Distributori in città, Coca-Cola si ritira
Ma. Co.
Corriere del Veneto 03/06/2009
VENEZIA — Il piano progettato da mesi e poi saltato al momento della firma. Le polemiche sollecitate e sollevate da buona parte dell’opinione pubblica. Poi il bando. Che in origine doveva essere pronto dopo una settimana e invece ha visto la luce un mese dopo. Insomma, un polverone troppo grande anche per una multinazionale come Coca-Cola. E l’azienda dice no. Non parteciperà alla gara comunale per i circa duecento distributori da piazzare tra uffici e imbarcaderi. «Abbiamo altre priorità» conferma Alessandro Magnoni, direttore affari generali di Coca-Cola Hbc Italia. Ma la competizione non andrà per questo motivo deserta. A contendersi la partita (oggi dovrebbe esserci l’apertura delle buste) due soggetti. A quel che si dice due leader di un settore che attualmente, per fatturati e copertura, è guidato dalla Ivs Italia.
Sventato per Ca’ Farsetti il pericolo di ricominciare tutto daccapo, magari attraverso una trattativa privata, ben presto nei 13 imbarcaderi dell’Actv e nelle motonavi arriveranno quindi i distributori automatici che dovrebbero portare nelle casse del Comune qualcosa come cinque milioni in cinque anni. Euro più, euro meno. Perché ancora non si sa quanto i due gruppi abbiano deciso di investire rispetto alla base d’asta, fissata appunto in cinque milioni. «Per noi cambia poco — dice il capo di Gabinetto Maurizio Calligaro — il fatto che non ci sia Coca- Cola ha importanza relativa. L’aspetto fondamentale è che il bando non andasse deserto e a quanto pare questo pericolo non c’è». A meno di sorprese dell’ultim’ora (fa fede il timbro postale) dovrebbero essere due le società che si contendereanno la piazza veneziana a colpi di distributori automatici. Bocche cucite sui nomi, e in fondo la cosa ha importanza relativa. Se non fosse che, come previsto dal bando, il vincitore entrerà di diritto nell’esclusivo club degli Amici di Venezia. Dando un occhio a fatturati e distribuzione (la gara parlava di almeno 20 milioni di fatturato e di 500 distributori in esercizio) ai primi due posti troviamo Ivs Italia che ha un fatturato di molto superiore ai 100 milioni, e il gruppo Argenta. Anche se nelle ultime settimane sono stati numerosi i sopralluoghi effettuati negli imbarcaderi Actv e non solo da parte delle due società. In attesa di veder installati i distributori — sperando che la partita non si risolva, come altre in città, con un pari e patta — sulla vicenda rimarrà l’alone Coca-Cola. Risalita di recente alle cronache per via dello spot «sulla felicità» criticato da Caorle e dintorni, la multinazionale di Atlanta non ha evidentemente digerito l’affaire Venezia e ha deciso di fare ugualmente il sopralluogo ma alla fine di non partecipare alla gara. «Abbiamo altre priorità — conferma il direttore affari generali Coca-Cola Alessandro Magnoni — in bocca al lupo ai partecipanti ma noi non ci saremo. Altri obiettivi? Sì, e stiamo chiudendo in questi giorni».
Ma. Co.
Corriere del Veneto 03/06/2009
VENEZIA — Il piano progettato da mesi e poi saltato al momento della firma. Le polemiche sollecitate e sollevate da buona parte dell’opinione pubblica. Poi il bando. Che in origine doveva essere pronto dopo una settimana e invece ha visto la luce un mese dopo. Insomma, un polverone troppo grande anche per una multinazionale come Coca-Cola. E l’azienda dice no. Non parteciperà alla gara comunale per i circa duecento distributori da piazzare tra uffici e imbarcaderi. «Abbiamo altre priorità» conferma Alessandro Magnoni, direttore affari generali di Coca-Cola Hbc Italia. Ma la competizione non andrà per questo motivo deserta. A contendersi la partita (oggi dovrebbe esserci l’apertura delle buste) due soggetti. A quel che si dice due leader di un settore che attualmente, per fatturati e copertura, è guidato dalla Ivs Italia.
Sventato per Ca’ Farsetti il pericolo di ricominciare tutto daccapo, magari attraverso una trattativa privata, ben presto nei 13 imbarcaderi dell’Actv e nelle motonavi arriveranno quindi i distributori automatici che dovrebbero portare nelle casse del Comune qualcosa come cinque milioni in cinque anni. Euro più, euro meno. Perché ancora non si sa quanto i due gruppi abbiano deciso di investire rispetto alla base d’asta, fissata appunto in cinque milioni. «Per noi cambia poco — dice il capo di Gabinetto Maurizio Calligaro — il fatto che non ci sia Coca- Cola ha importanza relativa. L’aspetto fondamentale è che il bando non andasse deserto e a quanto pare questo pericolo non c’è». A meno di sorprese dell’ultim’ora (fa fede il timbro postale) dovrebbero essere due le società che si contendereanno la piazza veneziana a colpi di distributori automatici. Bocche cucite sui nomi, e in fondo la cosa ha importanza relativa. Se non fosse che, come previsto dal bando, il vincitore entrerà di diritto nell’esclusivo club degli Amici di Venezia. Dando un occhio a fatturati e distribuzione (la gara parlava di almeno 20 milioni di fatturato e di 500 distributori in esercizio) ai primi due posti troviamo Ivs Italia che ha un fatturato di molto superiore ai 100 milioni, e il gruppo Argenta. Anche se nelle ultime settimane sono stati numerosi i sopralluoghi effettuati negli imbarcaderi Actv e non solo da parte delle due società. In attesa di veder installati i distributori — sperando che la partita non si risolva, come altre in città, con un pari e patta — sulla vicenda rimarrà l’alone Coca-Cola. Risalita di recente alle cronache per via dello spot «sulla felicità» criticato da Caorle e dintorni, la multinazionale di Atlanta non ha evidentemente digerito l’affaire Venezia e ha deciso di fare ugualmente il sopralluogo ma alla fine di non partecipare alla gara. «Abbiamo altre priorità — conferma il direttore affari generali Coca-Cola Alessandro Magnoni — in bocca al lupo ai partecipanti ma noi non ci saremo. Altri obiettivi? Sì, e stiamo chiudendo in questi giorni».
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