DOLOMITI, PATRIMONIO DELL’UMANITÀ
Notiziario Marketpress di Venerdì 26 Settembre 2008
I massicci della Marmolada, delle Pale di San Martino, del Catinaccio, del Latemar e delle Dolomiti di Brenta potranno presto essere inseriti all’interno del Patrimonio dell’Umanità dell’Unesco, una lista che comprende i beni culturali e naturali considerati di valore eccezionale. Assieme alle montagne trentine, che furono tanto care allo scrittore Dino Buzzati, candidate a diventare “monumento del mondo” sono anche quelle comprese in un’ampia fetta di territorio montano, quasi interamente in alta quota e praticamente disabitata, suddivisa tra le province di Bolzano, Udine, Belluno e Pordenone. Sono comprese 220 vette, delle quali 42 sopra i 3100 metri di altitudine, ci sono alcuni ghiacciai (i più grandi sono “Marmolada” e “Cristallo”) e zone dove la neve è eterna, o dovrebbe esserlo. La proprietà è quasi interamente pubblica, suddivisa da demani, comunità montane, regole e usi civici. Proprio la frammentarietà di questo territorio montuoso nelle cinque province, con statuti e regolamentazioni differenti, ha da sempre rappresentato un ostacolo nel presentare la candidatura all’Unesco, per la quale è stata redatta una prima bozza già nel 1992. Per ovviare a questo impedimento i soggetti coinvolti hanno intrapreso un percorso comune, sottoscrivendo anche un protocollo di intesa. Seguendo le linee guida del documento, le cinque province hanno quindi predisposto un dossier di candidatura, che ora si trova in fase di valutazione all’Unesco, ed un piano di gestione. Per uno sviluppo durevole e conservativo del patrimonio, è stata istituita anche la Fondazione “Dolomiti-dolomiten-dolomites-dolomitis Unesco”, che ha uno statuto articolato in sedici punti e un cda a cinque membri, uno per ciascuna provincia. Una prima tappa importante dell’iter verso il riconoscimento si avrà a fine mese, quando arriverà in Trentino Alto Adige un delegato dell’Unesco dalla sede di Parigi proprio per vagliare la candidatura. Secondo le tappe previste dalla tabella di marcia, entro l’autunno ci sarà la valutazione, a gennaio eventuali osservazioni. Entro la primavera del 2009, infine, sarà reso noto l’esito finale da parte della commissione giudicante. Nel caso in cui questo fosse positivo, le cinque province si impegneranno a sviluppare in sinergia iniziative di educazione ambientale, di insegnamento e di conoscenza, di promuovere forme di sviluppo sostenibile (anche turistico), di valorizzare le Dolomiti rispettandone la tutela e di coordinare in rete gli istituti di ricerca. Info: www. Unesco. It .
Notiziario Marketpress di Venerdì 26 Settembre 2008
I massicci della Marmolada, delle Pale di San Martino, del Catinaccio, del Latemar e delle Dolomiti di Brenta potranno presto essere inseriti all’interno del Patrimonio dell’Umanità dell’Unesco, una lista che comprende i beni culturali e naturali considerati di valore eccezionale. Assieme alle montagne trentine, che furono tanto care allo scrittore Dino Buzzati, candidate a diventare “monumento del mondo” sono anche quelle comprese in un’ampia fetta di territorio montano, quasi interamente in alta quota e praticamente disabitata, suddivisa tra le province di Bolzano, Udine, Belluno e Pordenone. Sono comprese 220 vette, delle quali 42 sopra i 3100 metri di altitudine, ci sono alcuni ghiacciai (i più grandi sono “Marmolada” e “Cristallo”) e zone dove la neve è eterna, o dovrebbe esserlo. La proprietà è quasi interamente pubblica, suddivisa da demani, comunità montane, regole e usi civici. Proprio la frammentarietà di questo territorio montuoso nelle cinque province, con statuti e regolamentazioni differenti, ha da sempre rappresentato un ostacolo nel presentare la candidatura all’Unesco, per la quale è stata redatta una prima bozza già nel 1992. Per ovviare a questo impedimento i soggetti coinvolti hanno intrapreso un percorso comune, sottoscrivendo anche un protocollo di intesa. Seguendo le linee guida del documento, le cinque province hanno quindi predisposto un dossier di candidatura, che ora si trova in fase di valutazione all’Unesco, ed un piano di gestione. Per uno sviluppo durevole e conservativo del patrimonio, è stata istituita anche la Fondazione “Dolomiti-dolomiten-dolomites-dolomitis Unesco”, che ha uno statuto articolato in sedici punti e un cda a cinque membri, uno per ciascuna provincia. Una prima tappa importante dell’iter verso il riconoscimento si avrà a fine mese, quando arriverà in Trentino Alto Adige un delegato dell’Unesco dalla sede di Parigi proprio per vagliare la candidatura. Secondo le tappe previste dalla tabella di marcia, entro l’autunno ci sarà la valutazione, a gennaio eventuali osservazioni. Entro la primavera del 2009, infine, sarà reso noto l’esito finale da parte della commissione giudicante. Nel caso in cui questo fosse positivo, le cinque province si impegneranno a sviluppare in sinergia iniziative di educazione ambientale, di insegnamento e di conoscenza, di promuovere forme di sviluppo sostenibile (anche turistico), di valorizzare le Dolomiti rispettandone la tutela e di coordinare in rete gli istituti di ricerca. Info: www. Unesco. It .