sabato 15 marzo 2008

Sulle acque venete c' e' una dea, Reithia

Gli archeologi contro il mito del Po
Sulle acque venete c' e' una dea, Reithia
VENEZIA . Era una dea, non un dio, la divinita' che tutelava le acque sacre agli antichi veneti. Incisa a sbalzo su una lamina circolare di bronzo che risale al quarto secolo a.C., coperta da un manto e con in mano un fiore che si schiude, Reithia, la divinita' paleoveneta arcaica, e' da oggi in mostra nella basilica paleocristiana di Concordia Sagittaria (Venezia). La figura mitologica, analoga a quelle gia' rinvenute, era ritenuta dagli abitanti del Veneto antico tutelatrice delle acque e del parto, delle piante e degli animali. Una divinita' forse autoctona, cui poi si sovrapposero influenze celtiche e colonizzazione romana. Il disco bronzeo di Reithia e' stato rinvenuto in un pozzo santuario nel Veneziano, in localita' Millepertiche di Musile di Piave, nel corso di una campagna di scavo del Gruppo Archeologico di Meolo. Si tratta del pezzo principale dell' esposizione "La protostoria tra Sile e Tagliamento", promossa dalla Soprintendenza Archeologica del Veneto e dalla Soprintendenza ai Beni Ambientali, Architettonici, Archeologici, Artistici e Storici del Friuli Venezia Giulia in concorso con le Province di Venezia e di Pordenone e il Comune di Concordia. Per la soprintendente veneta Pierangela Croce Da Villa, il santuario da cui proviene l' immagine di Reithia era "un' importante tappa votiva delle antiche comunita' venete del territorio".


Pagina 4, 15 settembre 1996, Corriere della Sera

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