Acqua alta e onde, la riva in pezzi
Corriere del Veneto, 9 dicembre 2008
Riva dei Sette Martiri a pezzi. A crollare questa volta sono stati i gradoni della riva d'acqua di una delle passeggiate più belle di Venezia Un dissesto improvviso segnalato almeno tre giorni fa con le fettuccine bianche e rosse dai vigili urbani che continua però a rimanere in bella vista. Ma non è l'unico «buco». La riva dei Sette Martiri si è trasformata in una gruviera con cedimenti vari e crolli di pietre. Un allarme questo lanciato dall'Osservatorio Trasformazioni Territoriali e Sociali dell'Associazione Ambiente Venezia che ha immortalato i crolli. «La città cade a pezzi ma i soldi vanno solo al Mose alle lobby d'imprese del Consorzio Venezia Nuova. L'ultimo esempio arriva dai crolli di riva dei Sette Martiri nel tratto che va dal Museo Navale al pontile dei giardini della Biennale — ha commentato Luciano Mazzolin, portavoce dell'Associazione Ambiente Venezia — e dimostrano che i danni documentati da oltre un anno dalla mostra Multimediale Venezia Crepa stanno aumentando e peggiorando sempre di più con una velocità paurosa». Le scene sono inequivocabili: ai piedi del ponte sono crollati i gradoni che portano dalla riva all'acqua
Stessa situazione poco più in là. Basta infatti spostarsi dieci metri per incappare in un crollo di masegni e alla caduta in acqua di un pezzo di riva. Non solo, da lunedì scorso la riva ospita pezzi di mattoni e di masegni portati dall'alta marea Nessuno li ha sposati o tanto meno rimossi. «Chi pagherà i lavori di ripristino? Perchè gli enti preposti alla tutela e difesa della città restano immobili ed inadempienti?». Interrogativi questi che Ambiente Venezia gira a Comune, soprintendenza, Magistrato alle acque, Regione e ministeri sperando di avere presto delle risposte concrete.
Corriere del Veneto, 9 dicembre 2008
Riva dei Sette Martiri a pezzi. A crollare questa volta sono stati i gradoni della riva d'acqua di una delle passeggiate più belle di Venezia Un dissesto improvviso segnalato almeno tre giorni fa con le fettuccine bianche e rosse dai vigili urbani che continua però a rimanere in bella vista. Ma non è l'unico «buco». La riva dei Sette Martiri si è trasformata in una gruviera con cedimenti vari e crolli di pietre. Un allarme questo lanciato dall'Osservatorio Trasformazioni Territoriali e Sociali dell'Associazione Ambiente Venezia che ha immortalato i crolli. «La città cade a pezzi ma i soldi vanno solo al Mose alle lobby d'imprese del Consorzio Venezia Nuova. L'ultimo esempio arriva dai crolli di riva dei Sette Martiri nel tratto che va dal Museo Navale al pontile dei giardini della Biennale — ha commentato Luciano Mazzolin, portavoce dell'Associazione Ambiente Venezia — e dimostrano che i danni documentati da oltre un anno dalla mostra Multimediale Venezia Crepa stanno aumentando e peggiorando sempre di più con una velocità paurosa». Le scene sono inequivocabili: ai piedi del ponte sono crollati i gradoni che portano dalla riva all'acqua
Stessa situazione poco più in là. Basta infatti spostarsi dieci metri per incappare in un crollo di masegni e alla caduta in acqua di un pezzo di riva. Non solo, da lunedì scorso la riva ospita pezzi di mattoni e di masegni portati dall'alta marea Nessuno li ha sposati o tanto meno rimossi. «Chi pagherà i lavori di ripristino? Perchè gli enti preposti alla tutela e difesa della città restano immobili ed inadempienti?». Interrogativi questi che Ambiente Venezia gira a Comune, soprintendenza, Magistrato alle acque, Regione e ministeri sperando di avere presto delle risposte concrete.
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