giovedì 3 aprile 2008

Bassano del Grappa: Dagli scavi riemerge un po’ di storia

Il Giornale di Vicenza, Giovedì 3 Aprile 2008

ARCHEOLOGIA. Nella zona dove sta per essere realizzata la cittadella della giustizia e nel cortile della canonica di S. Maria in Colle
Dagli scavi riemerge un po’ di storia
Nell’area vicina al Tribunale compaiono tracce di mura risalenti a varie epoche Trovata anche una cisterna del Settecento
Un “aiuto” agli archeologi dalla pianta dapontiana della fine del Cinquecento

Elena Castellan
La storia di Bassano è basata soprattutto su fonti scritte che suppliscono, in parte, l'esiguità dei riscontri archeologici finora a disposizione di storici e studiosi: negli ultimi anni, tuttavia, gli interventi finalizzati al ritrovamento di testimonianze concrete sulle origini della nostra città, hanno interessato diverse zone del centro storico, aprendo pagine estremamente interessanti sugli antichi insediamenti abitativi, esistenti nel territorio.
Venerdì scorso, al museo civico, in occasione della settimana della cultura, la direttrice del museo Giuliana Ericani ha presentato al pubblico il volume dal titolo "Carta archeologica dell'agro centuriato di Padova Nord (Cittadella - Bassano)", che raccoglie e illustra i reperti archeologici ritrovati nel territorio bassanese dall'Ottocento ad oggi.
Nuove scoperte interessano gli scavi e gli studi tuttora in corso nel cortile della canonica di Santa Maria in Colle, nella necropoli riemersa in Località San Giorgio ad Angarano e nella zona della Cittadella della giustizia, in via Marinali. Le ricerche, nelle tre aree, sono dirette dalla Soprintendenza per i beni archeologici per il Veneto, con il coordinamento dell'archeologo Elodia Bianchin, ed hanno restituito informazioni di notevole interesse, consentendo di interfacciare i reperti ritrovati con i dati storici già noti.
Il cantiere archeologico della Cittadella della giustizia, in particolare, è seguito da Francesco Cozza e Paolo Paganotto che, nella mattinata di ieri, all'Archivio di Stato bassanese hanno illustrato le ipotesi derivanti dalle prime indagini sul luogo.
Dopo la rimozione della stratigrafia più recente, infatti, sono emerse tracce di mura risalenti a varie epoche; nell'area a sud-est è stata rinvenuta una cisterna di epoca settecentesca che confermerebbe l'utilizzo del sito in epoca napoleonica ma, attorno ad essa, gravitano parti di edifici risalenti al XV e XVI secolo.
Le strutture più antiche, tuttavia, sono nella zona a Nord, dove si troverebbero edifici orientati secondo la direzione delle mura duecentesche: questo dato porterebbe la datazione ad un'epoca precedente rispetto agli edifici presenti a sud. L'ipotesi sarebbe confermata dalla presenza di un fognolo nell'angolo Nord occidentale che, con molta probabilità, serviva da scolo per le acque di risulta e per ricevere stoviglie e altri utensili quotidiani non più utilizzabili. In questa vasca, infatti, sono stati ritrovati numerosi manufatti di ceramica riferibili al XIV secolo. Come spiegato da Paganotto, tali ipotesi ruotano attorno alla mappa della città, disegnata da Francesco e Leandro da Ponte e riferita al periodo compreso fra il 1583 e il 1610. In questa pianta, nella zona interessata dallo scavo non compare alcuna struttura abitativa: «L'assenza di edifici - ha dichiarato Paolo Paganotto a questo proposito - avvalora l'ipotesi che le strutture, di cui oggi troviamo le fondamenta, nel XVI secolo erano già state demolite, probabilmente per un cambio di destinazione d'uso dell'area. Ciò confermerebbe il fatto che il sito era già attivo in età medievale, nel periodo compreso fra il XIII e il XIV secolo».

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