sabato 15 marzo 2008

La leggenda di Venezia al principio del mondo

MITI L' autore di «Mediterraneo» riscopre il mare Adriatico
La leggenda di Venezia al principio del mondo
Matvejevic alle sorgenti della «città inverosimile»

Dopo il «breviario» sul Mediterraneo, ecco quello sulla sua città più suggestiva ed emblematica, Venezia, colta nel precario equilibrio storico tra Oriente e Occidente: così Predrag Matvejevic affronta ne «L' altra Venezia» quell' insieme di storia, monumenti, leggende che l' hanno resa unica. Pubblichiamo di seguito alcuni brani del volume edito da Garzanti (pagine 126, euro 11) e in libreria dal 2 maggio di PREDRAG MATVEJEVIC
A proposito della storia di Venezia, essa è già scritta e non so che cosa si potrebbe aggiungere ancora a quanto è stato già detto. In questi luoghi (scrivo queste pagine sull' isolotto lagunare di San Giorgio in Alga), nei tempi remoti si trovavano letti fluviali: ne sono rimaste le tracce nei canali. Non solo del Piave o del Brenta, ma anche dei corsi più modesti, del Dese o del Sile. I fiumi disperdevano o raccoglievano la terra, dividevano e riunivano la Laguna. Non sappiamo affatto quali specie di separazioni e di accostamenti furono quelle fra gli elementi della terra e dell' acqua. Come i primi abitatori di queste terre arrivarono dalla loro patria di origine, portando con sé visioni e abitudini delle terre solcate probabilmente dalla Vistola o bagnate dal Mar Baltico. Si fanno supposizioni e congetture, ma i ricordi sono sempre scomparsi, sommersi. Gli stessi ricercatori, quando vengono poste loro queste domande, si contraddicono. Sappiamo con certezza solo poche cose: che gli antichi veneti, prima di diventare veneziani, scelsero il mare giusto, l' Adriatico. Nei tempi remoti fu chiamato Mare superum, Mare superiore o alto, mentre dall' altra parte della penisola appenninica, il Mar Tirreno fu detto Mare inferum, Mare inferiore. Anche lo Jonio era considerato talvolta appena una parte o un golfo dell' Adriatico stesso. All' epoca in cui san Paolo prese il mare iniziando il suo viaggio ecumenico dalla Terrasanta verso la città eterna, il mare di Adria si estendeva fino a Creta e a Tunisi, alla Sicilia e a Malta. O almeno così lo intendeva e affermava san Luca negli Atti degli Apostoli (capitolo 27). Le parole del Vangelo diedero all' Adriatico dimensioni esagerate. Sulla sua sponda orientale nacque san Girolamo, a Stridone, città distrutta poi dai barbari, sicché di essa non sono rimaste nemmeno le rovine; e si ignora perfino il luogo in cui sorgeva. Sarebbe arrischiato affermare che i primi abitatori della Laguna abbiano voluto seguire le Sacre Scritture allargando il loro golfo. L' intero Mare Adriatico finì comunque per chiamarsi Golfo di Venezia. Lo chiamarono così amici e nemici della Serenissima. Anche il cronista turco Evli Kelebi, conosciuto in Bosnia col nome di Evliya Celebi, nel suo diario di viaggio Seyyahatnamesi preferì scrivere Vedenik Körfesi (Golfo di Venezia, appunto) invece di ricorrere al prestito persiano Korfez Deryasì. Nei tempi, la Laguna è stata perigliosa e salvifica. I nuovi arrivati veneti avevano compreso il triste destino abbattutosi sulla vicina Aquileia, che a suo tempo era stata definita la «Seconda Roma», vittima delle distruzioni barbariche. I suoi abitanti l' abbandonarono, rifugiandosi nell' isolotto di Grado per potersi salvare e difendere, ma alle loro spalle restarono squallore e lutto. Neppure (H)adria se la passò meglio. A quella città litoranea facevano capo le vie del sale, del grano, dell' olio, dell' ambra, dello stagno e di molti altri prodotti; era tanto importante che dal suo prese il nome l' Adriatico intero. Ma le città sui fiumi difficilmente riescono a sottrarsi alle catastrofi. I rami del Po hanno poi separato per sempre Adria dall' Adriatico, colmando con i loro depositi alluvionali le vie dell' acqua, tagliando gli accessi al mare della città, recidendo i suoi legami col mondo: il Po di Levante e di Maistra, le Bocche di Po, Pila, Tolle, Goro, Gnocca... Gli antenati dei veneziani compresero subito che il Brenta e l' Isonzo non erano così spietati e che era possibile evitare il destino di Adria. Erano al corrente che i barbari non sapevano o non amavano nuotare. Sapevano che l' acqua e il mare, il terreno fangoso e insicuro avrebbero potuto salvarli dalla sventura che si era abbattuta su Aquileia. Comincia così la storia o il racconto di Venezia e della sua Laguna. (...) Alla stregua degli olandesi, i veneziani sono stati costretti a strappare la terra al mare, un pezzetto alla volta, per poter restare sulla terraferma, o semplicemente all' asciutto. È stato questo sforzo, molto verosimilmente, a fargli conoscere meglio i rapporti fra terra e mare. Le loro carte prendono Venezia come punto di partenza per creare un' altra immagine di Venezia, più o meno diversa da quella dell' inizio ma altrettanto memorabile. Queste carte sono in diretto rapporto con la conquista della città stessa, i suoi possedimenti, vicini e lontani. Senza di loro non sarebbe stato possibile imporre l' egemonia sul mare né conservare l' autorità sulle acque e terre. Nelle botteghe, perciò, lavorava insieme la gente di varie competenze - geografi e disegnatori, tipografi, stampatori, incisori, editori; nonché i mercanti e i loro aiutanti, i venditori e i loro garzoni, artisti famosi e artigiani anonimi. (...) Le immagini, i paesaggi, gli ambienti, le architetture, le forme e le figure, le immagini di nuovo - esse vengono all' inizio e alla fine! La scena è unica, cambiano le scenografie. Non si offrono prospettive a volo d' uccello, mancano le alture. Il campanile di San Marco non è una piramide. I panorami inventati vanno armonizzati con le dimensioni reali. Osservare da vicino o da lontano, in uno sguardo d' insieme o in momenti diversi - sono le alternative, inevitabili e provocatorie, che spesso si escludono a vicenda. Alla fine, come all' inizio, il comune denominatore di tutti gli approcci e procedimenti è sempre Venezia, «la città la più inverosimile che sia» e la sua Laguna.

Matvejevic Predrag

Pagina 21, 28 aprile 2003, Corriere della Sera

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