«Adottato» il restauro della magica grotta di Nettuno
Il Mattino di Padova 08/01/2009
Per completare le opere di restauro e rifunzionalizzazione della Villa necessitano ancora dei fondi, in quanto gli scavi archeologici e i maggiori oneri strutturali hanno determinato un aumento dei costi preventivati. In occasione del convegno di ottobre da parte del Fai è stata presentata una Campagna di Adozioni di porzioni delle opere da restaurare. La Delegazione di Padova ha deciso prontamente di aderire a tale campagna di finanziamento adottando, assieme alla Delegazione di Treviso la grotta di Nettuno, opera di Vincenzo Scamozzi, l’architetto, allievo del Palladio, che ha completato Villa dei Vescovi, progettando le maestose scalinate di accesso ed i grandi cortili pensili. Al di sotto della scalinata Est vi è questo piccolo ma magico luogo, di rara bellezza, da tempo utilizzato come ricovero di mezzi agricoli, che in passato era luogo di svago e di delizia con la fontana di Nettuno ed i giochi d’acqua ancora visibili. In questo spazio viene magnificamente rappresentato il pensiero umanista, l’età in cui l’uomo pensava di poter piegare la natura ai propri voleri, modificandola secondo un pensiero progettuale compiuto. La sequenza spaziale è formidabile: dal selciato esterno, passando sotto un possente arco in facciavista, si entra in un luogo dove tutto è raziocinio, geometrie che si ripetono rigorosamente in maniera matematica ed in fronte all’entrata si presenta un altro arco, originariamente decorato con conchiglie (richiamo alla naturalità marina strutturata), entro il quale viene incorniciato uno spaccato di roccia viva, nel quale era collocata la fontana, di cui rimangono solo brandelli. Ecco quindi il pensiero umanista che si compie: l’uomo che racchiude e definisce la materia bruta in un contesto raziocinante, facendola diventare elemento compiuto di un disegno voluto. Crediamo che sia un esempio di grande architettura ed è per questo che nel 2009 ci attiveremo con varie manifestazioni per raccogliere i fondi necessari al restauro, per avere l’orgoglio di essere stati noi semplici aderenti con le nostre piccole risorse protagonisti del recupero di un frammento di grande arte. Arch. Giulio Muratori Capo delegazione Fai di Padova
Il Mattino di Padova 08/01/2009
Per completare le opere di restauro e rifunzionalizzazione della Villa necessitano ancora dei fondi, in quanto gli scavi archeologici e i maggiori oneri strutturali hanno determinato un aumento dei costi preventivati. In occasione del convegno di ottobre da parte del Fai è stata presentata una Campagna di Adozioni di porzioni delle opere da restaurare. La Delegazione di Padova ha deciso prontamente di aderire a tale campagna di finanziamento adottando, assieme alla Delegazione di Treviso la grotta di Nettuno, opera di Vincenzo Scamozzi, l’architetto, allievo del Palladio, che ha completato Villa dei Vescovi, progettando le maestose scalinate di accesso ed i grandi cortili pensili. Al di sotto della scalinata Est vi è questo piccolo ma magico luogo, di rara bellezza, da tempo utilizzato come ricovero di mezzi agricoli, che in passato era luogo di svago e di delizia con la fontana di Nettuno ed i giochi d’acqua ancora visibili. In questo spazio viene magnificamente rappresentato il pensiero umanista, l’età in cui l’uomo pensava di poter piegare la natura ai propri voleri, modificandola secondo un pensiero progettuale compiuto. La sequenza spaziale è formidabile: dal selciato esterno, passando sotto un possente arco in facciavista, si entra in un luogo dove tutto è raziocinio, geometrie che si ripetono rigorosamente in maniera matematica ed in fronte all’entrata si presenta un altro arco, originariamente decorato con conchiglie (richiamo alla naturalità marina strutturata), entro il quale viene incorniciato uno spaccato di roccia viva, nel quale era collocata la fontana, di cui rimangono solo brandelli. Ecco quindi il pensiero umanista che si compie: l’uomo che racchiude e definisce la materia bruta in un contesto raziocinante, facendola diventare elemento compiuto di un disegno voluto. Crediamo che sia un esempio di grande architettura ed è per questo che nel 2009 ci attiveremo con varie manifestazioni per raccogliere i fondi necessari al restauro, per avere l’orgoglio di essere stati noi semplici aderenti con le nostre piccole risorse protagonisti del recupero di un frammento di grande arte. Arch. Giulio Muratori Capo delegazione Fai di Padova
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