Quadri, statue e palazzi in un clic
CORRIERE del Veneto - VENEZIA - 2009-03-08
Tutta l'arte della città in un portale. Sperimentazione entro la fine dell'anno
Vianello: subito un tavolo con i soggetti culturali veneziani
Al via la digitalizzazione dei beni culturali lagunari Flussi turistici: andranno in Rete solo i percorsi alternativi
Dai teleri del Carpaccio alla Scuola di San Giorgio al Paradiso
del Tintoretto a Palazzo Ducale. Ma non solo. Anche alcune opere degli armeni, della Collezione Pinault ed altre della Fondazione Guggenheim. Tutto in Rete, tutto in un clic. Con immagini ad alta definizione e spiegazioni dettagliate per ingolosire potenziali turisti e mettere in mostra le bellezze della città per chi, magari, a Venezia, non può venire. Parte la fase due di Venice Connected, e il vicesindaco Michele Vianello, appena tornato da Boston, annuncia sicuro: «E' giunta l'ora della digitalizzazione dei beni culturali veneziani. Fino a questo momento — dice — le opere d'arte venivano "lavorate" al computer solo per una questione di conservazione. Adesso bisogna andare in un'altra direzione: quella della fruizione». Mettere tutta la cultura veneziana in Rete sarà un lavoro di anni ma la sperimentazione sarà visibile entro la fine del 2009.
«Abbiamo visto che il portale Venice Connected è in grado di lavorare bene con le prenotazioni turistiche — dice Vianello —, per questo motivo è tempo di voltare pagina e pensare ai contenuti. E quando si parla di contenuti in una città come Venezia non si può non fare riferimento alla cultura». Sfida enorme, addirittura utopica dice qualcuno, di sicuro difficile.
Ma i recenti accordi di collaborazione stretti al Mit (Massachusetts Institute of Technology) di Boston danno coraggio. «Un passo alla volta, ovviamente. Partiamo da alcune opere che concerteremo nelle prossime settimane con le istituzioni culturali della città. Il percorso — dice Vianello — dovrà per forza essere condiviso. Ma la decisione è presa e siamo pronti per iniziare a creare un autentico libro virtuale». Dopo la presentazione del progetto alla giunta, Ca' Farsetti istituirà infatti un tavolo di lavoro al quale si siederanno, oltre all'Amministrazione, anche i soggetti culturali cittadini, dalla Fondazione Musei alla Cini e via dicendo. Per lavorare nella direzione della sostenibilità del turismo (uno dei veri obiettivi di Venice Connected che altrimenti si ritroverebbe ad essere un semplice strumento di prenotazione), le prime opere d'arte veneziane ad entrare sistematicamente in Rete saranno opere per così dire minori. «Ci confronteremo con i vari referenti ma credo che sarà più utile iniziare dai gioielli meno conosciuti della città — dice Vianello — perché lo scrigno- Venezia nonostante la sua grandissima varietà di oggetti viene normalmente aperto per ammirare sempre e solo i soliti noti». Insomma, un libro d'arte che entrando in internet non solo è in grado di garantire la fruibilità a tutti ma servirà anche ad orientare i flussi del turismo. E proprio sulla gestione del turismo, Venice Connected è pronto per un altro passo. Il trasferimento dei contenuti su strumenti tecnologici come palmari e Iphone: «Stiamo già dialogando con un gruppo di guide turistiche — dice il vicesindaco — prima del-l'estate realizzeranno tre o quattro percorsi di visita alla città alternativi che noi inseriremo e pubblicizzeremo sul sito. Così il turista sull'Iphone avrà la possibilità di essere guidato solo ed esclusivamente su determinate direzioni». Ma chi realizzerà tutto questo e soprattutto chi lo pagherà? «L'Unione Europea ha destinato una grossa fetta di fondi per la digitalizzazione ed è principalmente a loro che ci stiamo rivolgendo. Sulla realizzazione — prosegue Vianello — ci sarà un lavoro di squadra. Software-house locali cureranno la parte tecnica, le università quella contenutistica. Anche se il mio sogno sarebbe un altro. Che i testi della cultura veneziana li scrivesse direttamente la gente, come avviene su Wikipedia. Rompendo in questo modo le sacrestie della scienza ».
Massimiliano Cortivo
CORRIERE del Veneto - VENEZIA - 2009-03-08
Tutta l'arte della città in un portale. Sperimentazione entro la fine dell'anno
Vianello: subito un tavolo con i soggetti culturali veneziani
Al via la digitalizzazione dei beni culturali lagunari Flussi turistici: andranno in Rete solo i percorsi alternativi
Dai teleri del Carpaccio alla Scuola di San Giorgio al Paradiso
del Tintoretto a Palazzo Ducale. Ma non solo. Anche alcune opere degli armeni, della Collezione Pinault ed altre della Fondazione Guggenheim. Tutto in Rete, tutto in un clic. Con immagini ad alta definizione e spiegazioni dettagliate per ingolosire potenziali turisti e mettere in mostra le bellezze della città per chi, magari, a Venezia, non può venire. Parte la fase due di Venice Connected, e il vicesindaco Michele Vianello, appena tornato da Boston, annuncia sicuro: «E' giunta l'ora della digitalizzazione dei beni culturali veneziani. Fino a questo momento — dice — le opere d'arte venivano "lavorate" al computer solo per una questione di conservazione. Adesso bisogna andare in un'altra direzione: quella della fruizione». Mettere tutta la cultura veneziana in Rete sarà un lavoro di anni ma la sperimentazione sarà visibile entro la fine del 2009.
«Abbiamo visto che il portale Venice Connected è in grado di lavorare bene con le prenotazioni turistiche — dice Vianello —, per questo motivo è tempo di voltare pagina e pensare ai contenuti. E quando si parla di contenuti in una città come Venezia non si può non fare riferimento alla cultura». Sfida enorme, addirittura utopica dice qualcuno, di sicuro difficile.
Ma i recenti accordi di collaborazione stretti al Mit (Massachusetts Institute of Technology) di Boston danno coraggio. «Un passo alla volta, ovviamente. Partiamo da alcune opere che concerteremo nelle prossime settimane con le istituzioni culturali della città. Il percorso — dice Vianello — dovrà per forza essere condiviso. Ma la decisione è presa e siamo pronti per iniziare a creare un autentico libro virtuale». Dopo la presentazione del progetto alla giunta, Ca' Farsetti istituirà infatti un tavolo di lavoro al quale si siederanno, oltre all'Amministrazione, anche i soggetti culturali cittadini, dalla Fondazione Musei alla Cini e via dicendo. Per lavorare nella direzione della sostenibilità del turismo (uno dei veri obiettivi di Venice Connected che altrimenti si ritroverebbe ad essere un semplice strumento di prenotazione), le prime opere d'arte veneziane ad entrare sistematicamente in Rete saranno opere per così dire minori. «Ci confronteremo con i vari referenti ma credo che sarà più utile iniziare dai gioielli meno conosciuti della città — dice Vianello — perché lo scrigno- Venezia nonostante la sua grandissima varietà di oggetti viene normalmente aperto per ammirare sempre e solo i soliti noti». Insomma, un libro d'arte che entrando in internet non solo è in grado di garantire la fruibilità a tutti ma servirà anche ad orientare i flussi del turismo. E proprio sulla gestione del turismo, Venice Connected è pronto per un altro passo. Il trasferimento dei contenuti su strumenti tecnologici come palmari e Iphone: «Stiamo già dialogando con un gruppo di guide turistiche — dice il vicesindaco — prima del-l'estate realizzeranno tre o quattro percorsi di visita alla città alternativi che noi inseriremo e pubblicizzeremo sul sito. Così il turista sull'Iphone avrà la possibilità di essere guidato solo ed esclusivamente su determinate direzioni». Ma chi realizzerà tutto questo e soprattutto chi lo pagherà? «L'Unione Europea ha destinato una grossa fetta di fondi per la digitalizzazione ed è principalmente a loro che ci stiamo rivolgendo. Sulla realizzazione — prosegue Vianello — ci sarà un lavoro di squadra. Software-house locali cureranno la parte tecnica, le università quella contenutistica. Anche se il mio sogno sarebbe un altro. Che i testi della cultura veneziana li scrivesse direttamente la gente, come avviene su Wikipedia. Rompendo in questo modo le sacrestie della scienza ».
Massimiliano Cortivo
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