martedì 2 febbraio 2010

La Pedemontana minaccia villa Fanna

La Pedemontana minaccia villa Fanna
Corriere del Veneto, 01/02/2010

il caso - Il tracciato della superstrada invade gli spazi della dimora

Previsto l’esproprio di alcuni terreni della tenuta settecentesca sotto tutela. Decide il comitato tecnico

VILLORBA — Una villa del ’700 in un angolo di pace a Villorba sta per essere stravolta dalla Pedemontana. Il tracciato della nuova superstrada, infatti, passerà a un pugno di metri dalla villa. Il progetto prevede che corra in trincea, vale a dire sotto la linea dell’orizzonte ma ben visibile dall’esterno. I vincoli paesaggistici e monumentali che gravano sulla villa e sui terreni circostanti (una sorta di fascia di rispetto), però, lo vietano e in questi giorni i proprietari rilanciano l’idea di «chiudere» il nastro d’asfalto in galleria per limitare i danni. Al centro del rompicapo c’è villa Venturali-Fanna, costruita nei primi anni del Settecento dai trisavoli dell’attuale proprietario. A oggi si prevede l’esproprio di alcuni terreni. Però si tratta di terreni gravati da due vincoli, uno paesaggistico e l’altro monumentale «per salvaguardare», scrisse a suo tempo la direzione regionale del Ministero dei Beni Culturali «l’ambito monumentale della villa».

La storia di lettere e perizie, fino alle recenti liste di espropri già pubblicate nella Gazzetta Ufficiale inizia nel 2002. Da allora Francesco Fanna, proprietario della tenuta le ha tentate tutte. Ha scritto a Ministero ed enti competenti, ha tentato la via della conciliazione e della mediazione. «A voler essere precisi - spiega Fanna, direttore d’orchestra e direttore dell’Istituto Italiano Antonio Vivaldi della Fondazione Cini di Venezia - i vincoli parlano chiaro, non è consentita alcuna edificazione o realizzazione di infrastrutture che modifichino i terreni circostanti la villa. Ci rendiamo conto, però, che non è possibile spostare ulteriormente il tracciato. Una soluzione può essere un tratto in galleria come abbiamo proposto a tutti gli enti interessati sulla base di uno studio che abbiamo commissionato a una società di ingegneria. Per ora, nessuna risposta».

Una nuova infrastruttura porta inevitabilmente qualche mugugno, si dirà, ma, in questo caso, a rimetterci, almeno prestando fede alle valutazioni della direzione regionale prima, del ministero stesso e del Cipe poi (che nel 2006, dà indicazioni molto precise per salvaguardare la villa), sarebbe la comunità che vedrebbe deturpato il paesaggio, un concetto sbandierato negli ultimi anni dalla Regione come bene supremo da preservare, vero patrimonio del Veneto. Tant’è che il direttore regionale in carica, l’architetto Ugo Soragni, sta redigendo, insieme alla stessa Regione, il Piano del Paesaggio, frutto di un accordo fra Palazzo Balbi e il ministero di Sandro Bondi. Ed è proprio Soragni che potrebbe trasformarsi nel paladino del paesaggio all’interno del comitato tecnico scientifico della Pedemontana. «Il progetto della Pedemontana - spiega l'architetto Soragni - è stato approvato con delibera Cipe, la quale si è formata tenendo conto dei pareri rilasciati da tutti i soggetti interessati. E in quella delibera il Cipe fa riferimento chiaramente alla necessità che il progetto definitivo, attualmente in fase di istruttoria, sia predisposto nel rispetto delle prescrizioni di ogni dicastero». L’ultima parola spetta al comitato tecnico scientifico che si riunirà fra due settimane.
Martina Zambon
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