VERONA - Il Pat condanna a morte la storica Corte Quari
Francesco Scuderi
Giovedì 24 Luglio 2008 L'ARENA
COLOGNA. Adottato il nuovo strumento urbanistico, inviato in Regione per il via libera. Ma non mancano le polemiche
Il complesso non è vincolato. In sovrintendenza aspettano la documentazione da ben 14 anni: chi doveva mandarla?
Lo storico complesso edilizio di Corte Quari, a Cologna, rischia di essere demolito per lasciare spazio a case, uffuci e negozi. L'area non è infatti sottoposta ad alcun vincolo storico ed architettonico nonostante l'iter sia stato avviato da oramai 14 anni. Nel frattempo l’area è entrata nell'accordo privato presente nel Piano di assetto territoriale stipulato dall'amministrazione con l'imprenditore Ennio De Vecchi. Pat che regolerà lo sviluppo industriale e residenziale di Cologna per i prossimi dieci anni, le osservazioni al quale sono state oggetto di controdeduzioni da parte dell'architetto comunale all'urbanistica Edoardo Bonaventura e del progettista Silvano Carli prima che venisse adottato ed inviato in Regione per l'approvazione definitiva.
Sei le osservazioni bocciate. Una in particolare - quella presentata dal curatore del museo di Cologna Beppino Dal Cero - è stata motivo di acceso dibattito. Riguardava appunto il complesso storico edilizio del XVI secolo sull’area del quale il Pat prevede «la ristrutturazione globale e l'ampliamento delle strutture esistenti, ovvero la demolizione e ricostruzione anche su nuovo sedime con volumetria massima di 40mila metri cubi di strutture edilizie da destinarsi alle seguenti funzioni: turistico ricettive, commerciali direzionali e residenziali, fatte salve autorizzazioni di altri enti, necessarie per la realizzazione dell'opera». «Quei vincoli che, però, il Piano regolatore attuale non prevede nonostante si tratti di un complesso di notevole valore architettonico», sottolinea Dal Cero. Eppure già il 26 aprile 1995 l'allora sovrintendente veronese Loris Fontana invitava «a vigilare affinché nelle more di perfezionamento del provvedimento il complesso rurale e il suo intorno vengano conservati nella loro integrità». E nel gennaio 1996 l’allora sindaco Poli rispondeva spiegando che «si assicurava la vigilanza sull'ex complesso rurale affinché lo stesso venga conservato nella sua integrità».
Peccato che da allora - e sono passati 14 anni - nessuno abbia mai fornito alla sovrintendenza la documentazione necessaria per determinare il vincolo a Corte Quari. Per Dal Cero era compito dell'ufficio tecnico, mentre l’amministrazione ribatte che l’incombenza toccava allo stesso Dal Cero in qualità di ispettore onorario della sovrintendenza. Il sindaco Seghetto, da parte sua, è stato chiarissimo durante il dibattito consiliare: «L’assenza di un vincoli su Corte Quari è acclarata. Se ci saranno cambiamenti saranno presi i provvedimenti del caso». Una sorta di epitaffio per lo storico complesso, in cambio del quale Cologna otterrà il terreno per la cittadella sportiva
Francesco Scuderi
Giovedì 24 Luglio 2008 L'ARENA
COLOGNA. Adottato il nuovo strumento urbanistico, inviato in Regione per il via libera. Ma non mancano le polemiche
Il complesso non è vincolato. In sovrintendenza aspettano la documentazione da ben 14 anni: chi doveva mandarla?
Lo storico complesso edilizio di Corte Quari, a Cologna, rischia di essere demolito per lasciare spazio a case, uffuci e negozi. L'area non è infatti sottoposta ad alcun vincolo storico ed architettonico nonostante l'iter sia stato avviato da oramai 14 anni. Nel frattempo l’area è entrata nell'accordo privato presente nel Piano di assetto territoriale stipulato dall'amministrazione con l'imprenditore Ennio De Vecchi. Pat che regolerà lo sviluppo industriale e residenziale di Cologna per i prossimi dieci anni, le osservazioni al quale sono state oggetto di controdeduzioni da parte dell'architetto comunale all'urbanistica Edoardo Bonaventura e del progettista Silvano Carli prima che venisse adottato ed inviato in Regione per l'approvazione definitiva.
Sei le osservazioni bocciate. Una in particolare - quella presentata dal curatore del museo di Cologna Beppino Dal Cero - è stata motivo di acceso dibattito. Riguardava appunto il complesso storico edilizio del XVI secolo sull’area del quale il Pat prevede «la ristrutturazione globale e l'ampliamento delle strutture esistenti, ovvero la demolizione e ricostruzione anche su nuovo sedime con volumetria massima di 40mila metri cubi di strutture edilizie da destinarsi alle seguenti funzioni: turistico ricettive, commerciali direzionali e residenziali, fatte salve autorizzazioni di altri enti, necessarie per la realizzazione dell'opera». «Quei vincoli che, però, il Piano regolatore attuale non prevede nonostante si tratti di un complesso di notevole valore architettonico», sottolinea Dal Cero. Eppure già il 26 aprile 1995 l'allora sovrintendente veronese Loris Fontana invitava «a vigilare affinché nelle more di perfezionamento del provvedimento il complesso rurale e il suo intorno vengano conservati nella loro integrità». E nel gennaio 1996 l’allora sindaco Poli rispondeva spiegando che «si assicurava la vigilanza sull'ex complesso rurale affinché lo stesso venga conservato nella sua integrità».
Peccato che da allora - e sono passati 14 anni - nessuno abbia mai fornito alla sovrintendenza la documentazione necessaria per determinare il vincolo a Corte Quari. Per Dal Cero era compito dell'ufficio tecnico, mentre l’amministrazione ribatte che l’incombenza toccava allo stesso Dal Cero in qualità di ispettore onorario della sovrintendenza. Il sindaco Seghetto, da parte sua, è stato chiarissimo durante il dibattito consiliare: «L’assenza di un vincoli su Corte Quari è acclarata. Se ci saranno cambiamenti saranno presi i provvedimenti del caso». Una sorta di epitaffio per lo storico complesso, in cambio del quale Cologna otterrà il terreno per la cittadella sportiva
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