mercoledì 11 giugno 2008

VALPANTENA. La nuova Sp6? Erano altri i progetti di Comune e Regione per questo territorio

VALPANTENA. La nuova Sp6? Erano altri i progetti di Comune e Regione per questo territorio
GIUSEPPE STEFANONI *
Martedì 10 Giugno 2008 l'arena

La superstrada cancella la pista ciclopedonale
L’ex presidente della sesta Fresco: «Un sogno infranto» L’assessore Giorgetti: «Non ci sono danni paesaggistici»
Una decisione che dimostra scarsità di conoscenze e di senso cristiano

*PRESIDENTE DEL GALM


La strada provinciale dei Lessini è davvero indispensabile? E poi, la pista ciclo pedonale che accompagna l’argine del fiume Valpantena non sarà rovinato dal traffico di automobili, bus e camion che passeranno a pochi metri di distanza? L’annuncio del prolungamento della Sp6 se da una parte è stato appreso come la riuscita di anni di battaglie per quanti vedono in questo intervento un incentivo all’economia e al turismo della zona, dall’altra lascia esterrefatti quanti invece nella realizzazione di nuove strade vedono un incentivo al trasporto privato, nulla di più. O meglio un deturpamento continuo del paesaggio.
E qui in questa valle, il paesaggio è davvero tutto, basta passeggiare lungo la pista ciclopedonale per rendersene conto. A volerla furono le due circoscrizioni confinanti, la sesta e l’ottava. Per realizzarla i presidenti dei parlamentino, Enrico Corsi per l’ottava e Luigi Fresco per la sesta, tra il ’98 e il 2003, si appellarono a tutto e a tutti. Alla fine si realizzò grazie ad un accordo tra la Regione e l’amministrazione comunale che al tempo era guidata da Paolo Zanotto. In tutto venne a costare 140mila euro. I primi 70 mila arrivarono proprio dalla Regione grazie all’assessore Massimo Giorgetti. Venne mobilitato anche il Genio civile che mise in sicurezza gli argini: in molti punti i muri di contenimento erano crollati, altri erano pericolanti. La parte idraulica era inesistente. Per non parlare del fatto che il piccolo fiume era diventato una vera e propria discarica abusiva dove vi finivano ogni genere di rifiuti.
La pista ciclabile, sterrata, che viene utilizzata come percorso della salute anche da molte famiglie e da chi pratica footing, doveva essere la prima tappa di un importante progetto: qui si volevano far confluire le piste ciclabili delle Torricelle. Doveva diventare un vero e proprio percorso culturale prezioso, innanzi tutto per il Pantheon di Santa Maria in Stelle. L’ottava circoscrizione era intenzionata a collocare cartelloni che ne indicavano le coltivazioni tipiche della valle.
«Vogliamo che questo non sia solo un luogo dove poter passeggiare e circolare indisturbati sulla due ruote, ma diventi anche un percorso culturale e perché no enogastronomico», dichiarava l’attuale assessore alla viabilità Enrico Corsi, nel corso di un’assemblea pubblica che annunciava la realizzazione del percorso entro la fine di luglio. Era il 2003. Oggi a distanza di cinque anni, quello che doveva rimanere un percorso inviolato, non lo sarà più. Luigi Fresco, ex presidente della sesta circoscrizione è amareggiato. Il prolungamento della sp 6 non lo aveva mai preso in considerazione. «Se verrà realizzato questa non sarà più una ciclopedonale ma una pista protetta per salvare ciclisti e mamme con i passeggini». Un sogno infranto per Fresco che allora sosteneva che gli amanti della due ruote da Quinto sarebbero potuti partire in bici per arrivare comodamente in città a lavorare. A differenza sua l’assessore regionale Massimo Giorgetti non vede nessun intralcio né danni paesaggistici. Per lui la strada provinciale dei Lessini va allungata fino allo sbocco della tangenziale. Il perché è semplice: è l’investimento immediato e più semplice prima del traforo. «Per il traforo occorrerà aspettare anni», assicura, «inoltre sarà a pagamento. Il prolungamento della sp6 invece permetterà di dare subito respiro alla vallata. Inoltre è gratuito e tale rimarrà». A.Z.

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