CONEGLIANO - Le colline minacciate dal cemento
La Tribuna di Treviso 16/04/2009
CONEGLIANO. Italia Nostra chiede alla Soprintendenza un sopralluogo per salvaguardare le colline coneglianesi. L’associazione denuncia sbancamenti e nuove costruzioni, autorizzate sì, ma che trascurano la fragile natura dei colli. «Viene sottovalutato il complessivo impatto ambientale - spiega Francesco Scarpis - e non sono da escludere dissesti dei terreni a monte e di quelli a valle in quanto viene alterato il regime delle acque». La sezione di Conegliano di Italia Nostra, presieduta da Francesco Scarpis, alcuni giorni fa ha così scritto all’architetto Renata Codello, soprintendente per i Beni architettonici e il paesaggio, in quanto si è sentita in dovere di segnalare i continui interventi che ci sono nell’arco collinare Valdobbiadene, Conegliano, Vittorio Veneto. «Ci sentiamo in dovere, come associazione, di denunciare i continui interventi cui sono sottoposte le nostre colline: vasti sbancamenti, nuove costruzioni sia residenziali sia agricole sempre autorizzate dalle autorità comunali, ma che trascurano la fragilissima natura dei colli pedemontani e ne alterano le dolci linee naturali - scrive il presidente Francesco Scarpis - gli ultimi due esempi sono la costruzione di fabbricato rurale e cantina in via Santissima Trinità e il progetto di nuovo garage sotterraneo in via Costa Alta a Conegliano. Spesso progetti che riguardano gli stessi settori catastali sono presentati e approvati anche anchea distanza di anni, cosicché viene meno, a quanti li valutano, una visione d’insieme degli interventi proposti sottovalutando di conseguenza il complessivo impatto ambientale: non sono infatti da escludere possibili conseguenti dissesti dei terreni a monte e di quelli a valle in quanto viene alterato il regime delle acque». Italia Nostra, sempre attiva sul piano ambientale e non solo (è stata tra le prime a sollevare il malumore contro le Torri Verdi dell’ex area Zanussi) pone dunque l’attenzione sulla delicatezza delle colline. «Siamo consci dei gravissimi, molteplici compiti che competono alle Soprintendenze e dei continui attacchi cui vengono sottoposte, mentre i mezzi a loro disposizione sono sempre più limitati - conclude Scarpis nella sua lettera - ciò nonostante esse sono l’unico baluardo per la salvaguardia del nostro patrimonio artistico e paesaggistico perciò auspichiamo un vostro sopralluogo e offriamo la nostra collaborazione».
La Tribuna di Treviso 16/04/2009
CONEGLIANO. Italia Nostra chiede alla Soprintendenza un sopralluogo per salvaguardare le colline coneglianesi. L’associazione denuncia sbancamenti e nuove costruzioni, autorizzate sì, ma che trascurano la fragile natura dei colli. «Viene sottovalutato il complessivo impatto ambientale - spiega Francesco Scarpis - e non sono da escludere dissesti dei terreni a monte e di quelli a valle in quanto viene alterato il regime delle acque». La sezione di Conegliano di Italia Nostra, presieduta da Francesco Scarpis, alcuni giorni fa ha così scritto all’architetto Renata Codello, soprintendente per i Beni architettonici e il paesaggio, in quanto si è sentita in dovere di segnalare i continui interventi che ci sono nell’arco collinare Valdobbiadene, Conegliano, Vittorio Veneto. «Ci sentiamo in dovere, come associazione, di denunciare i continui interventi cui sono sottoposte le nostre colline: vasti sbancamenti, nuove costruzioni sia residenziali sia agricole sempre autorizzate dalle autorità comunali, ma che trascurano la fragilissima natura dei colli pedemontani e ne alterano le dolci linee naturali - scrive il presidente Francesco Scarpis - gli ultimi due esempi sono la costruzione di fabbricato rurale e cantina in via Santissima Trinità e il progetto di nuovo garage sotterraneo in via Costa Alta a Conegliano. Spesso progetti che riguardano gli stessi settori catastali sono presentati e approvati anche anchea distanza di anni, cosicché viene meno, a quanti li valutano, una visione d’insieme degli interventi proposti sottovalutando di conseguenza il complessivo impatto ambientale: non sono infatti da escludere possibili conseguenti dissesti dei terreni a monte e di quelli a valle in quanto viene alterato il regime delle acque». Italia Nostra, sempre attiva sul piano ambientale e non solo (è stata tra le prime a sollevare il malumore contro le Torri Verdi dell’ex area Zanussi) pone dunque l’attenzione sulla delicatezza delle colline. «Siamo consci dei gravissimi, molteplici compiti che competono alle Soprintendenze e dei continui attacchi cui vengono sottoposte, mentre i mezzi a loro disposizione sono sempre più limitati - conclude Scarpis nella sua lettera - ciò nonostante esse sono l’unico baluardo per la salvaguardia del nostro patrimonio artistico e paesaggistico perciò auspichiamo un vostro sopralluogo e offriamo la nostra collaborazione».
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