giovedì 12 marzo 2009

Piano casa, il centrodestra accelera Le opposizioni: pronti alle barricate

Piano casa, il centrodestra accelera Le opposizioni: pronti alle barricate
Michela Nicolussi Moro
Corriere del Veneto 12/03/2009

VENEZIA — Maggioranza e opposizione preparano la battaglia in Consiglio regionale per l'approvazione del piano casa, varato martedì dalla giunta. Sta ai capigruppo evitare che il progetto di legge voluto dal governo Berlusconi per rilanciare l'economia e recepito subito dal Veneto non ammuffisca per mesi agli ultimi punti dell'ordine del giorno. Ipotesi che Remo Sernagiotto (Fi) e Piergiorgio Cortelazzo (An) spazzano via: «Già la prossima settimana il testo approderà in commissione Urbanistica, che lo licenzierà nel giro di dieci giorni, ed entro il 10 aprile riceverà il via libera anche dal consiglio. Siamo d'accordo tra capigruppo di centrodestra. In un momento così difficile, tutto quello che serve a rimettere in moto l'edilizia va promosso subito e poi il provvedimento uscito dalla giunta è perfetto: nessuna cementificazione selvaggia». «Non ostacoleremo l'iniziativa del governo — aggiunge Onorio De Boni (Udc) — approveremo il piano prima della campagna elettorale». Cronometro alla mano anche per Nereo Laroni (Nuovo Psi): «Questi dispositivi contingenti o passano subito o non hanno più senso. La crisi c'è adesso perciò il progetto, di qualità, non può aspettare i soliti tempi del consiglio, deve avere la precedenza». L'unica condizione la pone Gianpaolo Bottacin (Lega): «Avanzeremo una proposta per migliorarlo, cioè l'inserimento degli incentivi per chi allarga o riqualifica un immobile».
Il centrodestra appare dunque compatto, ma se davvero punta alla rapida approvazione sarà meglio si presenti in aula al gran completo, perchè il centrosinistra non garantisce certo l'assist. «Presenteremo emendamenti — attacca Giovanni Gallo (Pd) — così com'è, la legge non ci convince. Non contiene la vera novità del piano casa, cioè il finanziamento dell'edilizia residenziale pubblica, necessario ai meno abbienti». «Farò di tutto perchè non passi — incalza Pierangelo Pettenò (Rc) — è un'azione che punta a riempire il Veneto di cemento. E poi, in una regione in cui si stanno cancellando centinaia di posti di lavoro chi ha i soldi, almeno 300 mila euro, per demolire e ricostruire?». Ironico Nicola Atalmi (Pdci): «Gli unici beneficiari saranno gli immigrati impiegati nell'edilizia. Ringraziamo la giunta per la sensibilità, ma se pensa di rilanciare l'economia con la liberalizzazione degli abusi edilizi ci riduce a Paese da Terzo Mondo. Cominciamo invece a ripopolare i centri storici, a restaurare gli alloggi popolari e ad abbassare gli affitti: il problema casa tocca chi non ce l'ha, non chi vuole allargarla. Inoltre gli sconti sugli oneri di urbanizzazione svuoteranno le già povere casse dei Comuni».
Nessun «prego s'accomodi» nemmeno da Gustavo Franchetto, vicecapogruppo del-l'Idv: «No a tutto ciò che significa slalom delle regole. Il piano crea conflitti tra cittadini: ognuno guarderà il proprio, senza considerare eventuali danni al prossimo. Risolviamo piuttosto il problema delle migliaia di appartamenti rimasti invenduti perchè la gente non ce la fa a pagare il mutuo. Diamole i mezzi, con lavori sicuri e stipendi adeguati». Avverte Gianfranco Bettin (Verdi): «Cercheremo di migliorare il dispositivo, che altrimenti bocceremo. Lavoreremo sul ricostruire per riqualificare, ma senza aggiungere altro cemento. Sennò il progetto rischia di essere un'ulteriore facilitazione al saccheggio del territorio ».

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