Valpolicella, la sfida del Parco
Domenica 28 Dicembre 2008 PROVINCIA Pagina 30 L'ARENA
Non è stata abrogata la disposizione ministeriale che definisce l’area «di notevole interesse paesaggistico»
Serego Alighieri: «L’edificazione continua penalizza anche prodotti come l’Amarone»
I provvedimenti di legge che tutelano la Valpolicella non sono stati aboliti. A darne notizia con soddisfazione è Pieralvise Serego Alighieri, presidente dell’associazione Salvalpolicella, che proprio in questi giorni ha ricevuto rassicurazioni da Roma. La scorsa estate il presidente dell’osservatorio aveva inviato una richiesta al ministro Sandro Bondi, chiedendo chiarimenti sul decreto legge del 25 giugno 2008 n. 112 sulla «semplificazione normativa» che prevede l’abrogazione di più di tremila leggi , tra le quali anche la 1497 del 29 giugno 1939 sulla protezione delle bellezze naturali, da cui derivava il famoso decreto del 1957, in cui il ministero della Pubblica istruzione di allora dichiarava la Valpolicella area di notevole interesse paesaggistico.
Nella risposta del ministero per i Beni e le attività culturali, arrivata dal servizio Pianificazione e qualità del paesaggio e firmata dal direttore generale Francesco Prosperetti, si dice che l’abrogazione della legge 1497/1939 non comporta alcuna decadenza dei provvedimenti di tutela tra i quali il decreto ministeriale 23 maggio 1957. «Come Salvalpolicella avevo scritto al ministro Bondi, chiedendo un suo intervento sulla questione anche in relazione alle recenti prese di posizione riguardo la situazione della Valpolicella e all’accordo firmato lo scorso 19 settembre con il governatore Galan, in cui si prevede la redazione congiunta del piano paesaggistico regionale», afferma Serego Alighieri, «il rischio che venisse abrogata la legge sulla tutela della Valpolicella era grosso e avrebbe dato un altro colpo alla nostra battaglia. Ora la risposta, pur nella sua brevità e freddezza burocratica, è importante perché ci dice che il decreto è ancora efficiente, in un momento in cui le cose stanno andando nella direzione opposta. Infatti, girando in Valpolicella, si vedono sempre più insediamenti, ed è urgente trovare un nuovo modo di pensare il territorio».
La Valpolicella continua a subire l’attacco dell’edilizia, ma questo penalizza, secondo Serego, anche il vino. «C’è una situazione di decadimento. Il suo prodotto più rinomato, l’Amarone, è a prezzi risibili e rischia di perdere in immagine e retrocedere di qualità. Sono molti i nemici da cui bisogna difendersi. Se sviliamo il prodotto e il territorio con nuove edificazioni, e molte sono quelle progettate, ci ritroveremo nel giro di pochi anni qualità. Coloro che hanno a cuore il futuro della Valpolicella, amministratori e produttori, si devono rendere conto di questo e devono impegnarsi a difendere un patrimonio che poche altre regioni italiane possono vantarsi di possedere».
Inevitabile il riferimento al Parco regionale della Valpolicella, che sta seguendo il suo iter burocratico; con l’inizio del nuovo anno dovrebbe anche cominciare la raccolta delle cinquemila firme necessarie a far decollare il progetto. «L’Ufficio legale regionale sta mettendo a punto la parte giuridica, relativa a come deve essere presentato il progetto», continua Serego Alighieri, «si tratta di un concetto allargato di parco, come avviene all’interno dei parchi agroalimentari, che darà la possibilità di crescita e di un vero sviluppo, mantenendo l’immagine della vallata, migliorando la qualità di quello che si produce. E’ necessario puntare sulla valorizzazione, in modo da evitare la massificazione».
Domenica 28 Dicembre 2008 PROVINCIA Pagina 30 L'ARENA
Non è stata abrogata la disposizione ministeriale che definisce l’area «di notevole interesse paesaggistico»
Serego Alighieri: «L’edificazione continua penalizza anche prodotti come l’Amarone»
I provvedimenti di legge che tutelano la Valpolicella non sono stati aboliti. A darne notizia con soddisfazione è Pieralvise Serego Alighieri, presidente dell’associazione Salvalpolicella, che proprio in questi giorni ha ricevuto rassicurazioni da Roma. La scorsa estate il presidente dell’osservatorio aveva inviato una richiesta al ministro Sandro Bondi, chiedendo chiarimenti sul decreto legge del 25 giugno 2008 n. 112 sulla «semplificazione normativa» che prevede l’abrogazione di più di tremila leggi , tra le quali anche la 1497 del 29 giugno 1939 sulla protezione delle bellezze naturali, da cui derivava il famoso decreto del 1957, in cui il ministero della Pubblica istruzione di allora dichiarava la Valpolicella area di notevole interesse paesaggistico.
Nella risposta del ministero per i Beni e le attività culturali, arrivata dal servizio Pianificazione e qualità del paesaggio e firmata dal direttore generale Francesco Prosperetti, si dice che l’abrogazione della legge 1497/1939 non comporta alcuna decadenza dei provvedimenti di tutela tra i quali il decreto ministeriale 23 maggio 1957. «Come Salvalpolicella avevo scritto al ministro Bondi, chiedendo un suo intervento sulla questione anche in relazione alle recenti prese di posizione riguardo la situazione della Valpolicella e all’accordo firmato lo scorso 19 settembre con il governatore Galan, in cui si prevede la redazione congiunta del piano paesaggistico regionale», afferma Serego Alighieri, «il rischio che venisse abrogata la legge sulla tutela della Valpolicella era grosso e avrebbe dato un altro colpo alla nostra battaglia. Ora la risposta, pur nella sua brevità e freddezza burocratica, è importante perché ci dice che il decreto è ancora efficiente, in un momento in cui le cose stanno andando nella direzione opposta. Infatti, girando in Valpolicella, si vedono sempre più insediamenti, ed è urgente trovare un nuovo modo di pensare il territorio».
La Valpolicella continua a subire l’attacco dell’edilizia, ma questo penalizza, secondo Serego, anche il vino. «C’è una situazione di decadimento. Il suo prodotto più rinomato, l’Amarone, è a prezzi risibili e rischia di perdere in immagine e retrocedere di qualità. Sono molti i nemici da cui bisogna difendersi. Se sviliamo il prodotto e il territorio con nuove edificazioni, e molte sono quelle progettate, ci ritroveremo nel giro di pochi anni qualità. Coloro che hanno a cuore il futuro della Valpolicella, amministratori e produttori, si devono rendere conto di questo e devono impegnarsi a difendere un patrimonio che poche altre regioni italiane possono vantarsi di possedere».
Inevitabile il riferimento al Parco regionale della Valpolicella, che sta seguendo il suo iter burocratico; con l’inizio del nuovo anno dovrebbe anche cominciare la raccolta delle cinquemila firme necessarie a far decollare il progetto. «L’Ufficio legale regionale sta mettendo a punto la parte giuridica, relativa a come deve essere presentato il progetto», continua Serego Alighieri, «si tratta di un concetto allargato di parco, come avviene all’interno dei parchi agroalimentari, che darà la possibilità di crescita e di un vero sviluppo, mantenendo l’immagine della vallata, migliorando la qualità di quello che si produce. E’ necessario puntare sulla valorizzazione, in modo da evitare la massificazione».
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