domenica 19 maggio 2013

Affiorano antichissimi reperti Il Comune sospende il cantiere

Affiorano antichissimi reperti Il Comune sospende il cantiere
 
10.03.2013 
L'ARENA
 
Durante lavori di sbancamento su un'area di via San Giovanni sono emersi resti risalenti all'età del Bronzo
A seguito del ritrovamento di laterizi e frammenti ceramici l'ufficio tecnico ha emanato un'ordinanza che blocca le ruspe

La pala di una ruspa porta alla luce in via San Giovanni antichi laterizi ceramici sepolti in un terreno agricolo, a meno di un metro di profondità dal piano campagna. E i lavori in corso sull'appezzamento, situato in località Campagne, sono stati immediatamente sospesi dal Comune. Ora i reperti rinvenuti dovranno essere esaminati dalla Soprintendenza ai beni archeologici, che dovrà stabilire a che epoca risalgono. Da un primo esame dovrebbe trattarsi comunque di resti risalenti, con buona probabilità, all'età del Bronzo o all'alto medioevo. E potrebbero costituire la testimonianza dell'esistenza di un piccolo insediamento abitativo. L'intervento bloccato dai rinvenimenti riguarda opere di miglioria fondiaria, regolarmente autorizzate dalla Regione nelle vicinanze dall'antica Pieve, recentemente restaurata, di San Giovanni Battista, lungo la strada per Concamarise. Il complesso in questione possiede un raro battistero ottagonale del XIII secolo con antichi affreschi del Cinquecento riportati al loro splendore dopo un restauro finanziato con fondi regionali. In particolare, il battistero è stato anticamente meta di pellegrinaggi di fedeli in arrivo da tutto il circondario. A partire dal XVI secolo il sito venne gestito dai frati minori francescani: furono loro a commissionare i due cicli di affreschi delle pareti interne al battistero. In quello inferiore sono raffigurati episodi della vita di San Giovanni Battista, in quello superiore le scene della passione di Cristo. La chiesetta venne ripristinata nel 2002, mentre nel 2005 il battistero venne riqualificato esternamente. Nel 2011 è stato inaugurato il restauro delle pareti interne affrescate interne. Il sottosuolo della zona ha già restituito qualche tesoretto: durante gli scavi archeologici venne infatti rinvenuta un' antica fonte battesimale ad immersione, tuttora visibile, che permise agli studiosi di retrodatare le origini del complesso tra il V e l'VIII secolo. I laterizi che hanno fermato le ruspe sono stati rinvenuti a circa 200 metri in linea d'aria dalla Pieve: per questo la scoperta potrebbe riservare non poche sorprese vista la massiccia presenza di fedeli testimoniata nella zona in un lontano passato. Tutto è nato da una segnalazione, riguardante l'affioramento di parecchi reperti ceramici, giunta in municipio lo scorso 26 febbraio. È quindi scattato un sopralluogo, effettuato due giorni dopo, per una prima sommaria verifica da parte dei responsabili dell'Ufficio tecnico. L'architetto Matteo Faustini, responsabile del settore, ha firmato in seguito un'ordinanza di sospensione dei lavori che è stata notificata ai soggetti interessati, tra i quali il legale rappresentante della «Cooperativa agricola Bartolomeo Pezzo», proprietaria dei terreni. I lavori prevedono lo sbancamento dell'area con la possibilità di utilizzare il materiale di risulta. L'ordinanza è motivata da fini cautelativi ed è stata emessa in via del tutto prudenziale. Data la difficoltà nell'analizzare l'eventuale presenza di reperti di natura archeologica, si è ritenuto opportuno richiedere l'intervento di personale qualificato e specializzato del nucleo operativo della Soprintendenza archeologica di Verona. Difficile prevedere quanto riaprirà il cantiere. Occorre lasciare il tempo agli archeologi di effettuare ulteriori sondaggi e rilevamenti, non appena le condizioni climatiche lo permetteranno. Intanto, i mezzi meccanici di proprietà dell'impresa «B.G. srl» di Bovolone restano parcheggiati nell'appezzamento.

Roberto Massagrande

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