martedì 10 marzo 2009

Restauri d'arte Venezia presa in giro con ventimila euro

Restauri d'arte Venezia presa in giro con ventimila euro
Alberto Vitucci
Nuova Venezia - Mattino di Padova - Tribuna di Treviso, 10 marzo 2009

La cultura a Venezia? Vale meno di un'auto usata. Un taglio drastico, che non ha precedenti nella storia recente, è stato applicato dal ministero per i Beni culturali ai fondi delle Soprintendenze veneziane. Nella città pi ricca di opere d'arte al mondo gli uffici preposti alla tutela del patrimonio potranno contare per l'anno 2009 su 20 mila euro. Una cifra ridicola, l'uno per cento di quanto era stato richiesto. Riduzione annunciata un mese fa al momento della presentazione del Piano triennale degli investimenti. E adesso adottata dal ministero. «Penalizzano la Soprintendenza, penalizzano il Comune», sbotta il sindaco Massimo Cacciari, «bene, avanti così. Ricordo che a oggi non sono ancora arrivati i soldi promessi alla città per la Legge Speciale. Penalizzato il Nord Est? Tutta la politica di salvaguardia e di tutela del patrimonio artistico e monumentale è sottovalutata, sottodimensionata, sottostimata da questo governo». La mazzata riguarda tutti gli uffici culturali del Veneto. Il piano «antisprechi» e i tagli della Finanziaria hanno ridotto le disponibilità del ministero per i Beni culturali del 30 per cento. I fondi per i restauri alle Soprintendenze venete sono passati da 7,5 milioni di euro dello scorso anno a 3,9 milioni di euro previsti per il 2009. E alla Soprintendenza di palazzo Ducale arriveranno soltanto le briciole. 20 mila euro, sufficienti per portare avanti un piccolo restauro del soffitto nella chiesa dei Gesuati. Zero euro, rispetto al milione e mezzo richiesto, per i lavori di sicurezza a palazzo Ducale, per le Procuratìe Nuove e il palazzo Reale, per il restauro della Sala d'Armi all'Arsenale (richiesti 600 mila euro) e per le Gallerie dell'Accademia (un milione di euro per completare i lavori sarà disponibile soltanto nei prossimi due anni, 2010 e 211). «Non si fermerà il cantiere», dice la soprintendente ai Beni architettonici Renata Codello, «perché potremo spendere i fondi del 2008. Ma certo è un problema. Speriamo che la quota a noi destinata venga modificata». Non commentano, i funzionari dello Stato. Ma si capisce che con queste cifre a disposizione l'attività dovrà essere ridotta drasticamente, qualche cantiere addirittura sospeso. Per fortuna a Venezia ci sono i comitati privati, che qualcosa ancora finanziano nei restauri delle opere d'arte. E poi ci sono i privati, che quest'anno garantiranno almeno 500 mila euro nell'ambito dell'accordo firmato nel 2008 per i restauri delle Procuratìe. «I fondi dei privati sono ora pi che mai indispensabili», sottolinea la soprintendente. Con una punta di polemica verso chei ha pesantemente criticato negli ultimi mesi l'affissione deicartellipubblicitari e delle impalcature con il logo in cambio di finanziamenti. La realtà è che per il 2009 da Roma non arriveranno che monetine. Al ministero hanno deciso, sentiti i dirigenti regionali (nel Veneto il responsabile è Ugo Soragni) di azzerare i fondi per l'anno in corso. Così, proprio quando si levano alte le denunce per il degrado e i danni da moto ondoso prodotti alla città e ai suoi monumenti, il governo decide di azzerare i finanziamenti di una struttura già ridotta all'osso come personale, con scarsi mezzi a disposizione per le gestione ordinaria. «Speriamo soltanto», dicono in Soprintendenza, «che non si tratti di una versione definitiva ma che il piano possa essere rimodulato». In caso contrario, i progetti di restauro li potranno fare soltanto i privati.

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