sabato 28 giugno 2008

PARCO CHE NON C’È. «Negrar non farà il corridoio verde» Mion replica: «Tutelo comunque le colline»

PARCO CHE NON C’È. «Negrar non farà il corridoio verde» Mion replica: «Tutelo comunque le colline»
Camilla Madinelli
Venerdì 27 Giugno 2008 L'ARENA

Lessinia Europa: «Snobbato il nostro progetto»

Negrar affossa sul nascere la proposta di un parco delle colline, per salvare la zona verde superstite, al confine con Verona: lo denuncia Lessinia Europa, l’associazione che con Wwf e Italia Nostra ha proposto al Comune di Negrar una normativa a tutela del verde, sulla falsariga delle norme urbanistiche già vigenti a Verona, a tutela delle colline. L’area così preservata a Negrar sarebbe pari al 20 per cento del territorio comunale, 835 ettari lungo il sentiero europeo E5 che da Avesa arriva fino al Lago di Costanza.
La proposta, che dovrebbe essere inserita nel piano di assetto territoriale (Pat) in cantiere, «è invece caduta nel vuoto», afferma Emanuele Napolitano di Lessinia Europa: «Si tratta di norme di tutela proposte dalla nostra associazione contestualmente al Comune di Verona e a quello di Negrar. Ma se l’amministrazione Tosi le ha recepite, quella negrarese si è mossa nella totale indifferenza di quanto avveniva nel territorio limitrofo. Non vogliamo che il modello Montericco, all’origine del termine negrarizzazione divenuto sinonimo di cementificazione venga esportato in altre porzioni del territorio comunale, a partire per esempio da Montecchio, sulle cui colline sembrano concentrarsi rilevanti interessi speculativi».
Il Pat recentemente approvato ed entrato in vigore a Verona prevede norme rigidissime per quanto attiene l’edificazione del territorio collinare, fortemente limitata su una superficie di circa 3.500 ettari che va dalle Torricelle alle colline di Quinzano, in corrispondenza della quale nascerà il futuro Parco delle Colline.
Perché Negrar non vuole adottarle?
«Chi amministra», risponde il sindaco Mion, «deve valutare molti aspetti e alla fine decidere tenendo conto delle esigenze di tutte le categorie. Abbiamo comunque optato per la massima tutela dell’ambiente: più di così era impossibile, senza ledere i diritti delle persone».
Mion non accetta però di essere accusato come cementificatore: «Lessinia Europa non deve preoccuparsi: il paesaggio a Negrar è tutelato nel Pat al cento per cento, il corridoio ecologico si potrà fare e abbiamo previsto anche la possibilità di costituire un parco. Mi sento di affermare che abbiamo stabilito norme ancora più restrittive di Verona. Nella fascia est del nostro comune abbiamo ordinato uno per uno i vincoli esistenti dal punto di vista geologico, paesaggistico e forestale, nonché individuato le aree non idonee alla costruzione per rischi e particolarità varie di quei luoghi: alla fine arriviamo a una percentuale di territorio tutelato che sfiora il 40 per cento, il doppio di quanto ci era stato chiesto».

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