domenica 25 maggio 2008

VERONA - Troppi ritardi, salta la mostra del Louvre

VERONA - Troppi ritardi, salta la mostra del Louvre
Enrico Giardini
Sabato 24 Maggio 2008 L'ARENA

COLPO DI SCENA. A quattro mesi dall’inaugurazione del 19 settembre i francesi scrivono a Goldin e al Comune e annullano tutto. Ecco perché

Il museo parigino ritira il prestito: non ci sono le garanzie necessarie per portare i 140 capolavori
Il rammarico è profondo e l’impatto è negativo ma andiamo avanti

Adieu, adieu, addio, buonanotte capolavori del Louvre alla Gran Guardia. O forse au revoir, arrivederci. Ma poco cambia, perché una cosa è certa: salta la grande mostra con i capolavori del museo di Parigi, promossa dal Comune e organizzata dalla società Linea d’Ombra del trevigiano Marco Goldin, in programma dal 19 settembre al 15 febbraio alla Gran Guardia.
Il Louvre non concede le 140 opere promesse a Verona, fra cui «La Belle Ferronière» di Leonardo da Vinci, il celebre «Ritratto di giovane» dipinto da Botticelli, oltre ad altri dipinti di Tiziano, Paolo Caliari detto «Il Veronese», Raffaello, Rembrandt, Goya, Rubens, Poussin, Tintoretto, Guercino, Riberia. «Il Louvre. Capolavori a Verona. Leonardo, Raffaello, Rembrandt e gli altri. Ritratti e figure»: questo il lungo titolo della mostra, già pubblicizzata in tutta Italia, presentata a Verona e a Milano e con già 40mila prenotazioni.
Una parata di capolavori mai usciti dalla Francia, il che fra l’altro aveva provocato le ire del quotidiano francese Liberation che aveva contestato il prestito della «Belle Ferronnière» a Verona. A metà giugno, fra l’altro, era previsto alla Gran Guardia il via ai lavori per mettere a norma il palazzo per ospitare grandi mostre (oltre a quella del Louvre ne erano previste altre tre, nei prossimi anni). Una scadenza fissata in agosto e poi anticipata al 7 giugno, quindi al 14, provocando comunque le ire degli organizzatori di congressi in Gran Guardia, in giugno, luglio, agosto e settembre, fissati da anni.
La notizia dello stop alla mostra di Goldin è stata diffusa con uno stringato comunicato di Linea d’Ombra. «Allo stato attuale, il tempo a disposizione si rivela ormai troppo breve per l’organizzazione di questa importante esposizione, tenuto conto dei lavori da realizzare e dell’insieme delle condizioni tecniche, amministrative e giuridiche necessarie per garantire l’arrivo, la sicurezza e la conservazione dei capolavori», dice il testo. «Il Museo del Louvre non può pertanto accordare i prestiti promossi e si rammarica per questa situazione, conoscendo la qualità delle passate collaborazioni fra Marco Goldin e i grandi musei internazionali».
Ieri il sindaco Flavio Tosi ha parlato con il direttore del Louvre, Henry Loyrette, con il ministro dei Beni culturali Sandro Bondi e con Alain Elkann, suo consigliere al ministero, oltre che con lo stesso Goldin. «Ho parlato con Loyrette», commenta Tosi, «il quale mi ha garantito che intende continuare il progetto di collaborazione fra Louvre e Verona e per questo mi ha invitato a un incontro, quanto prima, a Parigi. Non escludo che si possa in futuro organizzare un’altra mostra del Louvre, anche ridotta. È chiaro, però, che il rammarico c’è e l’impatto è negativo». Tosi fa sapere che i lavori per mettere a norma la Gran Guardia per le mostre partiranno comunque, magari slittando a fine mese per consentire, così, parte dei congressi previsti di svolgersi.
Sindaco, la mostra aveva 40mila prenotazioni: non teme una figuraccia? «Dal punto di vista amministrativo abbiamo fatto i salti mortali per ottenere i soldi e li avevamo», dice Tosi, alludendo ai 9 milioni di euro necessari (4,5 messi dal Comune) di cui quattro solo per affittare le opere, «portandoci avanti anche senza produrre gli atti amministrativi, proprio perché credevamo nel progetto. I tempi comunque erano giusti», prosegue Tosi, «visto che avremmo cominciato i lavori in Gran Guardia in giugno, anche pensando alle prossime mostre. Siamo stati eletti un anno fa e siamo stati coraggiosi, dopo qualche mese, a mettere in piedi un programma così».
Ora cosa succederà in Gran Guardia? «Potremmo anticipare una delle tre prossime mostre, per esempio a novembre. Noi con le grandi esposizioni vogliamo andare avanti, ecco perché abbiamo il cambio di regolamento per consentire l’accesso ai contributi».

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