lunedì 20 ottobre 2008

Palazzo Forti, parte la richiesta di fermare trasloco e vendita

Palazzo Forti, parte la richiesta di fermare trasloco e vendita
Alessandra Galetto
Sabato 18 Ottobre 2008 L'ARENA

PATRIMONIO. Ieri sera la biciclettata per dire no all’alienazione degli edifici storici. Intanto raccolte oltre 3.500 firme

Il comitato ha depositato in tribunale un’istanza urgente

In mattinata l’avvocato Donella, che segue la causa di Palazzo Forti, ha depositato presso il giudice civile del tribunale di Verona il provvedimento di richiesta di sospensiva, una procedura d’urgenza prevista dall’articolo 700 del codice che comporta la sospensione di ogni provvedimento relativo al Palazzo, vale a dire la vendita e il trasloco delle collezioni della Galleria d’Arte moderna. E in serata il comitato «Per l’amata Verona» insieme a sei associazioni ambientaliste (Legambiente, Amici della Bicicletta, Wwf, Italia Nostra, Il Carpino, il Comitato dei cittadini contro il collegamento autostradale delle Torricelle) hanno manifestato contro la vendita di Palazzo Forti e Palazzo Pompei con una biciclettata che è partita da piazza Bra alle 18 e che si è snodata lungo le vie del centro, con due brevi soste proprio davanti a Palazzo Forti e Palazzo Pompei, per tornare quindi alle 19 in Bra, dove i rappresentati delle stesse associazioni hanno preso la parola per fare il punto della situazione.


Così ieri i veronesi si sono ancora una volta mobilitati per impedire che l’amministrazione comunale proceda nella vendita di due edifici che alla città sono stati donati da veronesi illuminati: Palazzo Pompei da Alessandro Pompei che lo ha lasciato alla comunità veronese nel 1833, come ha spiegato l’architetto Giorgio Forti, vicepresidente del comitato «Per l’amata Verona», e Palazzo Forti da Achille Forti, perché diventasse sede della Galleria d’Arte moderna. A partecipare all’iniziativa in bici sono stati un centinaio i veronesi che hanno sfidato l’aria improvvisamente rinfrescata del tramonto: proprio il vento ha reso un po’ complicato accendere i lumini di cui gli impegnati ciclisti si erano muniti per cerare tra le vie cittadine una fiaccolata sulle due ruote.

Motivo conduttore della manifestazione, che ha visto unite realtà differenti (da una parte il comitato contro la vendita dei palazzi, dall’altra le associazioni ambientaliste) è stata l'idea che «sia socialmente, urbanisticamente ed economicamente sbagliato che l’amministrazione si privi , al solo scopo di fare cassa, di un patrimonio architettonico e culturale importante che per la sua volumetria e la posizione centrale dovrebbe essere inserito in ogni strumento di pianificazione», come hanno sottolineato i rappresentanti delle varie associazioni presenti. Ribadendo la necessità di un piano regolatore che disciplini l’utilizzo dei cosiddetti contenitori monumentali, da inserire nel Pat. Intanto contro la vendita dei due palazzi sono state raccolte oltre 3.500 firme.

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