La battaglia di Bassano sui grattacieli di Portoghesi
FRANCESCO ERBANI
LA REPUBBLICA, 27 GENNAIO 2009
Il progetto di tre torri divide il paese veneto. "Rovinano l´orizzonte"
Tre torri alte più di sessanta metri, due delle quali firmate da Paolo Portoghesi. Per alcuni sono l´incubo che grava sul centro storico di Bassano del Grappa, quieta cittadina nel cuore del Veneto, bagnata dal Brenta ai piedi delle Prealpi vicentine. Per altri rappresentano l´opera d´architettura progettata da uno dei maestri del contemporaneo che rimetterà ordine in una zona periferica e degradata, sistemandola a verde.
Il progetto di tre edifici alti 60 metri, che sorgeranno in un´area periferica, divide il paese del Veneto Lite politica e associazioni all´attacco: per alcuni è uno scempio, per altri un piano di respiro europeo
A Bassano le torri della discordia "Oscurano il profilo delle Alpi"
Il disegno di due dei grattacieli è dell´architetto Paolo Portoghesi che ha firmato opere in tutto il mondo
È anche nato un comitato cittadino contrario alla costruzione dei nuovi fabbricati che dovranno ospitare uffici
Deturpano il paesaggio, insistono i primi, per trovarne di simili occorre scendere la valle fino a Padova. Sono un´iniziativa ardita che porta un clima europeo, è la replica.
Le torri sono ancora un progetto, ma il paese è spaccato. Il consiglio comunale pure: diciannove i voti favorevoli alla variante urbanistica che consente la costruzione (Forza Italia e An, i partiti che sostengono la giunta), undici i contrari (il Pd e anche la Lega, che è all´opposizione ed è uscita al momento del voto). Contrario anche il vicesindaco, un tecnico di An. Gli oppositori hanno avviato un ricorso al Tar e hanno promosso un sondaggio: su 1.700 interpellati il settanta per cento non vuole le torri.
Portoghesi come Renzo Piano, il cui progetto a Torino è stato accusato di sfidare in altezza la Mole Antonelliana e di alterare lo skyline del tessuto urbano proiettato sulla corona alpina. A Bassano gli addebiti sono gli stessi. Le torri di Portoghesi - superficie ovale, volume a cono rovesciato - sorgerebbero ad appena cento metri da un centro storico fatto di edilizia minuta, orgoglioso del suo ponte e di alcune ville palladiane, un centro storico fra i più conservati in un Veneto invaso da capannoni e villette, com´è la stessa periferia di Bassano.
Il palazzi diventerebbero l´elemento dominante di un paesaggio di pianura che ha per sfondo le montagne. Qui, dicono in paese, l´oggetto più alto è una torre di quarantatré metri e solo nella periferia sud c´è l´edificio del nuovo ospedale che raggiunge i cinquanta. Il piano regolatore prevede che nessuna nuova costruzione possa superare i diciannove metri (e anche per questo è stata necessaria una variante per approvare gli edifici di Portoghesi).
Di rimettere mano a quella zona di Bassano si parla da decenni. Due anni fa, cambiando i precedenti progetti, i proprietari dell´area hanno chiesto di spostare le cubature in verticale. E hanno iniziato a salire. In un primo momento è stata raggiunta quota quarantacinque metri, poi cinquantacinque. Ora si superano i sessanta. Alle due torri di Portoghesi, intanto, se n´è aggiunta un´altra. E nell´ottobre scorso il consiglio comunale ha dato il via all´edificazione. Si è formato un comitato, "La nostra Bassano", si sono mobilitate le associazioni di tutela, in particolare Italia Nostra e il Fai. In un primo tempo sembrava che le torri dovessero ospitare anche residenze. Adesso, invece, pare che siano destinate a uffici. «Ma da noi ci sono centinaia di appartamenti sfitti - insiste Carmine Abate, di Italia Nostra - molto resta invenduto. Ma si continua a costruire».
FRANCESCO ERBANI
LA REPUBBLICA, 27 GENNAIO 2009
Il progetto di tre torri divide il paese veneto. "Rovinano l´orizzonte"
Tre torri alte più di sessanta metri, due delle quali firmate da Paolo Portoghesi. Per alcuni sono l´incubo che grava sul centro storico di Bassano del Grappa, quieta cittadina nel cuore del Veneto, bagnata dal Brenta ai piedi delle Prealpi vicentine. Per altri rappresentano l´opera d´architettura progettata da uno dei maestri del contemporaneo che rimetterà ordine in una zona periferica e degradata, sistemandola a verde.
Il progetto di tre edifici alti 60 metri, che sorgeranno in un´area periferica, divide il paese del Veneto Lite politica e associazioni all´attacco: per alcuni è uno scempio, per altri un piano di respiro europeo
A Bassano le torri della discordia "Oscurano il profilo delle Alpi"
Il disegno di due dei grattacieli è dell´architetto Paolo Portoghesi che ha firmato opere in tutto il mondo
È anche nato un comitato cittadino contrario alla costruzione dei nuovi fabbricati che dovranno ospitare uffici
Deturpano il paesaggio, insistono i primi, per trovarne di simili occorre scendere la valle fino a Padova. Sono un´iniziativa ardita che porta un clima europeo, è la replica.
Le torri sono ancora un progetto, ma il paese è spaccato. Il consiglio comunale pure: diciannove i voti favorevoli alla variante urbanistica che consente la costruzione (Forza Italia e An, i partiti che sostengono la giunta), undici i contrari (il Pd e anche la Lega, che è all´opposizione ed è uscita al momento del voto). Contrario anche il vicesindaco, un tecnico di An. Gli oppositori hanno avviato un ricorso al Tar e hanno promosso un sondaggio: su 1.700 interpellati il settanta per cento non vuole le torri.
Portoghesi come Renzo Piano, il cui progetto a Torino è stato accusato di sfidare in altezza la Mole Antonelliana e di alterare lo skyline del tessuto urbano proiettato sulla corona alpina. A Bassano gli addebiti sono gli stessi. Le torri di Portoghesi - superficie ovale, volume a cono rovesciato - sorgerebbero ad appena cento metri da un centro storico fatto di edilizia minuta, orgoglioso del suo ponte e di alcune ville palladiane, un centro storico fra i più conservati in un Veneto invaso da capannoni e villette, com´è la stessa periferia di Bassano.
Il palazzi diventerebbero l´elemento dominante di un paesaggio di pianura che ha per sfondo le montagne. Qui, dicono in paese, l´oggetto più alto è una torre di quarantatré metri e solo nella periferia sud c´è l´edificio del nuovo ospedale che raggiunge i cinquanta. Il piano regolatore prevede che nessuna nuova costruzione possa superare i diciannove metri (e anche per questo è stata necessaria una variante per approvare gli edifici di Portoghesi).
Di rimettere mano a quella zona di Bassano si parla da decenni. Due anni fa, cambiando i precedenti progetti, i proprietari dell´area hanno chiesto di spostare le cubature in verticale. E hanno iniziato a salire. In un primo momento è stata raggiunta quota quarantacinque metri, poi cinquantacinque. Ora si superano i sessanta. Alle due torri di Portoghesi, intanto, se n´è aggiunta un´altra. E nell´ottobre scorso il consiglio comunale ha dato il via all´edificazione. Si è formato un comitato, "La nostra Bassano", si sono mobilitate le associazioni di tutela, in particolare Italia Nostra e il Fai. In un primo tempo sembrava che le torri dovessero ospitare anche residenze. Adesso, invece, pare che siano destinate a uffici. «Ma da noi ci sono centinaia di appartamenti sfitti - insiste Carmine Abate, di Italia Nostra - molto resta invenduto. Ma si continua a costruire».
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