La stoccata di Italia Nostra: «Città a pezzi. Che senso ha tenerla dentro all'Unesco?»
Tullio Cardona
Il Gazzettino - Venezia 24/6/2012
«I governanti non riescono a preservarne l'immenso patrimonio»
«Ci chiediamo se ha ancora un senso che Venezia faccia parte del patrimonio dell'umanità Unesco». La stoccata è arrivata l'altra sera all'Ateneo Veneto (nel corso del convegno "Venezia è patrimonio dell'umanità?") da parte della presidente della sezione veneziana di Italia Nostra, Lidia Fersuoch. Grandi navi, vendite di palazzi, tutela della cttà: su questi temi Italia Nostra ha centrato la sua spietata analisi, sintetizzata dalla presidente: «Sia il governo italiano che l'amministrazione locale non agiscono correttamente per la tutela di Venezia». La vendita di Ca' Corner è stata illecita, l'operazione "Fontego dei Tedeschi" è anticostituzionale, la stessa idea del ticket sulle grandi navi è assurda, perchè, ha detto la presidente, «mi chiedo come faccia il sindaco Giorgio Orsoni a far pagare un obolo agli armatori delle grandi navi e monetizzare la salute della gente e della laguna». Giovanni Losavio, magistrato di Cassazione e già presidente nazionale di Italia Nostra, è entrato nelle singole questioni. «La vendita di Ca' Corner della Regina è stata illegittima - ha detto Losavio perchè un bene culturale è stato trattato come bene strumentale per il suo valore finanziario. Le norme del ministero ai Beni culturali parlano chiaro: dare prevalenza assoluta all'istanza conservativa e di tutela. In questo versante, anche l'operazione Benetton al Fondaco dei Tedeschi appare persino anticostituzionale: o è un progetto conservativo secondo la legge (e non lo è), oppure si cambi la legge stessa». Infine, Giuseppe Cristinelli ha spiegato le tipologie del restauro architettonico. «Il restauro si può effettuare - ha detto - solo se si lasciano inalterate le espressioni ed il linguaggio storico ed autoctono». Va da sè che, secondo quest'ottica, terrazze «dell'eccezionale grossolano», come determinato dalla Fersuoch, e centri commerciali c'entrebbero come i fichi a merenda. Com'è noto, Italia Nostra aveva scritto alle autorità di competenza e alla magistratura presentando i motivi culturali e giuridici per i quali riteneva che le due operazioni andassero riviste.
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