domenica 4 maggio 2008

ITALIA NOSTRA: «L'Unesco vuole cancellare le ville palladiane»

ITALIA NOSTRA: «L'Unesco vuole cancellare le ville palladiane»
Domenica, 6 Maggio 2007, il gazzettino online

NANTO Dal convegno "Gli anni dell’abbandono" su urbanizzazione e gestione del territorio, un inquietante allarme da Italia nostra
Vicenza sarebbe depennata dalla World Heritage List, per l’impatto ambientale che potrebbe avrebbe il tracciato della Valdastico sud

Nanto
Vicenza depennata dal World Heritage List dell'Unesco? Mentre capoluogo e provincia si avvicinano alla ricorrenza dei 500 anni della nascita di Andrea Palladio, Italia Nostra rilancia l'ipotesi. Lo fa da Nanto per bocca dell'avvocato Gianluigi Ceruti, moderatore al convegno "Gli anni dell'abbandono" sull'urbanizzazione e la gestione del territorio del Basso Vicentino e uno dei tre avvocati del ricorso opposto dall'Onlus ambientalista contro la Autostrada Valdastico Sud.

«Il tracciato previsto, oltre a tagliare in due fiorenti aziende agricole, sfiora siti architettonici di grande pregio, come la palladiana Villa Saraceno a Finale di Agugliaro o Villa Fogazzaro a Rovolon. Per questo l'Unesco sta discutendo se togliere Vicenza dall'elenco dei luoghi patrimonio dell'Umanità». Nervo sempre scoperto quello della A31, "l'autostrada della vergogna" come l'ha definita in ogni passaggio l'avvocato moderatore. Un po' per quella sentenza del Consiglio di Stato che ha ribaltato il verdetto del Tar del Veneto, molto per le conseguenze che, a detta degli ambientalisti, avrebbe sulla zona, ultimo lembo di pianura agraria della provincia. Lungi dal darsi per vinta, Italia Nostra continua a puntare il dito contro i sindaci berici e padovani, per il loro appoggio ad un'opera ritenuta inutile e pericolosa. E a sperare che per il 2013, quando scadrà la concessione della Brescia-Padova, si provveda ad una gara europea. «In Trentino, dove molti Comuni vicentini chiedono provocatoriamente e polemicamente di approdare, tutti i sindaci dei centri che dovrebbero essere interessati dal prolungamento a nord dell'A31 hanno già detto "no". Risultato: l'autostrada non è stata neppure inserita nel Piano provinciale della viabilità. Riguardo alla concessione abbiamo manifestato al ministro Di Pietro tutto il nostro disappunto per una concessione affidata direttamente, eludendo la normativa comunitaria». Uno scontro ideologico ma anche politico, con Italia Nostra che boccia senza appello "l'urbanistica fai da te" del Veneto e accusa addirittura di fallimento la Giunta Galan: «Il Veneto e la provincia di Vicenza più in basso di così non potevano cadere. Non a caso siamo la Regione con la più alta presenza di Comitati di cittadini. Per non parlare delle varianti richieste e dei sotterfugi adoperati per aggirare la legge». Nel mirino allora anche gli strumenti urbanistici, a cominciare da un VIA italiano che sconfessa la direttiva Cee. Così a rimetterci, accusa Margherita Verlato, presidente della sezione Medio Basso Vicentino, è un territorio come quello del Basso Vicentino preso d'assalto anche da zone industriali e artigianali slegate fra loro e con capannoni spesso vuoti; ferito da numerose cave e messo a rischio da richieste di ampliamento e apertura. Un territorio sprecato, per il professor veneziano Francesco Vallerani, una costante del Veneto, dove l'eccesso di urbanizzazione porta a centri commerciali e lottizzazioni dedicati paradossalmente a Giotto, Giorgione, Tiziano, Palladio e pure a Petrarca, e alla perdita dello spazio. Una città generica, fuori controllo e senza memoria. Sulla quale il documentario di Cristian Zoccato sui luoghi del tracciato dell'A31, moderno "c'era una volta il paesaggio tutelato e la campagna vicentina", diventa epitaffio dolcissimo e nostalgico di un tempo che rischia di sparire per sempre sotto i colpi delle benne.
Roberto Luciani

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