venerdì 16 maggio 2008

VERONA - Pantheon, ci sono i soldi del restauro

VERONA - Pantheon, ci sono i soldi del restauro
Elena Cardinali
Giovedì 15 Maggio 2008 L'ARENA

ANTICHITÀ. Una delegazione comunale in sopralluogo al monumento sotterraneo di Santa Maria in Stelle che conserva preziosi affreschi antichi e pregiati mosaici

Accordo tra Comune e parrocchia, proprietaria dell’ipogeo, per avviare il progetto di risanamento

I soldi per avviare il restauro dell’ipogeo romano di Santa Maria in Stelle ci sono. Sono 420.000 euro e li ha in cassaforte la Ragioneria del Comune. Lo ha assicurato l’architetto Costanzo Tovo che ieri, al termine del sopralluogo della delegazione comunale composta da diversi consiglieri e guidata dal consigliere Alberto Zelger presidente della commissione Lavori pubblici, ha spiegato la vicenda dei finanziamenti concessi e poi «spariti». In realtà, ha precisato l’architetto Tovo, «quando nel luglio del 2005 arrivò il decreto ministeriale che avvisava il Comune del finanziamento stanziato per l’ipogeo di Santa Maria in Stelle, sorse subito il problema legato alla proprietà del monumento, che appartiene alla parrocchia e non al Comune. Se avessimo rifatto l’iter per quei finanziamenti probabilmente li avremmo persi. Si decise così di impostare un progetto preliminare per l’intervento di restauro, d’accordo con la Soprintendenza, e di preparare le relativa delibera. Di questo ho parlato con l’assessore ai lavori pubblici Vittorio Di Dio».
Il passo successivo, che di fatto è già compiuto, è l’accordo con la parrocchia di Santa Maria In Stelle, l’ente proprietario del monumento, a cui spetterà il compito di elaborare il progetto definitivo di restauro, sempre d’accordo con la Soprintendenza, che sarà finanziato passo passo con i fondi ministeriali conservati in Comune.
Tuttavia questi soldi non basteranno a finanziare l’intero restauro ma, probabilmente, serviranno a coprire le spese per una serie di interventi preliminari, verifiche e studi voluti dalla Soprintendenza per poi procedere senza sorprese nel vero intervento conservativo e di recupero del manufatto e dei suoi preziosi affreschi minati in più punti dai danni del tempo e da passate infiltrazioni d’acqua. Il monumento, che nacque nel terzo secolo come acquedotto, solo successivamente venne adibito dai primi cristiani a luogo religioso, probabilmente per riunire i giovani e insegnare loro la dottrina cristiana in attesa di ricevere il battesimo. Ancora oggi l’acqua scorre poco sotto il pavimento dell’ipogeo ed è visibile percorrendo uno stretto cunicolo che mette in comunicazione con un pozzo.
«A dir la verità in passato c’era già stata la disponibilità della Fondazione Cariverona a finanziare le spese per il restauro dell’ipogeo», precisa l’ingegner Luigi Antolini, del Consiglio affari economici della parrocchia di Santa Maria in Stelle, che ieri ha guidato la delegazione nella visita al monumento sotterraneo e che seguirà il progetto di recupero. «Questa possibilità, tuttavia, venne meno quando l’onorevole Alberto Giorgetti, deputato di AN-Pdl, attuale sottosegretario all’Economia, riuscì a far avere a Verona l’attuale finanziamento». E se i soldi non basteranno bisognerà trovare nuovi gettiti, andando a cercare qualche sponsor o domandando a Roma ulteriori fondi per proseguire nell’opera.
All’incontro seguito al sopralluogo erano presenti anche don Paolo Dal Fior e don Tiziano Brusco, responsabile dei Beni culturali della diocesi. L’accordo tra parrocchia e Comune dovrebbe concretizzarsi con una delibera che sarà discussa in Giunta entro la settimana prossima e che darà di fatto il via libera all’iter per realizzare il progetto definitivo di restauro

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