domenica 4 maggio 2008

VILLAFRANCA.Castello, trovati i muri originari

VILLAFRANCA.Castello, trovati i muri originari
Domenica 20 Maggio 2007 , L'Arena

I lavori hanno svelato la parete della torre, che la Soprintendenza ha fatto ricoprire con tessuto protettivo

È la struttura portante in pietra bianca calcarea, in parte demolita nel ’500

Villafranca. È largo tre metri e costruito con pietra bianca calcarea, il muro che è stato dissepolto durante gli scavi per la ristrutturazione della stanza al pianterreno del castello scaligero di Villafranca, posta a destra dell’ingresso principale. Il ritrovamento è stato già rilevato dalla Sovrintendenza ai beni culturali ed esaminato dall’archeologa Francesca Meloni, socia dello studio Cipriano-Meloni di Verona.
«Poter studiare e documentare gli elementi murari» spiega l’esperta, «è sicuramente importante per ricostruire la struttura originaria del castello, nonché la frequentazione che esso ha avuto nel corso dei secoli. Una datazione certa del reperto purtroppo non è stata possibile, visto che gli strati di terreno associati, che di solito facilitano il compito per la presenza di frammenti di coccio o latterizio, erano già stati rimossi durante i primi lavori compiuti intorno agli anni ’50. Quel che è certo è che esso è di molto precedente alla struttura che noi oggi vediamo nell’ingresso e che risale al 1500. Anche se mancano le prove archeologiche per ricostruire la storia antica della fortezza difensiva, questo muro, assieme ad altri rilevamenti avvenuti in precedenza nel cortile interno, oltre al capitello e alle incisioni marmoree presenti alla base della torre del mastio, fanno pensare ad un’origine molto antica, forse addirittura di epoca romana».
Questo enorme muro portante che copre tutto il pavimento della stanza e probabilmente prosegue lungo tutto il perimetro della torre del mastio, si sviluppa in obliquo per una profondità di diversi metri. «Lo abbiamo dissepolto fino al punto in cui le pareti della stanza lo hanno consentito, per poterne esaminare la conformazione e datarlo», aggiunge Antonio Benedetti, l’architetto del Comune incaricato di seguire i lavori. «Questa parete enorme era sicuramente la struttura originaria della torre, costruita nel dodicesimo secolo. A quel tempo le pareti delle fortezze difensive come il castello di Villafranca venivano realizzate con queste mastodontiche misure per poter durare nel tempo e resistere agli assedi dei nemici. Nel 1500, con l’introduzione nel sistema militare dell’artiglieria, muri di questa portata non servivano più. In questo periodo la struttura del castello è stata assottigliata e al posto del muro portante sono state ricavate le stanze che noi stiamo ristrutturando».
Il muro, dopo i rilievi, è stato di nuovo interrato per poter proseguire nei lavori di ristrutturazione delle stanze e ricoperto con un telo protettivo di geotessuto. Su di esso verrà posata, a debita distanza, la pavimentazione della stanza realizzata in un supporto cementizio leggero e facilmente rimovibile.
«Nel caso di ritrovamenti come questo, di opere solo murarie, la Sovrintendenza richiede solo un rilievo e le foto», spiega ancora Benedetti, che da anni studia con passione la storia del castello. «Lasciare la struttura a vista o coprirla con un vetro avrebbe comportato notevoli problemi per la sua conservazione, a causa dell’umidità e delle muffe che solitamente si formano. Coprirlo dopo averlo documentato e studiato è forse il metodo migliore per salvaguardarlo».
Marta Chiaramonte

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