giovedì 25 settembre 2008

«Il conflitto tra l'eredità palladiana e il consumo del suolo»: sabato se ne parla a palazzo Chiericati«Troppo cemento Perdiamo l’identità»

CONVEGNO. «Il conflitto tra l'eredità palladiana e il consumo del suolo»: sabato se ne parla a palazzo Chiericati«Troppo cemento Perdiamo l’identità»
Leandra Pelle
Mercoledì 24 Settembre 2008 il giornale di Vicenza

Italia Nostra lancia un nuovo allarme sulla salvaguardia artistico-ambientale del Veneto e del Vicentino

Cemento e mattoni sono padroni, invadono il paesaggio e impongono nuove costruzioni nel paesaggio naturale ed artistico. Un esempio? «In città la struttura del nuovo tribunale interagisce in maniera pessima sulla dorsale dei colli berici e su Villa Valmarana ai Nani». A portare alla ribalta i nei urbanistici presenti sul nostro territorio con un ricca carrellata di esempi è Giovanna Dalla Pozza Peruffo, presidente della sezione vicentina di Italia Nostra. Tira le orecchie in maniera garbata ad architetti star, magnati del cemento ed amministratori poco attenti e lo fa durante la presentazione del convegno “Paesaggio bene comune. Il conflitto tra l'eredità palladiana e il consumo del suolo” che si svolgerà sabato a Palazzo Chiericati a partire dalle 9.
Il convegno chiude una serie di iniziative proposte a livello nazionale per la sensibilizzazione su temi ambientali, cui il Consiglio regionale del Veneto ha voluto partecipare - in collaborazione con la sezione vicentina - in occasione del decennale dell'assegnazione a Italia Nostra del premio dell’Istituto regionale Ville Venete per l' opera di tutela svolta.
Le problematiche sono tante e diverse ma «è necessario attuare scelte migliori - spiega la prof . Dalla Pozza- per programmare in maniera intelligente le scelte sul territorio». L'avanzata delle aree a vasta cementificazione è palese nella nostra regione, ma in particolare - come specifica Dalla Pozza - «è il centro Veneto, da Rovigo alla Pedemontana, ad essere più colpito ed a perdere la sua identità». Sono 4.270 le ville censite dall' Istituto regionale presenti sul territorio e diversi sono gli esempi di contaminazione del suolo circostante come per "la villa di Monteviale, che è preservata dal vincolo paesaggistico - sottolinea la presidentessa di Italia Nostra - ma a pochi metri è stata costruita una stazione di servizio; oppure pensiamo al paesaggio intorno a Villa Caldogno ormai rovinato».
Negli ultimi anni c'è stato da parte del mondo politico un interessamento maggiore, con ampie parti di programma politico dedicati alla tutrla artistico-ambientale: ora c'è bisogno di concretezza.
L’ultimo impegno l’ha firmato il governatore Galan col ministro Bondi: un protocollo per la difesa del paesaggio palladiano. «È necessario passare dalle parole ai fatti - chiude la presidente - affinché ci sia mediazione tra interessi economici e culturali, perché senza cultura non si trasmettono valori».

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