giovedì 6 novembre 2008

Da salvaguardare c'è anche il patrimonio artistico

Da salvaguardare c'è anche il patrimonio artistico
La Tribuna di Treviso 05/11/2008

Dalla progressiva conoscenza e dalla consapevolezza di dover salvaguardare il patrimonio estremamente vasto che è riconducibile a vario titolo alle vicende della Prima Guerra Mondiale, vede oggi la luce l’opera La Memoria della Grande Guerra: il patrimonio storico-artistico tra tutela e valorizzazione. Il volume, a cura di Anna Maria Spiazzi, Chiara Rigoni e Monica Pregnolato con prefazione di Mario Isnenghi per i tipi di Grafiche Antiga e Terraferma, è stato offerto ieri, con un gesto che intende rivestire anche un forte valore simbolico, in primis al presidente della Repubblica Giorgio Napolitano in occasione della sua visita a Vittorio Veneto. Al libro - promosso dalla Soprintendenza per i beni storici, artistici ed etnoantropologici per le province di Venezia, Belluno, Padova e Treviso, in collaborazione con Regione del Veneto, Provincia di Treviso, Comune di Vittorio Veneto - hanno contribuito non solo funzionari storici dell’arte ma anche altri studiosi dal mondo dell’Università e dei Musei (sono 24 i saggi raccolti), affrontando il tema da una prospettiva assai ampia e stimolante sotto il profilo conoscitivo, ricca di angolature certamente nuove per un pubblico di addetti ai lavori e non. La Memoria della Grande Guerra è un’opera a più voci, corale, che ha cercato di dar corso ad un approccio in larga misura inedito alla vasta problematica storica inerente la Grande Guerra, per le mille implicazioni storico-culturali, ancora così strettamente connesse alla nostra contemporaneità. Nel volume si va da una panoramica sulle collezioni museali della nostra regione ad una disamina di quella che fu nei giorni del conflitto una strenua battaglia per la tutela del patrimonio. Tra i molti argomenti affrontati da La Memoria della Grande Guerra sono da citare quelli sui «caduti illustri» del conflitto, quali gli affreschi settecenteschi di Tiepolo-Zugno di Villa Soderini di Nervesa della Battaglia ma anche i gessi di Antonio Canova a Possagno amorevolmente custoditi e documentati fotograficamente anche nei giorni della Guerra; la celebrazione di regime con la Mostra della Vittoria a Padova del 1938 progettata da Gio Ponti e due casi eclatanti di complessi che necessitano di urgente intervento conservativo: la decorazione dell’Ossario del Monte Pasubio e il Monumento ai Caduti di Treviso (esaminato da Monica Pregnolato e Vasco Fassina).

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