mercoledì 11 giugno 2008

Verona - La storia travagliata e infinita delle mostre

Verona - La storia travagliata e infinita delle mostre
10 giugno 2008, IL GAZZETTINO

Verona
La storia travagliata e infinita delle mostre veronesi si arricchisce di un nuovo capitolo, in cui la parte del protagonista è interpretata da Alain Elkann, plenipotenziario del ministro della cultura Sandro Bondi per gli eventi culturali e i rapporti con l'estero. É stato lui, ieri a Parigi, a incontrare il presidente e direttore del Louvre, Henri Loyrette, per cercare di rilanciare la collaborazione fra la città e il museo, dopo la brusca interruzione seguita alla comunicazione con cui il Louvre, il 23 maggio scorso, bloccava la mostra con i suoi capolavori prevista in riva all'Adige in autunno.

L'esito dell'incontro è stato interlocutorio: sufficiente però per stabilire la data di un nuovo rendez vous, l'11 luglio a Roma, aperto stavolta anche al sindaco di Verona Flavio Tosi, e con intenti più operativi. Per il momento comunque Elkann ha già incamerato l'impegno del Louvre di allacciare un rapporto istituzionale con il Comune di Verona, in vista dell'organizzazione di "altre grandi mostre" (comunicazione testuale del Comune) in un periodo però non ancora indicato. Naturalmente sotto l'egida anche del Ministero dei beni culturali.

C'è un grande assente, ovviamente, in questo nuovo capitolo della saga veronese: Marco Goldin con la sua Linea d'Ombra, che aveva avuto l'incarico di organizzare ("chiavi in mano") la mostra del Louvre e aveva mantenuto i rapporti con i vertici del museo francese in prima persona.

«Di Linea d'Ombra a Parigi non si è parlato - fanno sapere dalla segreteria del sindaco - Vedremo dopo l'incontro romano come procedere anche con loro. Noi abbiamo detto che volevamo lavorare insieme, ed è un'intenzione che manteniamo, anche se la mostra autunnale col Louvre, che era il cardine su cui si innestavano tutte le altre, a questo punto cade definitivamente». Verona punterebbe però ad avere comunque una mostra in autunno, magari anticipando quella sul Museo di Boston, originariamente prevista per il 2009.

Marco Goldin ieri sera non ha rilasciato commenti, salvo far sapere che nessuno da Verona l'aveva chiamato per informarlo dell'esito dell'incontro parigino: un dettaglio significativo.

S.F.

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