge Speciale. Adesso gli esponenti chiedono esplicitamente alla Regione di procedere alla revoca della delega al Comune. Che avrebbe impiegato per questo importante ufficio (per cui la legge del 2004, il Codice dei Beni culturali e del paesaggio prevede specifiche competenze tecnico scientifiche), due geometri e un perito industriale ricondotti all'autorità dell'Edilizia privata, cioè l'ufficio che rilascia le autorizzazioni edilizie. Meglio sarebbe, è la conclusione dell'esposto, chiarire una volta per tutte la competenza paesaggistica della Commissione di Salvaguardia che riguarda oltre a Venezia anche gli altri comuni di gronda. Uno dei progetti che attendono il parere paesaggistico è il nuovo insediamento agli Alberoni, con parcheggio e darsena. «Su questo il Comune non sa nulla, le commissioni si pronuncino per tempo», chiedono i comitati.
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