lunedì 2 giugno 2008

VERONA - Anche la Curia mette in vendita i suoi palazzi

VERONA - Anche la Curia mette in vendita i suoi palazzi
Domenica 1 Giugno 2008 L'ARENA

ALIENAZIONI. Ieri abbiamo parlato delle aste avviate per parte del patrimonio comunale. Ma pure alcune prestigiose proprietà religiose sono sul mercato

Il Comune vende i suoi palazzi storici per fare cassa, ma la Curia diocesana non è da meno. Alienerà immobili e terreni di sua proprietà, per avere i soldi per costruire nuovi e più idonei spazi alle attività pastorali, ma anche per ripianare, almeno in parte, i suoi debiti. I quali, come ha dichiarato il vescovo Giuseppe Zenti su Verona Fedele del 25 maggio, si avvicinano a 18 milioni di euro.

ECOBORGO DI SAN MASSIMO. Secondo i programmi annunciati dal vescovo nel Natale scorso, la Curia vende due terzi dell’area di 387mila metri quadrati del seminario di San Massimo, dove verranno rasi al suolo — Zenti disse «polverizzati» — i palazzi del Seminario minore, le mense, mentre verranno salvate la chiesa e l’auditorium sotterraneo.
In base a un megaprogetto che verrà attuato da varie imprese costruttrici (L’Arena ne parlò prima di Natale sulla scia delle comunicazioni di Zenti e poi anticipò nei dettagli l’operazione il 15 marzo scorso, nelle pagine di economia) a San Massimo sorgeranno Centri e uffici pastorali, un polo sociale con Centri diurni, residenze e comunità alloggio per anziani, un Centro di attività motoria psicofisica e un ecoborgo, dove andranno a vivere circa 3.000 persone. Dall’operazione la Diocesi dovrebbe ricavare 60 milioni di euro, somma che dovrebbe venire corrisposta dai costruttori con la ristrutturazione del Seminario Maggiore, a Veronetta (22-23 milioni), dove sorgerà il polo culturale diocesano, e con la costruzione dei nuovi edifici di San Massimo.
Quanto all’edificio del Centro unitario missionario (Cum), sempre a San Massimo, proprietà della Conferenza episcopale italiana, la Curia diocesana sta valutando appunto con la Cei varie ipotesi. L’edificio, fra l’altro, è stato da poco ristrutturato.
L’OSTELLO E SETTIMO. In vendita, come L’Arena scrisse l’11 marzo scorso, c’è anche Villa Francescatti, a San Giovanni in Valle, sede dell’Ostello della gioventù. L’edificio cinquecentesco, con un grande parco all’esterno, come riporta Verona Fedele è oggetto di «Verifica di interesse culturale» da parte della Sovrintendenza. Le prime azioni per la vendita, ancora aperta a tutti, sono già partite, riporta il settimanale diocesano, che a proposito dell’alienazione dice che «si terrà conto dell’offerta più alta, riservandosi però un’ultima valutazione sul profilo dell’acquirente». E il vescovo precisa qui che «il ricavato della vendita», riferendosi all’Ostello, «servirà a compensare in parte il debito della Diocesi, che si avvicina a 18 milioni di euro».
La Curia fa sapere anche che potrebbero essere venduti anche Casa Serena e l’adiacente antica Villa Mirandola, a Settimo di Pescantina, dove hanno sede rispettivamente il Centro di pastorale adolescenti e il Centro di pastorale giovanile, che in futuro andranno a San Massimo. Dopo di che, fa sapere la Curia su Verona Fedele, il complesso di Settimo «potrebbe essere alienato, se ci saranno esigenze finanziarie da soddisfare». Ma, precisa Zenti, «venderemo solo a chi potrà farne un utilizzo di carattere sociale, come ad esempio abitazioni per famiglie meno abbienti».
Fra tante vendite, la Curia potrebbe invece acquistare il chiostro di San Fermo, dove ha sede la Fondazione Toniolo, di proprietà demaniale. Lì potrebbe sorgere il Museo diocesano, se non andrà in Vescovado dopo che gli uffici andranno a San Massimo.E.G.

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