mercoledì 3 dicembre 2008

Venezia. Marciana, Archivio e palazzo Ducale «Siamo arrivati al limite»

Venezia. Marciana, Archivio e palazzo Ducale «Siamo arrivati al limite»
Edizione del 2/12/2008, il gazzettino online

Rischi anche per la Marciana La soprintendente Codello: «Siamo arrivati al limite sopportabile»

Nessuno dei monumenti veneziani è stato danneggiato dall'acqua alta eccezionale di ieri, ma la soprintendente Renata Codello lancia l'allarme: «Per la Marciana, l'Archivio di Stato e palazzo Ducale siamo arrivati al limite sopportabile. A preoccupare di più è stato il lento deflusso dell'acqua dopo il massimo».


«Siamo arrivati al limite sopportabile». Così la soprintendente Renata Codello sintetizza i rischi corsi dai monumenti veneziani a causa dell'acqua alta eccezionale di ieri, che ha sfiorato i 160 centimetri e che ha minacciato molto da vicino il patrimonio storico della città.

«Le situazioni più critiche - ha spiegato Codello - hanno riguardato l'Archivio di Stato ai Frari, la Biblioteca Marciana e Palazzo Ducale, dove l'acqua ha lambito l'entrata o il gradino di protezione o, nei casi peggiori, pur entrata, non ha comunque causato danni evidenti. La Marciana è una delle più grandi biblioteche d'Italia e contiene una delle più preziose raccolte di manoscritti greci, latini e orientali del mondo».

A preoccupare la Soprintendente, è anche la frequenza di queste alte maree, che un tempo avevano un ciclo di 20-25 anni.

«Ci ha preoccupato - ha sottolineato - la lentezza con cui la marea calava. Speriamo che non accada anche nelle prossime ore».

Sull'emergenza provocata ieri mattina da una marea che saliva a vista d'occhio sulla spinta di un vento che non voleva calare d'intensità, è anche l'associazione 40 x Venezia. Lungi dal lanciare accuse, come in questi frangenti è facile, i "quarantenni" pongono invece sul piatto una serie di questioni. Prima tra tutte, quella dello sciopero Actv che non è stato bloccato in alcun modo nonostante la previsione, se non di una marea eccezionale, di un sicuro disagio.

«Lo sciopero dei mezzi pubblici - annotano i 40 x - annunciato da Actv è stato messo in atto senza alcun "contrordine" nonostante il sempre maggiore aggravarsi della situazione in centro storico (e nonostante quanto previsto dalla Legge 146/1990). Non si capisce perché nonostante sindaco e prefetto siano investiti dei pieni poteri in sede di pubblica sicurezza (il Prefetto ha, in certi casi, la totale facoltà di precettazione), lo sciopero è proseguito fino alle 13 quando è stato sospeso direttamente dalle forze sindacali. Inutile sottolineare quanto utile sia il potersi spostare con i vaporetti quando una marea superiore ai 120 cm rende per lo più inutilizzabili le passerelle, al limite del galleggiamento. O di come sia importante poter garantire le partenze degli autobus verso la terraferma a chi arriva a Piazzale Roma con i piedi fradici e al limite dell'ipotermia».

I quarantenni, insomma si chiedono come mai il sindaco non abbia sentito la necessità di chiedere tempestivamente al prefetto di intervenire con la precettazione. «Tale domanda richiede una risposta chiara ed inequivocabile, che porti ad un'immediata assunzione di responsabilità».

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