martedì 20 maggio 2008

La mano di Palladio

Il Giornale di Vicenza, Martedì 20 Maggio 2008
INCONTRI /1. PRESENTAZIONE A PALAZZO THIENE DELLA POPOLARE
L’indagine su Palladio di Portoghesi e Capellini
L’originale prospettiva dell’architetto e del fotografo nel libro “La mano di Palladio”

“La mano di Palladio", ovvero Andrea Palladio raccontato da Paolo Portoghesi e Lorenzo Capellini. Un famoso architetto e un maestro della fotografia italiana firmano insieme un'opera impegnata a indagare i motivi profondi di una storia umana e artistica tra le cui pieghe è possibile cogliere il segno di un'inventiva originale e potente, esaltata da un'acuta capacità di analisi e da un'inesauribile curiosità intellettuale.
Pubblicato dall'editore Umberto Allemandi, il volume sarà presentato oggi alle 18 a Palazzo Thiene, in Contrà San Gaetano. All' incontro parteciperanno Gianni Zonin, presidente della Banca Popolare di Vicenza, Dino Menarin, commissario straordinario della Camera di Commercio, Lia Sartori, presidente del Centro Internazionale Studi di Architettura Andrea Palladio, l'architetto Antonio Foscari, studioso di storia dell'architettura, proprietario di Villa Foscari - detta “La Malcontenta" - a Mira, e lo stesso Paolo Portoghesi, professore di Progettazione alla Facoltà di architettura dell'Università La Sapienza di Roma. Avvincente racconto a due voci, il volume attraversa con agilità e finezza i temi che maggiormente hanno caratterizzato lo spirito creativo del grande artista veneto: le tipologie, i modelli, gli studi sugli ordini architettonici, la loggia, il ruolo della decorazione, il culto del numero e delle proporzioni, il nesso tra architettura e musica, la capacità di pensare e immaginare l'architettura in termini ideali, la tecnica dell'intersezione degli spazi, la pietra e il mattone intonacato (il marmorino), il paesaggio, la gioia del cantiere, le sconfitte e il grande successo.
Duecentoquarantasei fotografie, scelte fra oltre cinquemila scatti, ci consegnano un profilo fresco e inusuale dell'attività palladiana. Una spontaneità e freschezza che accompagna ogni pagina del volume, il cui contributo critico agli studi su Palladio nasce da una frequentazione diretta delle sue opere. Spiega Portoghesi: «Esser vissuto per dieci anni a Venezia ed essere diventato nell'ultimo decennio una sorta di "architetto veneto", aver visto una sintesi del mio lavoro ospitata nella Basilica di Vicenza, mi ha convinto a rendere omaggio a una delle figure più celebrate e imitate, ma anche più fraintese della storia dell'architettura». M.V.

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