VENETO - «Cinque milioni alla Curia? Non se ne parla»
AldaVanzan
IL GAZZETTINO, 24 dicembre 2008
"Dunque, sono cinquanta milioni in tutto: 35 ai Comuni di Venezia e della gronda, 10 alla Regione Veneto, 5 alla Curia veneziana". Il ministro Altero Matteoli presenta la ripartizione dei fondi e nella Sala Verde di Palazzo Chigi cala il gelo. Sguardi stupiti, occhi sgranati. Cinque milioni di euro alla Curia? Giancarlo Galan quasi sobbalza sulla seggiola. Massimo Cacciari non è da meno. Seduti uno accanto all'altro, proprio di fronte al sottosegretario della presidenza del Consiglio Gianni Letta che presiede la riunione e agli altri ministri, i due rivali in laguna a metà pomeriggio dell'antivigilia di Natale si alleano. Non è anticlericalismo. Non è nemmeno un tentativo di rinverdire l'antica volontà di autonomia della Serenissima dalla Chiesa di Roma. Anzi: la Regione in questi anni ha sostenuto parecchi interventi della Chiesa veneziana. Idem il Comune. Ma dare un finanziamento alla Curia in sede di Comitatone, con la Curia che del Comitatone non fa parte, non sembra appropriato. Fuori dai denti: "Non ha senso"! È così che Matteoli "cede" e la Regione Veneto alla fine porta a casa non 10 ma 15 milioni. Nella sostanza probabilmente non cambierà granché: facile che Palazzo Balbi, come in passato, eroghi ancora contributi alla Chiesa veneziana per altri interventi sugli immobili storici. Ma il dato di fatto è che gli "alleati" Galan e Cacciari su questo fronte la spuntano. Insieme.
Raccontano sia finita a sor-risoni e pacche sulle spalle. Cinquanta milioni tra tutti gli
enti non sono gli ottanta che inizialmente erano stati chiesti (solo Ca' Farsetti ne aveva domandati una sessantina), ma piuttosto che il niente è sempre meglio il piuttosto, specie se stiamo parlando di quasi 100 miliardi di vecchie lire. Per carità, non è che i rapporti tra Comune e Regione adesso siano idilliaci. Cacciari, ad esempio, non dice né a né ba quando Galan, davanti a Letta e ai ministri Matteoli, Brunetta e Prestigiacomo, lo contesta sul tema dei contributi ai privati per il restauro dei palazzi o per il proseguimento dei lavori della Cittadella della giustizia ("Già vi siete fatti piazza Ferretto con i fondi della Legge speciale"). E Cacciari non replica nemmeno quando il governatore, visto che il Mose ormai va avanti e nel 2014 dovrebbe essere finito, arriva a invocare una nuova Legge speciale per Venezia. Il sindaco tace anche quando - con Galan prima e Letta poi - viene auspicato un cambio di atteggiamento da parte del Comune in merito al ricorso in sede Ue sulla cosiddetta "Direttiva Uccelli". Ma Cacciari quel che doveva dire già l'aveva detto in apertura dei lavori e cioè che senza i fondi della Legge speciale la città si ferma. E, dopo un improvviso guasto del computer, ai presenti vengono mostrati i video sull'acqua alta del 1."dicembre e sui lavori compiuti da Insula. Si parla ovviamente anche del Mose ed è chiaro a tutti che, senza mai citarlo, sono rivolte al presidente del Consorzio Venezia Nuova Giovanni Mazzacurati (con vistoso cerotto alla tempia) le parole di elogio di Gianni Letta. La riunione è affollata. Tra i ministri anche Sandro Bondi, che a metà riunione però deve partire per Milano. Accanto a Galan e Cacciari i sindaci di Chioggia Romano Tiozzo e di Jesolo Francesco Calzavara. E poi il vicesindaco di Venezia Michele Vianello e, per la Regione, l'ingegner Casarin e il portavoce di Galan Franco Miracco. Il presidente del Magistrato alle acque Patrizio Cuc-cioletta da prassi svolge le funzioni di segretario verbalizzante. Ci sono anche la sovrintendente Renata Codello e Roberto Cecchi dei Beni culturali. Dura tutto un'ora e mezza. Ed è sul finire della riunione che i 5 milioni della Curia saltano. Almeno, formalmente.
AldaVanzan
IL GAZZETTINO, 24 dicembre 2008
"Dunque, sono cinquanta milioni in tutto: 35 ai Comuni di Venezia e della gronda, 10 alla Regione Veneto, 5 alla Curia veneziana". Il ministro Altero Matteoli presenta la ripartizione dei fondi e nella Sala Verde di Palazzo Chigi cala il gelo. Sguardi stupiti, occhi sgranati. Cinque milioni di euro alla Curia? Giancarlo Galan quasi sobbalza sulla seggiola. Massimo Cacciari non è da meno. Seduti uno accanto all'altro, proprio di fronte al sottosegretario della presidenza del Consiglio Gianni Letta che presiede la riunione e agli altri ministri, i due rivali in laguna a metà pomeriggio dell'antivigilia di Natale si alleano. Non è anticlericalismo. Non è nemmeno un tentativo di rinverdire l'antica volontà di autonomia della Serenissima dalla Chiesa di Roma. Anzi: la Regione in questi anni ha sostenuto parecchi interventi della Chiesa veneziana. Idem il Comune. Ma dare un finanziamento alla Curia in sede di Comitatone, con la Curia che del Comitatone non fa parte, non sembra appropriato. Fuori dai denti: "Non ha senso"! È così che Matteoli "cede" e la Regione Veneto alla fine porta a casa non 10 ma 15 milioni. Nella sostanza probabilmente non cambierà granché: facile che Palazzo Balbi, come in passato, eroghi ancora contributi alla Chiesa veneziana per altri interventi sugli immobili storici. Ma il dato di fatto è che gli "alleati" Galan e Cacciari su questo fronte la spuntano. Insieme.
Raccontano sia finita a sor-risoni e pacche sulle spalle. Cinquanta milioni tra tutti gli
enti non sono gli ottanta che inizialmente erano stati chiesti (solo Ca' Farsetti ne aveva domandati una sessantina), ma piuttosto che il niente è sempre meglio il piuttosto, specie se stiamo parlando di quasi 100 miliardi di vecchie lire. Per carità, non è che i rapporti tra Comune e Regione adesso siano idilliaci. Cacciari, ad esempio, non dice né a né ba quando Galan, davanti a Letta e ai ministri Matteoli, Brunetta e Prestigiacomo, lo contesta sul tema dei contributi ai privati per il restauro dei palazzi o per il proseguimento dei lavori della Cittadella della giustizia ("Già vi siete fatti piazza Ferretto con i fondi della Legge speciale"). E Cacciari non replica nemmeno quando il governatore, visto che il Mose ormai va avanti e nel 2014 dovrebbe essere finito, arriva a invocare una nuova Legge speciale per Venezia. Il sindaco tace anche quando - con Galan prima e Letta poi - viene auspicato un cambio di atteggiamento da parte del Comune in merito al ricorso in sede Ue sulla cosiddetta "Direttiva Uccelli". Ma Cacciari quel che doveva dire già l'aveva detto in apertura dei lavori e cioè che senza i fondi della Legge speciale la città si ferma. E, dopo un improvviso guasto del computer, ai presenti vengono mostrati i video sull'acqua alta del 1."dicembre e sui lavori compiuti da Insula. Si parla ovviamente anche del Mose ed è chiaro a tutti che, senza mai citarlo, sono rivolte al presidente del Consorzio Venezia Nuova Giovanni Mazzacurati (con vistoso cerotto alla tempia) le parole di elogio di Gianni Letta. La riunione è affollata. Tra i ministri anche Sandro Bondi, che a metà riunione però deve partire per Milano. Accanto a Galan e Cacciari i sindaci di Chioggia Romano Tiozzo e di Jesolo Francesco Calzavara. E poi il vicesindaco di Venezia Michele Vianello e, per la Regione, l'ingegner Casarin e il portavoce di Galan Franco Miracco. Il presidente del Magistrato alle acque Patrizio Cuc-cioletta da prassi svolge le funzioni di segretario verbalizzante. Ci sono anche la sovrintendente Renata Codello e Roberto Cecchi dei Beni culturali. Dura tutto un'ora e mezza. Ed è sul finire della riunione che i 5 milioni della Curia saltano. Almeno, formalmente.
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