sabato 14 giugno 2008

Venezia: recuperati reperti paleontologici e archeologici rarissimi

Venezia: recuperati reperti paleontologici e archeologici rarissimi
IL QUOTIDIANO DEL NORD (13/6/2008 13:20)

(Sesto Potere) - Venezia - 13 giugno 2008 - Oltre 13.000 reperti paleontologici e archeologici per un valore stimato di circa 4.000.000,00 di euro, più di 50 opere ceramiche false del periodo magno-greco e medioevali, per un valore di 1.000.000,00 di euro e la denuncia a piede libero di 10 persone, responsabili di violazione in materia di ricerche archeologiche, commercializzazione ed impossessamento illecito di beni culturali appartenenti alla Stato, sono il bilancio dell'ultimo semestre di serrate indagini condotte dai militari del Nucleo Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale di Venezia nel Triveneto. I risultati conseguiti sono il frutto di un'intensa e sistematica attività di vigilanza dei siti archeologici terrestri e marini del Triveneto svolta con le altre componenti specializzate dell'Arma dei Carabinieri ed in particolare con i Nuclei Elicotteri di Treviso e Bolzano, il Nucleo Natanti dei Carabinieri di Venezia e con il Nucleo Subacquei Carabinieri di Trieste e di un controllo sempre più mirato ed efficace nei confronti di chi immette illecitamente nel mercato clandestino i beni archeologici sottratti al pubblico godimento.

Nello specifico, veniva attenzionata la zona compresa lungo il corso del fiume Adige dalla Provincia di Bolzano a quella di Verona, quale antico crocevia di uomini e merci (ambra, selci, piccoli utensili ed accessori di uso comune) che per millenni hanno transitato il cuore dell'Europa. I servizi svolti permettevano, in perfetta sinergia con le Soprintendenze Archeologiche competenti per territorio, di monitorare oltre 100 siti archeologici, aggiornando le relative schede con le foto effettuate durante i sorvoli aerei, identificare numerosi soggetti votati a questo tipo di attività illegali ed alla "mappatura" dei luoghi d'interesse frequentati dagli stessi, come il santuario preistorico di Collina Alta a Caldaro ed i vari insediamenti antropici di Settequerce sempre a Bolzano, la Caverna dell'Orso nell'area pertinente il Parco Naturale Regionale della Lessinia (VR) o il paleoalveo del Natis da Aquileia a Grado.

I servizi consentivano inoltre di sequestrare due metal detector utilizzati per le ricerche archeologiche non autorizzate, un ingente patrimonio costituito da reperti databili dall'età preistorica al Secondo Conflitto Mondiale, nonché un rarissimo chopping-tool di un milione e mezzo di anni fa utilizzato prima dell'Uomo Sapiens, un cospicuo quantitativo di industria litica e microlitica, ed un sorprendente corredo magno-greco che se fosse stato autentico avrebbe fatto gola al più ricco museo estero.

Nessun commento: