mercoledì 6 agosto 2008

In Veneto arrivano i "crediti edilizi"

EDDYBURG: In Veneto arrivano i "crediti edilizi"
n.29 (01/08/2008) EDDYBURG Data di pubblicazione: 01.08.2008

Le inventano tutte per privatizzare il territorio e il suo governo. Il Consiglio regionale del Veneto sta approvando una legge che compie tre operazioni perverse.

La prima: se c’è un’area vincolata per ragioni ambientali, oppure un complesso degradato da risanare, oppure vi siano edifici che meritano d’essere demoliti, oppure ancora il proprietario di un’area edificabile non voglia costruire proprio lì, il felice titolare di quel suolo può chiedere di ottenere dei “crediti edilizi”, cioè l’assegnazione di una determinato volume di edificazione che può vendere o piazzare altrove. Un regalo assolutamente non necessario, in nessuna delle fattispecie elencate. La seconda: quei “crediti” possono essere utilizzati in qualsiasi comune della regione, su aree che il comune mette a disposizione scegliendoli a preferenza (uudite, udite): nelle aree destinate a spazi pubblici, in quelle destinate all’edilizia economica e popolare, oppure in qualunque area al comune aggradi, anche in deroga (in variante) al vigente strumento urbanistico. La terza: la gestione di queste operazioni non è affidata all’ente pubblico, ma a una società appositamente costituita: la Società Sistema Scambi.

Sempre più il territorio diventa, in Italia, uno strumento per attribuire ricchezza ai patrimoni privati, e l’urbanistica un dispositivo orientato a questa finalità. Sempre più la sua organizzazione viene sottratta alle regole finalizzate a far vivere meglio i cittadini, a ridurne il disagio, ad accrescere la vivibilità dell’habitat. E sempre più i provedimenti vengono affidati a strutture privatistiche, sulle quali il cittadino perde qualunque capacità di incidere. Gli unici interessi premiati sono quelli della rendita, gli unici diritti riconosciuti sono quelli della edificabilità. Anche quando (e scendiamo dal Veneto al Sud della penisola) “questi “diritti” vengono riconosciuti ai proprietari beneficiati da piani regolatori di quarant’anni prima, sovradimensionati in modo incredibile e oggi del tutto obsoleti: come è accaduto a Bari, dove sono stati reimmessi sul mercato immobiliare 11 milioni di metricubi inutili a tutti. Ovviamente, fuorchè ai proprietari.

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