Un «cuneo verde» fra Lessinia e città
Martedì 05 Maggio 2009 PROVINCIA Pagina 23 L'ARENA
LA PROPOSTA. Gruppi ambientalisti e Archivio Gazzola rilanciano i «corridoi» di collegamento fra il parco regionale e l’area di tutela collinare
Il primo passo è coordinare i Pat dei Comuni interessati armonizzando le norme con quelle adottate a Verona
Un cuneo verde, che partendo dalla Lessinia scenda fino a Ponte Pietra, aprendo il cuore monumentale della città al respiro ambientale e paesaggistico del territorio che le fa da corona, è l’obiettivo che dal 2003 perseguono l’associazione Lessinia Europa e il Comitato Colline Veronesi, a cui si sono aggiunti il Wwf e l’Archivio Gazzola. Partì infatti da una lungimirante intuizione dell’allora soprintendente ai Beni ambientali di Verona, Piero Gazzola, che la lanciò nel 1962 in un convegno intitolato «Urbanistica e civiltà», l’esigenza di tutelare le quinte collinari alle spalle della città con «le stesse misure intransigenti che si adottano per la tutela dei monumenti architettonici, essendo questo il solo modo per impedire la manomissione di una zona che, da splendida cimasa naturale è divenuta, in brevissimo volgere di tempo, una cintura attillata».
A quasi cinquant’anni da quella preoccupazione, che aveva fondati motivi, perché molto è stato irrimediabilmente perduto, si è fatto impellente definire un quadro normativo estremamente semplice e puntuale, in grado di incidere direttamente sulle scelte e sulle politiche urbanistiche relative al territorio collinare. «È successo nel 2008 con l’approvazione del Piano di assetto territoriale (Pat) di Verona, che si sancisse la “non edificabilità” di tale contesto di particolare valenza paesaggistica, panoramica e naturalistica, che si estende per 4 mila ettari da Ponte Pietra alle Torricelle e alle colline di Avesa, Quinzano e Montorio. Nemmeno per quanto concerne gli immobili funzionali alla gestione del fondo agricolo, i famigerati “annessi rustici”, fenomeno tipico della nostra Regione, che hanno devastato il tradizionale paesaggio agricolo veneto», sottolineano i responsabili delle associazioni coinvolte.
Da loro è venuta l’idea di estendere lo sguardo ad una scala territoriale più ampia constatando che, poco più a nord dell’area protetta istituita dal Comune di Verona come parco di interesse locale, sorge il Parco naturale regionale della Lessinia, che si estende per 10 mila sugli alti pascoli, ma scende anche a lambire la periferia cittadina e si protende lungo la direttrice dei principali vaj nella direttrice Nord-Sud.
Di qui la proposta che sarà presentata quest’oggi in una conferenza stampa e che è già stata anticipata nelle sue line essenziali in altre occasioni, della creazione di un’area naturalistica senza interruzioni che, partendo dalle pendici della Lessinia, si proietti direttamente nel cuore dell’area metropolitana veronese, attraverso le dorsali e i vaj delle colline alle porte della città.
In particolare si punta a realizzare la connessione Parco delle Colline-Parco della Lessinia attraverso il coordinamento dei Pat dei Comuni interessati, in due corridoi ecologici e viene proposta l’armonizzazione tra le norme del Pat di Verona con quelle degli altri Comuni attraversati dai corridoi: Boscochiesanuova, Cerro, Grezzana, Mezzane, Negrar, Roverè, San Martino Buon Albergo, San Mauro di Saline, Sant’Anna d’Alfaedo e Tregnago.
Martedì 05 Maggio 2009 PROVINCIA Pagina 23 L'ARENA
LA PROPOSTA. Gruppi ambientalisti e Archivio Gazzola rilanciano i «corridoi» di collegamento fra il parco regionale e l’area di tutela collinare
Il primo passo è coordinare i Pat dei Comuni interessati armonizzando le norme con quelle adottate a Verona
Un cuneo verde, che partendo dalla Lessinia scenda fino a Ponte Pietra, aprendo il cuore monumentale della città al respiro ambientale e paesaggistico del territorio che le fa da corona, è l’obiettivo che dal 2003 perseguono l’associazione Lessinia Europa e il Comitato Colline Veronesi, a cui si sono aggiunti il Wwf e l’Archivio Gazzola. Partì infatti da una lungimirante intuizione dell’allora soprintendente ai Beni ambientali di Verona, Piero Gazzola, che la lanciò nel 1962 in un convegno intitolato «Urbanistica e civiltà», l’esigenza di tutelare le quinte collinari alle spalle della città con «le stesse misure intransigenti che si adottano per la tutela dei monumenti architettonici, essendo questo il solo modo per impedire la manomissione di una zona che, da splendida cimasa naturale è divenuta, in brevissimo volgere di tempo, una cintura attillata».
A quasi cinquant’anni da quella preoccupazione, che aveva fondati motivi, perché molto è stato irrimediabilmente perduto, si è fatto impellente definire un quadro normativo estremamente semplice e puntuale, in grado di incidere direttamente sulle scelte e sulle politiche urbanistiche relative al territorio collinare. «È successo nel 2008 con l’approvazione del Piano di assetto territoriale (Pat) di Verona, che si sancisse la “non edificabilità” di tale contesto di particolare valenza paesaggistica, panoramica e naturalistica, che si estende per 4 mila ettari da Ponte Pietra alle Torricelle e alle colline di Avesa, Quinzano e Montorio. Nemmeno per quanto concerne gli immobili funzionali alla gestione del fondo agricolo, i famigerati “annessi rustici”, fenomeno tipico della nostra Regione, che hanno devastato il tradizionale paesaggio agricolo veneto», sottolineano i responsabili delle associazioni coinvolte.
Da loro è venuta l’idea di estendere lo sguardo ad una scala territoriale più ampia constatando che, poco più a nord dell’area protetta istituita dal Comune di Verona come parco di interesse locale, sorge il Parco naturale regionale della Lessinia, che si estende per 10 mila sugli alti pascoli, ma scende anche a lambire la periferia cittadina e si protende lungo la direttrice dei principali vaj nella direttrice Nord-Sud.
Di qui la proposta che sarà presentata quest’oggi in una conferenza stampa e che è già stata anticipata nelle sue line essenziali in altre occasioni, della creazione di un’area naturalistica senza interruzioni che, partendo dalle pendici della Lessinia, si proietti direttamente nel cuore dell’area metropolitana veronese, attraverso le dorsali e i vaj delle colline alle porte della città.
In particolare si punta a realizzare la connessione Parco delle Colline-Parco della Lessinia attraverso il coordinamento dei Pat dei Comuni interessati, in due corridoi ecologici e viene proposta l’armonizzazione tra le norme del Pat di Verona con quelle degli altri Comuni attraversati dai corridoi: Boscochiesanuova, Cerro, Grezzana, Mezzane, Negrar, Roverè, San Martino Buon Albergo, San Mauro di Saline, Sant’Anna d’Alfaedo e Tregnago.
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