Verona - Cemento in Valpolicella Interviene il ministro
Giancarla Gallo
L'Arena, 2 luglio 2008
II caso Valpolicella arriva a Roma e per la precisione all'attenzione del ministro dei Beni culturali Sandro Bondi, che ha chiesto al direttore regionale per i Beni culturali e paesaggistici del Veneto Ugo Soragni «una dettagliata relazione riguardo il crescente inurbamento della Valpolicella, in provincia di Verona».
Soddisfazione è stata espressa dal presidente dell'associazione Salvalpolicella, Pieralvise Serego Alighieri, che vede positivamente l'attenzione e l'interessamento dimostrato dal ministero.
«Molto bene», commenta Serego. «La richiesta di una relazione dettagliata sulla situazione in cui versa la nostra vallata riempita di costruzioni, a scapito della sua vocazione originaria vitivinicola e turistica, risponde alle nostre intenzioni. Spero che sia l'inizio di un nuovo modo di affrontare questo problema e rivalutare la zona, cercando di salvaguardarla dalle speculazioni edilizie sel-vagge. Soprattutto spero che sia l'inizio di un iter efficace per raggiungere finalmente risultati concreti». L'interesse del ministero, soprattutto, è in linea con l'iniziativa portata avanti da Serego di un Parco regionale della Valpolicella. Si tratta di un progetto di legge di iniziativa popolare presentato di recente a Firenze in un convegno organizzato dalla Rete di comitati per la difesa del territorio, presieduta dal professor Alberto Asor Rosa. «È un grande risultato questo che abbiamo ottenuto, se si pensa che l'associazione Sal-valpolicella esiste da solo due anni e mezzo», continua. «Due anni e mezzo in cui abbiamo dovuto lottare spesso contro certe posizioni arroccate e anche farci accettare dalle amministrazioni locali, che ci hanno sempre visto come dei nemici o degli accusatori. La posizione che ha preso il ministero è in linea con quanti hanno a cuore che la Valpolicella mantenga la sua identità con il Parco che sta per nascere; potrebbe proprio essere questo lo strumento per chi ha la responsabilità di amministrare, onde evitare di compiere tutti quegli errori urbanistici commessi in passato, con scelte che ora si vedono essere state dettate da una mancanza di pianificazione a lungo termine. La realizzazione di un Parco della Valpolicella darà una visione complessiva da cui partire per la pianificazione di tutta l'area, superando i campanili-smi. La Valpolicella come territorio infatti merita più attenzione».
Anche alcuni esponenti della Lega Nord locale, appoggiandosi al neoeletto in Regione Sandro Sandri, hanno ribadito la necessità di una moratoria di almeno cinque anni in cui non si possono realizzare lottizzazioni in Valpolicella. Da più parti dunque si preme per limitare le costruzioni, che negli ultimi mesi crescono come funghi, basti guardare quante gru si muovono nei cinque comuni storici. Una volta acquisita la relazione regionale richiesta sullo stato della Valpolicella, il ministro, rispondendo anche all'impegno assunto nel corso dell'audizione alla VII Commissione istruzione pubblica e beni culturali del Senato, valuterà le possibili azioni da intraprendere a salvaguardia di questo territorio in collaborazione con la Regione e gli Enti Locali.
Giancarla Gallo
L'Arena, 2 luglio 2008
II caso Valpolicella arriva a Roma e per la precisione all'attenzione del ministro dei Beni culturali Sandro Bondi, che ha chiesto al direttore regionale per i Beni culturali e paesaggistici del Veneto Ugo Soragni «una dettagliata relazione riguardo il crescente inurbamento della Valpolicella, in provincia di Verona».
Soddisfazione è stata espressa dal presidente dell'associazione Salvalpolicella, Pieralvise Serego Alighieri, che vede positivamente l'attenzione e l'interessamento dimostrato dal ministero.
«Molto bene», commenta Serego. «La richiesta di una relazione dettagliata sulla situazione in cui versa la nostra vallata riempita di costruzioni, a scapito della sua vocazione originaria vitivinicola e turistica, risponde alle nostre intenzioni. Spero che sia l'inizio di un nuovo modo di affrontare questo problema e rivalutare la zona, cercando di salvaguardarla dalle speculazioni edilizie sel-vagge. Soprattutto spero che sia l'inizio di un iter efficace per raggiungere finalmente risultati concreti». L'interesse del ministero, soprattutto, è in linea con l'iniziativa portata avanti da Serego di un Parco regionale della Valpolicella. Si tratta di un progetto di legge di iniziativa popolare presentato di recente a Firenze in un convegno organizzato dalla Rete di comitati per la difesa del territorio, presieduta dal professor Alberto Asor Rosa. «È un grande risultato questo che abbiamo ottenuto, se si pensa che l'associazione Sal-valpolicella esiste da solo due anni e mezzo», continua. «Due anni e mezzo in cui abbiamo dovuto lottare spesso contro certe posizioni arroccate e anche farci accettare dalle amministrazioni locali, che ci hanno sempre visto come dei nemici o degli accusatori. La posizione che ha preso il ministero è in linea con quanti hanno a cuore che la Valpolicella mantenga la sua identità con il Parco che sta per nascere; potrebbe proprio essere questo lo strumento per chi ha la responsabilità di amministrare, onde evitare di compiere tutti quegli errori urbanistici commessi in passato, con scelte che ora si vedono essere state dettate da una mancanza di pianificazione a lungo termine. La realizzazione di un Parco della Valpolicella darà una visione complessiva da cui partire per la pianificazione di tutta l'area, superando i campanili-smi. La Valpolicella come territorio infatti merita più attenzione».
Anche alcuni esponenti della Lega Nord locale, appoggiandosi al neoeletto in Regione Sandro Sandri, hanno ribadito la necessità di una moratoria di almeno cinque anni in cui non si possono realizzare lottizzazioni in Valpolicella. Da più parti dunque si preme per limitare le costruzioni, che negli ultimi mesi crescono come funghi, basti guardare quante gru si muovono nei cinque comuni storici. Una volta acquisita la relazione regionale richiesta sullo stato della Valpolicella, il ministro, rispondendo anche all'impegno assunto nel corso dell'audizione alla VII Commissione istruzione pubblica e beni culturali del Senato, valuterà le possibili azioni da intraprendere a salvaguardia di questo territorio in collaborazione con la Regione e gli Enti Locali.
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