lunedì 29 dicembre 2008

Completato il "puzzle" di Andrea Mantegna

Completato il "puzzle" di Andrea Mantegna
Alfredo Pescante
Il Gazzettino (Padova) 29/12/2008

Il Laboratorio Mantegna di via Dottori, diretto da Domenico Toniolo, sta completando il suo compito. Costituito alla fine del 2001, ha visto al lavoro studiosi come Massimo Fornasier, Camilla Zanuso e Rocco Cazzato e numerosi studenti universitari.
Sarà un vero peccato se quanto realizzato in questi anni non avrà seguito, perché l`equipe, che ha creato il programma dell`anastilosi informatica" e delle "armonie circolari", capaci di individuare con grande precisione nel mare di frammenti (ben 78.462) degli affreschi della cappella Ovetari agli Eremitani, il punto preciso dove andavano ricollocati, ha introdotto un metodo ormai riconosciuto a livello mondiale nel campo del restauro.
«Mi ero interessato del problema della ricostruzione degli affreschi di Mantegna già nel 1993 - dice l`ex docente di Fisica, Toniolo - e la ricerca è vissuta all`inizio grazie al supporto dell`Università di Padova. Poi è intervenuta la Fondazione Cariparo con due consistenti finanziamenti che ci hanno permesso il lavoro di recupero di molti frammenti della parete destra e ora di quella sinistra, la più disastrata.
Da un anno al Laboratorio Mantegna lavorano solo tre persone: Camilla Zanuso, studiosa d`arte, Rocco Cazzato, consulente informatico, ed io, puntando più sulla qualità, anche perché il finanziamento si sta esaurendo. C`è la sensazione che, terminato il recupero di quanto possibile nella parete sinistra, si esaurisca il progetto. Dispiace molto perché così va perduta l`esperienza di assoluto valore accumulata in questi anni da tante persone che potrebbero metterla a disposizione per altri interventi analoghi.
L`affitto dei locali dove lavoriamo scade il prossimo febbraio, e non ci sono segnali per un proseguimento dell`attività».
Toniolo, autentico volontario perché non ha percepito compensi per il suo lavoro, nonostante arrivi da Rossano Veneto ogni mattina in via Dottori, si dice soddisfatto del risultato.
«Via via abbiamo migliorato le fasi di ricerca che ci hanno consentito risultati insperati: abbiamo ricevuto i complimenti non solo degli addetti ai lavori. Il recupero dei frammenti della parete sinistra, in totale 4.541, consente agli storici dell`arte di individuare le varie fasi della formazione non solo compositiva, ma anche tecnica di Mantegna, autore delle sei scene». Camilla Zanuso commenta: «Abbiamo migliorato la situazione virtuale dagli inizi, offrendo ai restauratori una mappatura degli affreschi. Così sono riusciti a ricostruire i dipinti, grazie a una particolare sensibilità e conoscenza delle malte e dei pigmenti adoperati da Mantegna che hanno consentito di collocare i frammenti nel posto giusto.
Nelle zone in cui non ha avuto successo la ricerca informatica, lo stesso risultato lo hanno ottenuto anche i restauratori». «Ci sarebbe la possibilità - chiude Cazzato - di ricostruire anche gli affreschi dell`abside e della volta, importante perché vi operarono i veneziani Giovanni d`Alemagna e Antonio Vivarini e il padovano Nicolò Pizolo».
A dimostrare l`importante, continua evoluzione del metodo di Toniolo basti ricordare che dal 18 febbraio scorso, quando i frammenti complessivamente recuperati arrivavano a 3.200, con una media giornaliera di 2,61 pezzi, al 9 dicembre gli ulteriori frammenti sono aumentati di 1.341 unità, con una media giornaliera di 4,51. Tutte e sei le scene sono state arricchite di "tessere", con un picco in quella del "Giudizio di san Giacomo" che ha toccato quota duemila.

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