mercoledì 13 ottobre 2010

I grandi Veneti

I grandi Veneti
FRANCESCA GIULIANI
La Repubblica 11-10-10, pagina 45 sezione ROMA

DA BERGAMO a Roma, ottanta dipinti dell' Accademia Carrara in mostra al Chiostro del Bramante: è l' occasione per un colpo d' occhio su quattro secoli di pittura fioriti intorno all' incanto di Venezia, regina delle arti. Da Pisanello a Tiziano, da Tintoretto a Tiepolo, "I Grandi Veneti", raccolti e selezionati a cura di Giovanni Villa, escono dalle sale di una delle maggiori raccolte civiche nazionali, chiuse per lavori di ristrutturazione fino al 2013 e arrivano in mostra in qualche caso anche migliorati da interventi di restauro e recupero. Il percorso espositivo, intorno alle sale del Chiostro romano, prende le mosse dalle personalità Giovanni Bellini e Carpaccio, nella seconda metà del Quattrocento. I loro capolavori mettono in luce in che modo si sviluppò la linea del Rinascimento settentrionale, che seguì la via cromatica e "luministica" anzichè prospettica, come accadde invece a Firenze. È una grande stagione quella che cresce a Venezia nel primo Cinquecento e dura poi più a lungo che nel resto d' Italia prooprio grazie all' indipendenza politica della Serenissima. Le opere di Tiziano e Palma il Vecchio raccontano questa fase splendida, insiemea quelle dei Vivarini- Bartolomeoe Alvise - oppure di Cariani e Previtali e ancora di Basaiti o Cavazzola. Protagonista sia a Venezia sia a Bergamo è in questo periodo Lorenzo Lotto che porta nella città lombarda i riflessi della grande maniera veneta, mentre le opere di Tintoretto e Veronese, conducono quasi fino alla fine del XVI secolo le estreme raffinatissime variazioni sul tema rinascimentale. Più complesso - e meno conosciuto - è invece il Seicento, momento in cui a Venezia si riscopre il Giorgione e un nuovo classicismo letterario. Con il Settecento è l' ora di una incredibile varietà di interpretazioni del mondo figurativo, dai capolavori di Tiepolo alle meraviglie dei vedutisti. Carlevarijs per primo e poi Canaletto e Guardi e infine Bellotto sono i protagonisti di questo ulteriore sviluppo cresciuto in seno alla nuova cultura laica e razionale. Un viaggio nella pittura italiana, nella luce e nel paesaggio, una scelta di opere difficili da vedere e, anche per questo, da non perdere.

mercoledì 6 ottobre 2010

In Laguna per saperne di più. Erosione costiera in siti di interesse archeologico

In Laguna per saperne di più. Erosione costiera in siti di interesse archeologico
Terra 28/9/2010

Un workshop il 2 e 3 ottobre organizzato da Archeoclub d'Italia, Marenostrurn e Società di geologia ambientale

Erosione costiera in siti di interesse archeologico è il titolo dell'interessante workshop che si svolgerà dal 2 al 3 ottobre 2010 nello splendido scenario dell'Isola del Lazzaretto Nuovo (www.lazzaretonuovo.com) nella laguna nord di Venezia. Organizzato dall’Archeoclub d'Italia Marenostrum e dalla Società Italiana di Geologia Ambientale, il convegno ha ricevuto il patrocinio del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, dal Magistrato alle Acque di Venezia, dalla Regione Veneto, dalla Provincia di Venezia, dal Comune di Venezia, dall'Ispra, dall'Upi, dallAnci Veneto, dal Cmas Fipsas Gnrac, dall'Ordine dei Geologi Regione del Veneto, da Archeologia Viva Aiqua. Gli organizzatori evidenziano nel presentare il workshop come l'Italia sia un paese ad altissimo rischio idrogeologico e che i recenti fatti del messinese sono solo l'ultima drammatica testimonianza di come, con le modifiche al territorio, l'uomo ha causato danni spesso irreversibili. Esistono, secondo gli organizzatori, testimonianze di questo fenomeno molto meno drammatiche ma assai significative perché riescono a mettere in luce come, dopo secoli di pacifica convivenza tra uomo e ambiente, basti veramente poco per rompere l'equilibrio. E' il caso dei siti archeologici costieri, che dopo millenni di storia si trovano minacciati da una incalzante erosione. Il moto ondoso in pochi anni può inghiottire decine di metri di costa e di reperti archeologici. Come sempre, però, la spiegazione ai disastri c'è ed è spesso imputabile all'opera dell'uomo: ad esempio (vedi il caso recente di Kamarina, RG), l'ampliamento di un porto. Secondo i nuovi orientamenti di Ingegneria Idraulica Costiera e Ambientale, le coste si possono proteggere con opere flessibili a basso impatto ambientale, come ripascimenti protetti, barriere frangiflutti soffolte, pennelli permeabili, geotubi, schermature, rivegetazioni, rivestimenti in legname e pietrame, burghe, buzzoni, ecc., che possono anche riqualificare l'ambiente naturale in cui il bene archeologico è inseritd'. Inoltre, l'Archeoclub d'Italia Marenostrum ricorda che in materia di valorizzazione delle bellezze storico-artistiche del nostro territorio, è in corso di realizzazione il progetto MED. ARCHEO. SITES che prevede la realizzazione di un programma di valorizzazione dei siti archeologici e storici del Mediterraneo, realizzato in partenariato con altri Paesi dell'area mediterranea . La sessione mattutina di sabato 2 ottobre, introdotta da Rosario Santanastasio (Marenostrum Archeoclub d'Italia), vedrà interventi su aspetti archeologici e geologici mentre la sessione pomeridiana, moderata da Franco Ortolani, vedrà interventi su aspetti tecnici ed ingegneristici. La mattina di domenica 3 ottobre sarà dedicata all'immersione su un relitto presente in laguna. Il workshop, di carattere interdisciplinare, si rivolge a ingegneri, geologi, archeologi che operano nel settore del territorio e dell'archeologia.. Per partecipare all'evento la segreteria organizzativa è presso l'Archeoclub d'Italia sede di Venezia tel/fax: 041.2444011 email: info@archeove.com.