domenica 8 giugno 2008

VERONA - Traforo e tramvia a marcia indietro

VERONA - Traforo e tramvia a marcia indietro
Sabato 7 Giugno 2008 L'ARENA

VIABILITÀ E TRASPORTI. La realizzazione di due grandi opere da anni non riesce sbloccarsi. E anche oggi riemergono difficoltà progettuali e di finanziamento

Mariotti: «Manca una decisione politica, il progetto del bus su gomma non c’è e rischiano di saltare i soldi pubblici»
Il presidente dell’Amt lancia l’allarme: «La pratica è lunga, bisogna scegliere e procedere»

Il futuro delle due opere pubbliche più rilevanti messe in cantiere dall’amministrazione comunale, traforo delle Torricelle e tramvia, appare sempre più nebuloso. Ad accomunare, infatti, la loro sorte è l’aspetto economico. Per quanto riguarda il tunnel, sul sito del Comune è stato pubblicato il bando di project financing e l’importo presunto è di 290 milioni di euro. Una cifra enorme destinata a lievitare in corso d’opera, e sicuri, finora, sono solo i 50 milioni stanziati dall’autostrada Serenissima.
Ancora più incerta è la situazione della tramvia. «Quella che manca è una decisione politica, il Comune deve prendere una decisione chiara per non rischiare di perdere i finanziamenti statali». Massimo Mariotti, presidente dell’Amt, società incaricata di seguire la progettazione del nuovo sistema di trasporto di massa, lancia un un grido d’allarme alle forze della maggioranza affinché facciano presto a scegliere la soluzione migliore. «E la cosa più importante», sottolinea, «è che non si facciano sperimentazioni, ma che si scelgano sistemi collaudati».
La precedente amministrazione di centrosinistra una decisione l’aveva presa e il progetto aveva ottenuto un finanziamento statale di 124 milioni di euro, pari al 60 per cento del costo totale. Con l’avvento del sindaco Flavio Tosi, tuttavia, il progetto di tramvia su binari è stato accantonato a favore di un «più economico e «meno invasivo» modello a ruote guidato da speciali sensori posti a terra. Quello a cui Tosi e Corsi pensano è un filobus elettrico su gomma, di ultimissima generazione, prodotto dalla ditta olandese Apts. Ma non esiste ancora un progetto vero e proprio, sulla base del quale indire la gara d’appalto.
«Nei giorni scorsi», continua Mariotti, «insieme all’assessore Enrico Corsi, abbiamo incontrato due superdirigenti del ministero che ci avevano garantito il finanziamento anche oltre la scadenza di ottobre, sulla base però di un progetto circostanziato». Ed esclama: «Finora c’è solo una proposta di massima, e sappiamo che la procedura burocratica è lunga e articolata. Penso, quindi, che le forze politiche debbano confrontarsi e prendere una decisione».
Per l’avvio e la conclusione del precedente progetto, che prevedeva la realizzazione di una tramvia su rotaie, erano stati necessari due anni. Si era partiti il 28 novembre 2005 con l’affidamento alla società Metropolitana Milanese, da parte dell’Amt, dell’incarico di verifica del progetto preliminare del tratto San Michele-Stadio. Il 7 dicembre di quello stesso anno il Comune aveva indetto la gara d’appalto per la selezione della società incaricata di redigere il Piano economico finanziario dei lotti 1 e 2, aggiudicandola il 7 febbraio 2006. Da lì in avanti una lunga serie di procedure: studi di impatto ambientale, conferenze di servizi, accordi procedimentali con il ministero, studi di fattibilità, controdeduzioni alle osservazioni, analisi dei costi, pareri della Soprintendenza. Fino all’approvazione, il 28 giugno 2007, dei finanziamenti da parte del Cipe e alla consegna, lo scorso 29 ottobre, della relazione di impatto archeologico. Mariotti, infine, fa sapere che l’Amt non ha finora visionato altri tipi di mezzi di trasporto di massa: «È inutile spendere soldi più di quanto è necessario. I sistemi tramviari sono tanti, quella che manca, invece, è una decisione politica». E.S.

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