giovedì 15 ottobre 2009

L’architettura del ’600 Viaggio storico tra i capolavori veneti

L’architettura del ’600 Viaggio storico tra i capolavori veneti
11 ottobre 2009, CORRIERE DEL VENETO

Pochi secoli hanno avuto lo stesso fermento cultura­le del seicento: la rivoluzione scientifica, l’affermar­si del razionalismo nella filosofia, la religione che non offre più quel ventre sicuro dove nascondersi, l’uomo sembra smarrirsi alla ricerca del nuovo: un’inquietudine che si riflette nella vita e nell’arte. Nasce uno stile irregolare, privo di ordine, che in architettura muta in linee curve flessuose, abbondanza di decorazioni e sugge­stioni. Il Barocco ha contraddistinto l’architettura italiana e (in modo particolare) quella veneta rappresentandone il ter­ritorio: dalle ville venete alla chiesa di santa Maria della Sa­lute di Baldassarre Longhena, tutta l’architettura veneta del XVII secolo è oggi raccolta in Il seicento (a cura di Augusto Roca De Amicis e con il supporto di nuove campagne foto­grafiche realizzate da esperti nel campo) prima uscita della collana «Storia dell’architet­tura nel Veneto» edita da Marsilio Editori e diretta da Guido Beltramini e Howard Burns, che in dieci volumi raccoglie l’evoluzione stori­ca dell’architettura nel terri­torio, dalle origini fino al no­vecento (promossa da Regio­ne Veneto e in collaborazio­ne con il Centro Internazio­nale di Studi di Architettura Andrea Palladio).

Il primo volume ripercorre l’attività di architetti veneti o che hanno operato in vene­to, negli storici confini che giungevano fino a Brescia e Bergamo, e includevano il Friuli Venezia Giulia: uno sguardo su una regione che, nonostante attraversasse un mo­mento di forte recessione economica, viveva in una della sta­gioni più ricche e prolifiche per l’architettura (fu proprio in questo periodo che furono realizzate ben 322 ville venete), narrando dell’influenza dello stesso Andrea Palladio - scom­parso alla fine del secolo precedente- , e del suo allievo Giu­seppe Scamozzi (autore di Villa Pisani detta La Rocca Pisa­na), che con il loro stile hanno ispirato gran parte dell’edili­zia monumentale dell’Europa nel seicento, passando per l’opera di Baldassarre Longhena e a volti meno noti dell’ar­chitettura del tempo come l’autore del Duomo nuovo di Bre­scia Giovanni Battista Lantana.

Andrea M. Campo

Nessun commento: