Scavi iniziati nel 2007 e subito tante sorprese
Martedì 26 Gennaio 2010 L'ARENA
Gli scavi archeologici alla ricerca del Tempio di Minerva e del castello di Federico II della Scala sono iniziati nel 2007 sul monte Castelon, sul quale sorge il Santuario di Santa Maria Valverde, o in Minerbe. Gli scavi sono stati avviati da operai del Comune sotto la guida di alcuni archeologi della Soprintendenza del Veneto e la direzione della dottoressa Brunella Bruno. Già nel 2006 il sindaco Venturini aveva sollecitato la Soprintendenza ad attivarsi per ricercare i resti del Tempio di Minerva, di cui l'archeologo Orti Manara, agli inizi dell’800, aveva rinvenuto resti significativi. Nel novembre di quell’anno la Soprintendenza aveva scritto a Venturini comunicando l'intenzione di avviare lo scavo. Dopo alcuni incontri con i proprietari dei terreni sotto i quali si presumeva vi fossero i resti del Tempio e del castello scaligero di Federico II, erano stati avviati i sondaggi. «Già il primo giorno di lavori, era il 5 marzo 2007, erano stati ritrovati elementi di assoluto interesse: la pavimentazione e un muro del Tempio e, sulla cima del colle, le fondamenta di una delle torri del castello, quella verso san Rocco», ricorda il sindaco di Marano, Simone Venturini.
«La scoperta è importantissima, soprattutto per quando riguarda il Tempio, poiché dopo gli scritti dell'Orti Manara risalenti all’800, più nessuno aveva trovato significativi elementi del Tempio». Nei giorni successivi gli scavi sono proseguiti, facendo registrare importantissimi ritrovamenti. Sono state rivenute altre porzioni di pavimento del Tempio, dislocate anche su più livelli, novità questa di assoluto interesse, perché non descritta neppure da Orti Manara, oltre a grandi quantità di altri reperti in cotto, e anche in metallo.G.G.
Martedì 26 Gennaio 2010 L'ARENA
Gli scavi archeologici alla ricerca del Tempio di Minerva e del castello di Federico II della Scala sono iniziati nel 2007 sul monte Castelon, sul quale sorge il Santuario di Santa Maria Valverde, o in Minerbe. Gli scavi sono stati avviati da operai del Comune sotto la guida di alcuni archeologi della Soprintendenza del Veneto e la direzione della dottoressa Brunella Bruno. Già nel 2006 il sindaco Venturini aveva sollecitato la Soprintendenza ad attivarsi per ricercare i resti del Tempio di Minerva, di cui l'archeologo Orti Manara, agli inizi dell’800, aveva rinvenuto resti significativi. Nel novembre di quell’anno la Soprintendenza aveva scritto a Venturini comunicando l'intenzione di avviare lo scavo. Dopo alcuni incontri con i proprietari dei terreni sotto i quali si presumeva vi fossero i resti del Tempio e del castello scaligero di Federico II, erano stati avviati i sondaggi. «Già il primo giorno di lavori, era il 5 marzo 2007, erano stati ritrovati elementi di assoluto interesse: la pavimentazione e un muro del Tempio e, sulla cima del colle, le fondamenta di una delle torri del castello, quella verso san Rocco», ricorda il sindaco di Marano, Simone Venturini.
«La scoperta è importantissima, soprattutto per quando riguarda il Tempio, poiché dopo gli scritti dell'Orti Manara risalenti all’800, più nessuno aveva trovato significativi elementi del Tempio». Nei giorni successivi gli scavi sono proseguiti, facendo registrare importantissimi ritrovamenti. Sono state rivenute altre porzioni di pavimento del Tempio, dislocate anche su più livelli, novità questa di assoluto interesse, perché non descritta neppure da Orti Manara, oltre a grandi quantità di altri reperti in cotto, e anche in metallo.G.G.
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