domenica 25 maggio 2008

Il Louvre: "Verona non è pronta" salta la mostra dei capolavori

VERONA. Il Louvre: "Verona non è pronta" salta la mostra dei capolavori
Armando Besio
La Repubblica, 24.5.2008

SALTA la grande mostra che avrebbe dovuto portare a Verona, dal 19 settembre, al Palazzo della Gran Guardia, 140 capolavori del Louvre, in prima fila la Belle Ferronière di Leonardo. E si spezza, almeno per ora, il sogno del giovane sindaco leghista Flavio Tosi di trasformare la città dell’Arena e di Giulietta e Romeo in una capitale del turismo artistico di massa. Con questo obiettivo Tosi aveva da pochi mesi ingaggiato Marco Goldin, il curatore e imprenditore trevigiano che negli anni scorsi, a colpi di grandi esposizioni dedicate in prevalenza agli Impressionisti, a Gauguin e a Van Gogh, aveva proiettato prima Treviso e poi Brescia ai vertici del blockbuster nazionale.
E’ stato lo stesso Goldin, reduce da un vertice parigino con i dirigenti del Louvre, ad annunciare ieri la notizia. «Purtroppo la città - spiega Goldin - non è stata capace di attrezzarsi per tempo. E a questo punto non c’erano più i tempi tecnici per andare avanti». In parole più chiare: «I problemi erano due: il primo, costituire una Fondazione Musei, sul modello di Brescia, che consentisse di accelerare i tempi, altrimenti insostenibili, della burocrazia comunale. Il secondo, legato al primo, l’adeguamento tecnico della Gran Guardia: i lavori di messa a norma impiantistica non sono neanche iniziati mentre il Louvre pretendeva che fossero finiti entro giugno».
Il sindaco Tosi si dice «profondamente rammaricato», pro mette che il programma di grandi mostre proseguirà, dice che il direttore del Louvre gli ha assicurato «la volontà di continuare il progetto». Quante alle critiche di Goldin, Tosi ammette i ritardi ma sostiene che la mostra si sarebbe potuta comunque realizzare: «I lavori alla Gran Guardia sarebbero iniziati il 27 maggio per concludersi l’8 agosto, più di un mese prima dell’inaugurazione».
Deluso Goldin: «È la prima volta che una cosa del genere mi capita in tanti anni, ed è doppiamente dolorosa dato che la perfezione dell’organizzazione è sempre stata un mio dogma».
Il progetto presentato da Goldin a Tosi prevedeva quattro grandi mostre fino al 2011 in collaborazione con alcuni tra i principali musei del mondo: dal Rodin di Parigi al FineArts di Boston al Van Gogh di Amasterdam. A Verona, c’è chi sospetta che il dietrofront del Louvre sia in realtà figlio delle polemiche scatenate da più parti in Francia contro il museo, accusato - dopo l’accordo milionario per l’apertura di una sede a Dubai - di attuare una politica interessata più all’argent che alla cultura.
La mostra saltata ieri sarebbe costata 9 milioni di euro. Una cifra imponente, raccolta attraverso una joint venture tra il Comune, la Fondazione Cariverona, la società di Goldin "Linea d’Ombra" e diversi sponsor, tra cui l’industriale alimentare Rana. Verona, grazie all’Arena, a Giulietta e Romeo e al suo patrimonio di chiese e musei, è già la quarta città turistica d’Italia; ma soffre di tempi morti - in autunno e inverno - che le mostre avrebbero dovuto riempire. L’appuntamento è rinviato alla prossima stagione.

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