domenica 4 maggio 2008

Archeologi da tutto il mondo alla scoperta del sito Dalmeri

Archeologi da tutto il mondo alla scoperta del sito Dalmeri
ALESSANDRO DE BERTOLINI
Corriere del Trentino 04/04/2007

Duecentodiciassette pietre dipinte a mano e una storia di 13 mila anni che comincia in Trentino, sull'altipiano di Asiago. Se oggi possiamo dire di saperne qualcosa di più sui primi abitanti delle Alpi, è grazie al ritrovamento del Riparo Dalmeri, del 1990, e alle successive ricerche condotte sul posto dagli studiosi del Museo tridentino di scienze naturali.
«Avevo scavato diversi anni nei territori limitrofi — racconta Giampaolo Dalmeri, della sezione di archeologia preistorica dei Museo di scienze naturali fino a quando, battendo i percorsi vicini e seguendo le indicazioni che man mano mi si presentavano, sono giunto in quella forra. Abbiamo scavato. Fino a due metri di profondità. Poi... un'emozione straordinaria». 11 sito archeologico oggi porta il suo nome. Il Riparo Dalmeri, unico in Europa per dimensioni e tipologia di reperti raccolti, richiama esperti da ogni Paese tanto che 130 studiosi si sono dati convegno a Trento per la settimana prossima.
Il meeting prevede tre giornate di studi, con la presentazione del sito "Dalmeri" e gli interventi degli ospiti, e tre giornate di escursioni in Valca-monica, al Museo delle palafitte di Ledro, al Museo civico di Riva del Carda, alla Grotta di Fumane e al Riparo Tagliente nei pressi di Verona. All'estero si sono accorti del valore del sito "Dalmeri". Per questo la "Ugo Obermaier Society", istituto culturale per la promozione della ricerca archeologica di Erlangen, in Germania, ha deciso di appoggiarsi sul Museo tridentino di scienze naturali per organizzare il convegno proprio a Trento, alla sede del museo in via Calepina.
Giampaolo Dalmeri, coordinatore degli scavi del sito, Anna Cusinato, della sezione di archeologia preistorica del Museo di scienze naturali, e Michele Lanzingher, direttore del Museo di via Calepina, hanno curato la segreteria scientifica. Si tratta di «una doppia occasione», ha spiegato Anna Cusinato con riferimento al convegno. «Da un lato — continua — abbiamo modo di dare una grande risonanza al nostro lavoro e alle ricerche che stiamo portando avanti. Dall'altro, possiamo ospitare studiosi di tutta Europa. In questo senso Trento è in grado di promuovere uno scambio di informazioni tra la nostra cultura e quelle dell'Europa centrale e orientale. E creare, in altre parole, uno scambio tra studiosi, risultati e metodologie di ricerca differenti».
Ma che cosa si nasconde di cosi eccezionale nel riparo "Dalmeri", a circa 1300 metri di quota nel comune di Griglio, ove gruppi di cacciatori del Paleolitico vi si recarono, per un periodo di circa 2-300 anni? E un «grande riparo sottoroccia — spiega Giampaolo Dalmeri — che documenta la presenza in quelle zone dell'uomo di Cromagnon (homo sapiens), ovvero l'uomo del Paleolitico superiore di 13 mila anni fa». Il sito è ben conservato, di straordinaria importanza. Vi si «ritrovano resti di animali cacciati e consumati sul luogo — continua — ma soprattutto oltre 200 pietre dipinte. L'insediamento fu occupato dapprima come un luogo sacro, una sorta di santuario del Paleolitico».
Collocate sul pavimento, Dalmeri ha scoperto le «pietre dipinte in ocra rosso e raffiguranti diversi tipi di animali o motivi più schematici di tipo geometrico». Ma i disegni mostrano anche delle figure antropomorfe, cosa «del tutto eccezionale per il Paleolitico». Non esistono altri ritrovamenti così massicci in tutta Europa. I «primi pittori delle Alpi», titolava un articolo apparso su "Newton" lo scorso novembre, sulle quasi 220 «pietre dipinte con figure umane e animali» che «rivelano la vita dei nostri antenati».
Non tutto, però, è stato svelato. Le ricerche continuano. Magari per scoprire il perché ognuna delle singole raffigurazioni è stata trovata capovolta. Le pietre, stranamente, sono state rinvenute con la faccia dipinta rivolta sul terreno. Perché? «Sarà quanto cercheremo dì scoprire — conclude Dalmeri — nella prossima campagna di scavi». Dal Paleolitico medio al Neolitico, gli interventi previsti al convegno si occuperanno di altro oltre che del Riparo Dalmeri, spaziando in molti territori d'Europa dall'Israele all'Islanda, dalla Norvegia alla Croazia, e interessando un arco temporale di circa 200 mila anni.
Per il pubblico e in chiave divulgativa è prevista una conferenza — giovedì 12 nell'aula Magna del Museo di scienze naturali alle 20 — sul tema de "I Neandertals e l'uomo moderno nelle Alpi italiane: una storia di 300.000 anni di adattamento".

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