venerdì 28 novembre 2008

«Comune, saldi di fine stagione» «No, risanamento» Polato: «Nessuna svendita»

«Comune, saldi di fine stagione» «No, risanamento» Polato: «Nessuna svendita»
28/11/2008 - L'ARENA

Intervento dei consiglieri Pd sulle vendite degli immobili

«Quando si svende tutto è segno di fallimento e tante alienazioni fanno pensare a una autentica liquidazione». A sostenerlo riferendosi alle operazioni di vendita degli immobili comunali dell’amministrazione Tosi, sono i consiglieri del Partito democratico, Stefania Sartori, Ivan Zerbato, Carlo Pozzerle e Fabio Segattini. Il Pd è quindi molto critico sull’utilità di queste vendite, soprattutto quelle legate alle scuole. «Si tratta di edifici scolastici che saranno convertiti in residenziali con un nuovo carico urbanistico che richiederebbe una pianificazione», spiega Sartori.
«Inoltre si tratta di edifici in piccole frazioni che vengono utilizzati anche come centri di incontro da associazioni», aggiunge Pozzerle. «Per la scuola elementare di Magrano per esempio», prosegue Segattini, «era stata proprio An a fare una battaglia perché non fosse chiusa e ora l’amministrazione ne vuole cedere l’edificio?». «Oppure il caso delle Bon Brenzoni», prosegue Sartori, «prima si parla di un progetto di rilancio delle scuole professionali e poi di alienano le sedi?». «Ci pare che questo depauperare sia un fatto grave che richiederebbe un dialogo fattivo con l’opposizione».
Ma da palazzo Barbieri arriva subito la replica da parte dell’assessore al Patrimonio, Daniele Polato: «Nessuna speculazione o svendita di immobili, ma un piano d’interventi economici che andranno a vantaggio di tutta la città e, in particolare, di zone del nostro territorio da tempo dimenticate». E prosegue: «Tutti gli immobili interessati da una possibile alienazione, sono da tempo strutture scolastiche dismesse». Polato spiega: «L’istituto Bon Brenzoni rientra infatti in un piano di razionalizzazione delle strutture professionali in capo al Comune, che prevede per il futuro un diverso utilizzo di questo immobile e, in caso di cessazione dell’attività, la vendita». «Diversamente dal passato», dice Polato, «gli immobili alienati, subiranno preventivamente il cambio di destinazione d’uso, fatto che consentirà di metterli all’asta a un prezzo di mercato che sarà il più vantaggioso possibile per il Comune». Intanto ci si interroga sulla possibilità che venga rispettato il patto di stabilità qualora, entro la fine dell’anno, non entrassero nelle casse comunali i 5 milioni e 100mila euro per la vendita del Bar Borsa e i 3,5 milioni di euro del Prusst. Soldi che però, l’assessore al Patrimonio è sicuro di incassare immediatamente.
G.C.

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