martedì 20 gennaio 2009

La guerra alle brutture comincia dal progetto

La guerra alle brutture comincia dal progetto
LINO GAMBARETTO
Martedì 20 Gennaio 2009 PROVINCIA Pagina 29 L'ARENA

Il nuovo regolamento vincola l’installazione di sistemi tecnologici al «sì» della commissione edilizia integratA

Si deve indicare in anticipo la collocazione di tende, antenne, condizionatori e insegne pubblicitarie sulle facciate delle abitazioni

Sono cambiate a Soave le norme per installare cartelloni pubblicitari e insegne, antenne paraboliche e satellitari, condizionatori con gruppi refrigeranti esterni e tende parasole. Il Consiglio comunale ha infatti modificato il regolamento edilizio nella variante al Piano regolatore tornata da poco dalla Regione, vincolando al parere della commissione edilizia integrata per i beni paesaggistici e architettonici l’installazione o meno di tali apparati tecnologici su nuovi edifici.
In pratica, la commissione integrata concederà l’installazione in base ai progetti presentati per costruire case, uffici e negozi. Questi, d’ora in avanti, dovranno prevedere dove installare tali strutture e apparecchiature esterne, pena l’impossibilità di collocarle. La norma recita che tali situazioni sono soggette «al parere della commissione edilizia integrata e quindi necessitano di autorizzazione paesaggistica e previo nulla osta della Soprintendenza».
Si tratta di posizionare su pareti esterne cartelloni, insegne e altri mezzi pubblicitari, così come antenne paraboliche, satellitari e gruppi refrigeranti su tetti, lucernari, finestre, mura e poggioli.
Le stesse regole valgono anche per l’apertura, la modifica o la sostituzione delle vetrine dei negozi, le intonacature, le decorazioni pittoriche e le colorazioni esterne, i rivestimenti e gli ornamenti di qualunque genere delle pareti esterne degli edifici, con l’esclusione delle grondaie e delle scossaline e di elementi che fanno da gocciolatoio, sia pure sporgenti da balconi e poggioli.
In ultima analisi riguarda anche la rimozione, l’installazione o la modifica di recinzioni, nonché l’inserimento nelle ringhiere di cancelli pedonali e carrai.
La stessa cosa vale già per i pannelli solari montati sulla falda di copertura degli edifici, che la Soprintendenza ai beni architettonici ha iniziato in taluni casi a vietare. Va ricordato, infatti, che tutto il territorio soavese, per la sua particolarità e storicità, è vincolato e quindi ogni intervento urbanistico e edilizio deve ottenere il benestare della Soprintendenza.
«Questa nuova norma è stata adottata per evitare soluzioni discutibili che possono deturpare l’aspetto caratteristico del nostro centro storico e dell’abitato», spiega il sindaco, Lino Gambaretto. «Fortunatamente a Soave non ci sono molti casi finora: con questa norma, quindi, da adesso in avanti andremo a regolamentare questo tipo di installazioni tecnologiche, anche perché oggi esistono soluzioni, ad esempio per i corpi refrigeranti, meno impattanti, che hanno sia lo split che la macchina all’interno».
Ma dove condizionatori con apparato esterno e antenne paraboliche sono già installate, il Comune le lascerà stare? «Assolutamente no», risponde categorico Gambaretto, «segnaleremo agli interessati di trovare soluzioni diverse. Antenne satellitari e quant’altro dovranno essere tolte dalle facciate degli edifici, soprattutto se si trovano vicino a chiese o ad altri immobili e luoghi di interesse storico, artistico e paesaggistico».
«Dovranno essere poste in posizioni poco visibili, o essere mascherate il più possibile», chiarisce il sindaco, «e dove ci sono più alloggi, come nei condomini, la stessa antenna satellitare o parabolica dovrà avere un utilizzo comune per tutti i residenti. Tali accorgimenti salvaguarderanno il nostro centro urbano da brutture».

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