venerdì 14 novembre 2008

Valle Ossi: il Comune vuole il cemento

Valle Ossi: il Comune vuole il cemento
Marta Camerotto
la Nuova di Venezia 12/11/2008

ERACLEA. Tiro alla fune tra Provincia e Comune sulla salvaguardia di Valle Ossi. A strattonare contro la sua cementificazione è la Provincia che nel Piano territoriale di coordinamento pone l’area sotto vincolo paesaggistico. Ma a tirare con forza dall’altra parte è la giunta Teso che proprio in quel sito di natura incontaminata sogna un importante polo turistico. «Si ritiene che tale area - si legge nelle osservazioni del comune inviate alla Provincia - non abbia caratteristiche così rilevanti e differenti da altre aree nel territorio comunale. La peculiarità di tale ambito è forse dettata dalla vicinanza con la foce del Piave e con la laguna del Mort, che già sono tutelate come area Sic e da un apposito vincolo paesaggistico che si ritiene sufficiente a tutelare le emergenze ambientali e paesaggistiche dell’area». Oggi Valle Ossi si presenta come una distesa di campi e pineta alle spalle della Laguna del Mort che toglie il fiato per la sua bellezza e perché è uno dei pochi siti naturalistici incontaminati dal cemento. Ma la questione del suo utilizzo è una storia vecchia che ha origine ancora negli anni’70 con le prime proposte di edificazione, al centro poi di numerosi tavoli politici che la portarono ad una trasformazione della sua destinazione d’uso da terreno agricolo a edificabile. Ed oggi ritorna di nuovo attuale perché la Provincia sull’area vuole il vincolo di salvaguardia. «Queste sono decisioni che spettano al comune - dice Graziano Teso, sindaco di Eraclea - una Provincia che se ne esce alla vigilia delle elezioni con un piano territoriale mettendo il vincolo a Valle Ossi significa che non ha capito nulla di tutto quello che è stato fatto dal 2002 e delle scelte approvate fino ad ora su quell’area». Dalla parte della Provincia c’è anche l’opposizione. «E’ un ecosistema - ribatte Stefano Boso, capogruppo di Impegno per Eraclea-verso il Pdl - che va tutelato e preservato dalla cementificazione. Non si può pensare di salvaguardare la laguna del Mort e non Valle Ossi che è a fianco. E’ una decisione che ha solo scopi speculativi e che porterà un danno turistico enorme: ancora cemento in una zona verde unica e invidiata da tutti».

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