domenica 22 giugno 2008

Belluno - «Col Cavalier, pronti a marciare sulla Sovrintendenza»

Belluno - «Col Cavalier, pronti a marciare sulla Sovrintendenza»
21 giugno 2008, il Gazzettino online

Presentando a Belluno il progetto del traforo, l’assessore regionale ha messo sul chi va là i Beni ambientali da un possibile stop ai lavori «concordati con gli enti locali»
Chisso avverte: «Nessuno blocchi il tunnel oppure occuperemo gli uffici di Strà e anche quelli del nuovo ministro Bondi»

Torna la mai sopita polemica fra poteri: da una parte la Regione e gli enti locali che programmano e progettano gli interventi sul territorio, dall'altra la Sovrintendenza e il Ministero dei beni culturali che ne controllano l'impatto. Si ricorderanno momenti di tensione, come nel caso del golf o della circonvallazione di Cortina, alternati a distensioni come l'apertura di un ufficio provinciale per eviare incomprensioni e favorire il dialogo sui progetti.

Ieri, presentando il progetto del traforo di Col Cavalier, l'assessore regionale Renato Chisso (nella foto) ha avvertito: «Se qualcuno che abita a Stra (l'allusione è al Sovrintendente Monti e alla residenza degli uffici nella prestigiosa villa veneta) mette ancora il bastone fra le ruote, siamo pronti a occuprare i suoi uffici e, se non bastasse, anche quelli dle ministro dei Beni cutlurali Bondi». Aveva appena finito di raccontare quanto questo progetto, che tiene fuori dalla città il traffico della Sinsitra Piave e collega rapidamente il Feltrino e la Valbelluna con il casello autostradale di Cadola, sia stato una «follia burocratica». Essendo considerato una priorità dagli enti locali, diventa importante realizzarlo al più presto.

Il suo collega Oscar De Bona ha aggiunto un dato: «Il costo è raddoppiato a causa delle continue modifiche chieste dalla Sovrintendenza». Serviranno 63 milioni di euro per quattro chilometri da Case Fagherazzi a Visomelle, evitando la spada di Damocle di via Miari e l'angolo del ponte della Vittoria grazie al tunne di 1,8 chilometri.

Il consigliere regionale Gianpaolo Bottacin, presente all'incontro, ha proposto che la materia di beni culturali passi di competenza dallo Stato alla Regione. L'anno scorso il consiglio regionale diede mandato al presidente della giunta Galan di trattare con lo Stato il trasferimento di una serie di competenze statali alla Regione, fra le quali appunto questa. «Consentirebbe di prendere decisioni rispettose del territorio e delle sue valenze storico-architettoniche, senza pregiudicare le esigenze di chi in quel territorio vive e lavora».

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